Una delle forze della rete e dei social è la possibilità di mettere in contatto le persone: persone reali che in un mondo pre-facebook probabilmente non si sarebbero mai conosciute. Poi c’è la freschezza di alcune persone che organizzano e si vedono, si incontrano per davvero in un bar, ad un museo, ad un incontro, in un’aula e si piacciono. Gli interessi comuni spesso sono un buon punto di partenza, ma il ritrovarsi nel medesimo concetto di comunicazione e il decidere di collaborare sono cose diverse. Non ci si aspetta una cosa del genere. Spesso pur nel clima ricco e multiforme della comunicazione digitale l’idea di collaborazione e di creazione di reti ideali e reali rimane una chimera.
Eppure quando mi sono incontrata sul web con Antonella (Apedario), Barbara e Ilaria (Briciole di Pollicino) e quando poi qualche mese dopo ci siamo conosciute di persona lì è stato piantato un seme che le Pollicine hanno custodito e che oggi spunta tentennante.
Noi oggi proviamo a mostrarvi come il rapporto tra blogger sia occasione di arricchimento, come ascoltare voci differenti non sia tradire, ma capire. Oggi lanciamo un Mercoledì al cubo, una rubrica a scadenza mensile (il primo di ogni mese!) in cui Scaffalebasso, Apedario e le Briciole di Pollicino, proveranno a esprimere il proprio particolare parere a riguardo di un libro: ognuno mostrerà il suo approccio, la sua lettura, il suo pensiero. Un circolo virtuoso di arricchimento reciproco (e speriamo anche dei nostri lettori).
La rabbia è rossa, ma è anche verde, è nera e fumosa, ma anche gialla… la rabbia arriva e passa in un momento, ma può anche attaccarsi nel profondo e logorare e consumare, la rabbia può incastrarti e non farti muovere, o farti incaponire e non lasciarti fermo, la rabbia può essere contagiosa o rimanere nascosta e non voler uscire. Toon Tellegen, medico olandese classe 1941, con perizia scientifica ci regala un catalogo di rabbie che non è una carrellata di diversi modi di vedere la rabbia, ma piuttosto un continuo cambio di prospettiva su questo sentimento tanto comune quanto vario e poliedrico. I dodici racconti, slegati tra loro ma legati da personaggi ricorrenti, significativamente raccolti nell’ultimo episodio, ci mostrano i colori della rabbia, la ricerca di modi per controllarla e i modi in cui poi effettivamente sparisce: ci sono ricci che non ricordano l’esperienza dell’arrabbiatura e scarabei che insegnano a grilli come arrabbiarsi, ci sono oritteropi che hanno imparato a controllare la rabbia, e rospi che cercano di farlo accarezzandola…
Lo snodarsi delle diverse trame e l’organizzazione complessiva non può d’altronde slegarsi dalle stupefacenti capacità illustrative di Marc Boutavant, che riescono a ricreare un mondo di colori emozionali (nel senso che destano emozioni) e personaggi vivi, senza i quali l’opera di Tellegen non sarebbe stata così efficace. Insomma Tellegen e Boutavant creano un multiforme e incalzante trattato sulla rabbia capace di lasciare irrequieti anche i più pacifici lettori, anche se – come vedremo – l’accoppiata rabbia-pace è più forte di quel che sembra.
Quando a settembre lo vidi apparire sullo scaffale della libreria ho pensato che dovesse velocemente raggiungerci a casa, perché il piccolo e vulcanico Saverio è assai frequentemente colto da attacchi di rabbia fulminanti: quella di mio figlio però è una rabbia bambina, è una rabbia che monta in fretta, in frettissima, ma che con tempi diversi tende ad esaurirsi; non ha ancora provato, io credo, la rabbia logorante, quella che non ti si stacca più dalle ossa, quella che nasce verde e gialla come l’invidia o quella addolorata e nera di chi vede che le cose non vanno secondo il proprio progetto. Questo preambolo per dire che la profondità dei 12 capitoli di questo libro raggiunge spesso livelli non ancora sondati dall’esperienza di un quasi 5enne che, di fronte all’esasperazione dell’irace che inveisce contro il sole che sorge, rimane a bocca aperta, non capendo che la frustrazione dell’animaletto è molto simile alla sua quando la mamma gli chiede di riordinare. Per capire a fondo la rabbia e godere a pieno di questo libro di Tellegen bisogna avere acquisito la capacità di osservarsi da fuori e riflettere su se stessi, perché l’autore olandese seziona lo spirito fin nei più minimi particolari.
Vi parlerò quindi delle storie più semplici che sono piaciute più a Saverio (complici le illustrazioni di Boutavant che rendono amichevole un livello di narrazione molto complesso): la rabbia dello scarabeo e del lombrico che gareggiano in rabbia virulenta e che, quando cala il sole e sale la nebbia, tornano sereni e si lasciano come se nulla fosse stato. La rabbia dell’ippopotamo e del rinoceronte che non vogliono cedere il passo all’altro ma che poi si scambiano le merende e ballano insieme, pur non intaccando il loro senso di autorità. Le rabbie disegnate dal gambero (bellissimo il lavoro che se ne potrebbe fare con bambini e colori!), e il rospo che non sa che fare con la sua rabbia: accarezzarla, forse? Catapultati in questo mondo di colori simbolici e realisti, fatto di particolari precisi e essenziali, quasi ci si perde. La capacità espressiva dei personaggi e la disposizione degli spazi che si impongono o si nascondono, cooperano ad una comunicazione narrativa che coinvolge anche i piccoli lettori. I colori accesi e le linee agitate dei momenti a più alta tensione narrativa si sciolgono però in conclusioni e pause scure e grigie, di calma e pace, come possono essere solo certe sere calme d’estate, silenziose: bellissima la coppia di illustrazioni a metà del percorso, fa riprendere fiato.
I testi, per lo più dialogati, si prestano alla recitazione ad alta (spesso urlata!) voce, ma attenzione ancora una volta alla calibratura del pubblico: la rabbia con se stessi dell’elefante che si parla addosso, oltre a risultare di difficile interpretazione, non è poi così semplice da spiegare a un bambino. Saverio, nonostante tutto, adora certe storie e, complici le illustrazioni che molto lo incuriosiscono, sceglie spesso questo libro per venire a letto con noi.
Un gioiello di libro: bellissimo nella sua veste illustrativa e profondissimo nel suo indagare. Un libro per riflettere su di sé, un libro vero che non fa ridere, ma piuttosto sospirare nella sera serena.
La versione delle Briciole di Pollicino.
Non sarai mica arrabbiato?
Toon Tellegen - Marc Boutavant - Manuela Calandra (traduttore)
78 pagine
Anno: 2014
Prezzo: 18,00 €
ISBN: 9788817077156
Rizzoli editore
Anobii