Ho voluto associare questi due romanzi simili ma molto diversi, usciti quasi in contemporanea per l’editrice Iperborea, perché entrambi toccano il tema dell’intreccio quasi inestricabile tra solitudine e amore, nelle mille sfaccettature che questi sentimenti portano con sé.

Di che cosa sia bisogno quando si è soli? Che cosa provoca in noi e negli altri la consapevolezza della solitudine? Qual è il desiderio che si cela nella tristezza di ritrovarsi da soli? A cosa risponde l’amore?

Nel caso di Ukf Stark le risposte a questa domande diventano la missione di un gruppo di ragazzini che, capaci ormai di scrivere, si rendono conto di essere in grado di leggere e mandarsi lettere: «Poveretti quelli che sono soli e non ricevono mai niente. E non hanno nessuno con cui parlare».

Questo pensiero, ingenuo ma interessante, è la ragione della fondazione del Club dei cuori solitari i cui membri (Tor, Arne, Olson e Isabel) si impegnano a scovare, aiutare e far incontrare le persone sole del loro quartiere.

«Ma dove saranno le persone sole?»

Le avventure si snodano in quartieri ancora a misura di bambino, dove quasi tutti si conoscono. I bambini iniziano ad osservare e a riflettere sulla solitudine, incontrano diversi tipi di persone sole e scoprono che alcune non lo sono per niente, anche se lo sembrano.

Nella loro avventura inciamperanno infine in un classico scapolo e in una affascinante donna single e pianificheranno una missione per farli incontrare con lo scopo – almeno inizialmente – di farli diventare almeno amici.

«Una proposta fantastica! Certe volte capita di sentirsi soli, e allora si vorrebbe avere compagnia e fare qualcosa di bello. Abbiamo il piacere di invitarvi a una gita indimenticabile! Il ritrovo è domenica alle ore 11, davanti al negozio di fiori. Non ve ne pentirete! Nota bene: offriamo tutto noi. Il club dei cuori solitari»

La cura per la pianificazione della gita è ricca di colpi di scena, così come lo svolgimento degli eventi che seguiranno.

La scrittura di Ulf Stark è coinvolgente e le sue trame sono sicuramente orientate – di solito – al lieto fine, come dimostra il concludersi di questa vicenda, ma non credo che questo sia indice di superficialità.

Ad esempio, siamo sicuri che il vero amore narrato in questa storia sia solo quello coronato dei due adulti che si incontrano e si innamorano? Come chiamereste il preoccuparsi degli altri che attiva i ragazzi nella fondazione del club? L’avere a cuore la felicità degli altri che nome ha?

Un piccolo romanzo per guardarsi intorno e imparare a volere bene.

(Inaspettate, ma bellissime, come al solito, le illustrazioni di Daniela Tieni)

Barbro Lindgren, fine osservatrice dell’infanzia e della profondità del sentire bambino, ci racconta la storia di un uomo che con l’infanzia condivide la dimensione “piccola piccola”, a dimostrazione trasparente della grandezza dell’animo dei più piccoli.

«C’era una volta un signore piccolo piccolo. Era un signore molto solo. A nessuno importava di lui, anche se era buono. La gente pensava che fosse troppo piccolo. E che avesse un’aria troppo stupida. E anche un cappello troppo piccolo»

Se questo incipit tagliente non bastasse, Eva Eriksson, illustratrice, ce lo mostra sconfortato davanti ad una cacca fumante proprio davanti alla sua cassetta delle lettere.

Questa storia non ci risparmia niente.

Il signore piccolo piccolo è profondamente, visceralmente triste, così «un giorno , appena arrivata la primavera uscì e attaccò agli alberi degli avvisi su cui aveva scritto: PICCOLO SIGNORE SOLO CERCA AMICO»

La metafora è trasparente e provocante: cosa pensiamo davvero dei bambini? Quale immagine abbiamo del loro sentire? La tristezza inconsolabile e intensa del protagonista sembra non avere fondo: possiamo immaginare che un bambino provi questo? È fastidioso pensare che possa essere così.

Il nostro protagonista aspetta moti giorni, ma nessuno si presenta, se non, al decimo giorno, un cane dallo sguardo buono: i due chissà perché si piacciono, si fanno ridere a vicenda, si divertono. Così il signore piccolo piccolo lo invita a tornare l’indomani. La storia di amicizia che si costruisce ora dopo ora, biscotto dopo carezza, ossa dopo bastoni, cuccia dopo paste… sembra idilliaca. Il cagnone rivendica anche un po’ di dignità per il suo amico, vessato dagli adulti “grandi”, richiedendo un rispetto che pareva non dovuto. Tutto sembra compiuto. Tutti sono felici.

Quella stretta al cuore che ci aveva fatto addolorare, sembra sanata.

Ma proprio quando mancano poche pagine alla fine del racconto, ecco apparire una bambina curiosa e decisa ad accarezzare quello stupendo cagnone felice.

«il cane spostò il muso dalla mano del signore piccolo piccolo a quella della bambina. Il signore piccolo piccolo sentì una stretta al cuore e il mondo intorno a lui diventò sfocato»

Che forza infiammante anche questa emozione!

L’amore può essere donato? Esclusività e libertà vivono nell’amore? Sembrano domande gigantesche, ma è proprio di questo che il romanzo di Barbro ci parla, mentre accompagna il signore piccolo piccolo in fuga solitaria, lontano dal suo cane e da quella bambina.

«Il cane non mi vuole più bene, pensò. Ne vuole di più alla bambina»

Ma è la stessa Barbro – con i lettori alle sue spalle – che poi lo riaccompagna a casa.

Perché questo libro smuove così l’animo? Perché i sentimenti che descrive sono veri, quei momenti di dolore profondo e senso di incomprensione appartengono a tutti.

Una piccola stori inattesa, sferzante e provocante, per piccoli lettori dai grandi sentimenti.

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Il club dei cuori solitari Ulf Stark - Daniela Tieni - Laura Cangemi (traduttrice) 96 pagine Anno 2021 Prezzo 10,00€ ISBN 9788870919752 Editore Iperborea
Storia di un signore piccolo piccolo Barbro Lindgren - Eva Eriksson - Laura Cangemi (traduttrice) 40 pagine Anno 2021 Prezzo 13,00€ ISBN 9788870919455 Editore Iperborea
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