Dim Sum Palace è un libro uscito l’anno scorso, opera prima di un’illustratrice e artista visuale originaria di Taiwan e oggi residente ad Atlanta, X. Fang.

Il libro si presenta come un omaggio al celeberrimo libro di Maurice Sendak, La cucina della notte. 

Si può parlare di omaggio, perché il libro di Sendak, il secondo della trilogia delle cadute (qui il primo e qui il terzo), è ricchissimo di suggestioni che si innervano profondamente oltre la superficie della storia, mentre X. Fang prende a prestito l’immagine del sogno infantile e del cibo, trasformandola in una piccola avventura più lineare.

Se Sendak aveva utilizzato queste riflessioni per declinare un ragionamento sull’infanzia, il rischio della morte e le sue risorse X Fang le utilizza per raccontare di sé e delle proprie tradizioni familiari. In Sendak era cruciale la caduta iniziale del protagonista, che lo catapultava in un altro mondo, qui invece una piccola bimbetta, Liddy, eccitata dalla prospettiva di una mangiata, il giorno dopo, al Dim Sum Palace, si alza nel cuore della notte, seguendo un profumino invitante.

Niente cadute, insomma, - almeno inizialmente-: la piccola raggiunge senza intoppi un palazzo dall’aspetto sontuoso e si dirige con fare deciso fin dentro le cucine. Lo spazio è immenso e la piccola protagonista si rivela piccolissima in confronto ai giganteschi cuochi che, con molta lena, stanno impastando il ripieno dei Dim Sum. L’intorno è pieno di ogni ben di Dio: panini bao, ravioli, polpette, verdure… tutto ciò che costituisce le leccornie della cucina cinese/taiwanese.

Quando la piccola si inerpica sulle vaporiere piene di ravioli, inavvertitamente cade dentro il ripieno dei Dim Sum: la scena richiama ancora Sendak che aveva fatto finire Mickey dentro l’impasto della focaccia! Liddy viene quindi infilata in uno gnocco ripieno che, con molta pompa, viene servito nientemeno che all’imperatrice che era «very hungry» [molto affamata]!

Liddy riesce per un pelo a salvarsi dall’essere mangiata!!

«“I’m NOT a dumpling! I’m a little girl!”»

L’imperatrice ne rimane estasiata e permette alla bimbetta di farsi una scorpacciata, fino a che satolla e felice si addormenta e l’imperatrice gigante la prende in mano e la posa delicatamente sul suo letto.

Il giorno dopo Liddy non vede l’ora di andare al Dim Sum Palace… che si rivela un po’ meno imponente di quello del sogno («The real Dim Sum palace wasn’t a palace at all») e dove l’imperatrice non si vede da nessuna parte…

«But Liddy didn’t mind one bit, because the food tasted better than in her wildest dreams»

La crucialità del cibo nella tradizione cinese e taiwanese è ribata nella sua componente relazionale e culturale: i cibi non sono generici, ma dettagliatamente descritti. Il sogno-  meno vertiginoso e freudiano di quello di Sendak - è in questo caso lo spazio dell’anticipazione e del desiderio e Liddy si muove con un piglio intraprendente e gioioso.

I disegni sono molto dinamici e mantengono un ritmo frizzante anche grazie all’inserimento di sequenze simili al fumetto, i colori e la tecnica illustrativa manuale sono capaci di ricreare il calore della cucina, come la tridimensionalità di oggetti e scene.

Un libro piacevole e divertente, una cucina della notte in salsa taiwanese davvero gustosa!

Dim Sum Palace X. Fang 48 pagine Anno 2024 Prezzo 8,99£ ISBN 9781782694564 Editore Pushkin Children's
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