Vi ricordate che cos’è il Mercoledì al cubo?! No? Allora andate a leggere qui.
Il rischio, sfogliando velocemente questo albo, è di pensare che racconti “solo” della natura, del rispetto e della collaborazione dell’uomo con la vita animale e le piante, invece questo è un libro rivoluzionario, sulla rivoluzione della gentilezza. Una gentilezza non annacquata fatta di abbracci un po’ buonisti o di episodi sporadici che illuminano una giornata, ma che poi in fondo ti lasciano in una vita triste e senza colore, la gentilezza è un lavoro dell’animo e della persona, che sceglie una posizione positiva e attenta nella vita. Il libro infatti non si apre con il classico “c’era una volta”, raccontando dal principio, ma le figure ci catapultano, già dai fogli di guardia, in una storia che è cominciata molto tempo prima: seguiamo uno stormo di uccelli che vola dietro a un affaccendato quanto muscoloso signore alle prese con qualche riparazione (casetta degli attrezzi, martello e gomme della bici ce lo testimoniano), prima ancora di arrivare al frontespizio. Poi la presentazione, perentoria, quasi il nostro fosse un silent book a cui si dà una voce, che non serve: «L’uomo forzuto e la donna gigante vivono nel bosco». I giganti sono oggettivamente imponenti e non fanno niente per attenuare l’impatto che il rosso acceso dei loro corpi comunica: lui è forzuto, forzutissimo e lei è grassa molto grassa. Saremmo tentati di smorzare i toni «Sì è grassa ma sta facendo la dieta…» o di estremizzarli rendendo le figure ridicole «Sì è forzuto, sta in palestra tutto il giorno, non vede che tabelle di allenamento!». Invece i due giganti sono semplicemente e integramente loro stessi e in questo essere pienamente, con equilibrio, scopriamo che all’uomo forzuto «piace da matti portare uccelli sulle spalle» e anche «aiutare gli uccellini feriti». Senza “sconti” sui muscoli il gigante riesce a piegare la sua forza al servizio dei più piccoli: la delicatezza e la lievità con cui gli energici muscoli si mettono al servizio di piccole ossa cave fa impressione. Così la donna gigante, non è la donna brutta con però un gran cuore: è una donna pesante, che ama barcollare, aspettare e guardare le formiche che passano, è una donna gentile. I due giganti sono certo in armonia con il mondo naturale che sta loro attorno, ma sono soprattutto creature integre e attente al mondo che li circonda fatto di dettagli, non sono superficiali, ma anime consce del valore che ogni piccolo particolare ha in sé. Non è il gesto estemporaneo, appunto, ma è una scelta. Se fosse l’emozione del momento non ci sarebbe possibilità di legame, la radicalità della posizione invece è contagiosa e gli uccelli curati tornano e quasi si assiepano sul capo del gigante e, quando la donna gigante si addormenta, le formiche trasportano delle foglie per coprirla con quella delicatezza traballante che tanto richiama il barcollio dell’addormentata. Il gigante e la donna gigante sono fatti l’uno per l’altra e non solo perché probabilmente solo lui può caricarsi del peso di lei sulle spalle, ma perché condividono uno sguardo limpido sul mondo. Il libro infatti avrebbe potuto chiudersi con l’immagine dei due uniti che ci danno le spalle e invece no, come a dire “la storia va avanti ogni giorno, non è un episodio quello che abbiamo raccontato”. Così nelle ultime pagine vediamo la donna gigante andare in bicicletta e avvisare le piccole amiche del suo arrivo e ancora intravediamo i segni di un altro pisolino tra la coperta di foglie. È la rivoluzione della gentilezza, una rivoluzione ferma che provoca tutti noi.
I grandi spazi bianchi che fanno da sfondo amplificano i rossi, i neri e i verdi con limpidezza e dando spazio al silenzio: i gesti sono pesanti, nel senso che sono significativi. L’effetto acquarello ottenuto tramite un sapiente uso della tecnica digitale di Cho Won hee sembrano usciti dalla cartella di un artista. Il tema nato in seno alla cultura orientale richiama con forza l’attenzione, anche se la parole impiegate sono pochissime ed essenziali.
L’iconografia inusuale e la storia quasi silente pensavo avrebbero respinto il mio ormai cinqueenne Saverio che invece ne è rimasto colpitissimo e che richiede questa storia con frequenza: è il gigante che lo affascina, inevitabilmente.
Una storia sulla possibilità di conquistare il mondo passo dopo passo, essendo “solo” se stessi.
Questa la versione di Apedario.
Questa la versione delle Briciole di Pollicino.
I giganti e le formiche
Cho Won hee-Andrea De Benedettis (traduttore)
40 pagine
Anno: 2014
Prezzo: 16,50 €
ISBN: 9788896806807