San Valentino si avvicina e i due libri di oggi giocano con le forme per raccontare in quanti modi si possa esprimere l’affetto e l’amore.
Yusuke Yonezu, artista giapponese maestro nel progettare libri-gioco destinati ai bambini piccoli, torna sugli scaffali con Ti voglio bene, mentre la coppia Carminati Tappari continua il suo progetto poetico-fotografico con il sesto volume di questa serie ideale intitolato Batti cuore (qui trovi il primo, il secondo, il terzo, il quarto e il quinto libro).
Ti voglio bene parla dell’amore e gioca con le forme geometriche grazie alle fustellature: a partire dal cuore, forma dell’amore per eccellenza, compone all’interno del perimetro di ciascuna forma, l’avvicinarsi amorevole di diversi animali.
«Sto proprio bene con te.» «Cip cip!»
La narrazione segue un ritmo binario che si ripete uguale a se stesso, anche se è animato da piccole variazioni illustrative e testuali che la rende sorprendente e inaspettata.
Nella prima coppia di pagine appaiono sempre due animali, simili tra loro, ma impercettibilmente diversi (è l’espressione a determinare la differenza) e spesso orientati nella stessa direzione, quasi a darsi le spalle.
Il testo che li accompagna è una dichiarazione d’amore, un invito o una richiesta d’affetto:
«Che ne dici di un bacio?» «Ho bisogno del tuo amore» «Fammi le coccole»
Nella doppia pagina successiva la fustellatura permette l’avvicinamento dei due protagonisti che si trovano, questa volta, stretti stretti a formare un abbraccio geometrico, come sottolinea la pagina di destra dove appare la forma di un cuore, di un trapezio, di un quadrato, di un mezzo cerchio…
L’uso di un colore unico per sequenza, brillante, piatto e usato in positivo e negativo in relazione al bianco, crea un ritmo visivo chiaro e ordinato.
Il fatto che non vi sia una definizione forzatamente romantica del rapporto tra gli animali rende questa galleria una galleria di gesti amorevoli che testimonia come la sfera emotiva relazionale sia fondamentale a qualsiasi età.
I lettori potranno immaginare due amici, due fratelli, una nonna e una nipote… e soprattutto potranno riconoscere la fonte più determinante dell’amore sperimentato da piccoli, quello familiare, come ribadisce l’ultima sequenza che inscrive in un bel rettangolo bianco e giallo l’amore di mamma, di papà e del loro gattino.
Un bel libro che parla ai piccoli (dai 3 anni), con un linguaggio comprensibile e incuriosente: è, infatti, intorno a questa età che i bambini imparano a leggere e a categorizzare il mondo che li circonda anche a partire dal riconoscimento delle forme.
Anche il libro di Chiara Carminati e Massimiliano Tappari si allontana dalla definizione di amore come relazione romantica per raccontarci il cuore che immaginiamo battere in ogni creatura, ma anche in generale nel mondo degli oggetti e degli elementi.
Il cuore, custode delle emozioni, della passione, del desiderio di bene e di felicità batte dappertutto come ci ricordano le 12 poesie di Chiara Carminati che si aprono tutte con questo incipit: «Batte un cuore…».
«Batte un cuore sconfinato
dentro il petto blu del cielo
si smarrisce in un sol fiato
è volubile e leggero»
Il cuore del cielo, il cuore delle pietre, il cuore dello stagno, il cuore della corteccia… Possiamo certo immaginare che questi cuori corrispondano ad altrettante tipologie di persone ma, come le fotografie suggeriscono, non possiamo escludere che la poetessa stia parlando oggettivamente del cuore di cancelli, sedie, foglie, muschio, palloncini.
Ancora una volta il dialogo del testo con le fotografie permette di intuire i diversi livelli semantici che le parole custodiscono.
Il cuore sospeso, ad esempio, è ben esemplificato dal gancio di una gru a forma di cuore sospeso nel vuoto e da un cuore di ceramica appeso ad un ramo, ma nello stesso tempo esso diventa lo specchio di una sensazione più profonda che il lettore può rivivere e immaginare.
«Batte il cuore che è in sospeso
perché attende una risposta»
La scelta di un dettato linguistico molto semplice perderebbe gran parte della sua capacità significante in assenza delle fotografie. Questi componimenti sono nati per dialogare con le immagini, da cui sono accompagnate: la lettura privata di questo rapporto – a mio avviso – rischia di impoverire i testi, lasciandoli zoppi e superficiali. Le quattro fotografie che si accompagnano ai quattro versi di ogni componimento quadruplicano, invece, i significati contenuti nelle poesie.
«Se lo guardi prende luce:
se non c’era adesso c’è»
Due proposte sull’amore, ma non necessariamente sulle relazioni amorose.