Perché i libri giapponesi non vengano tradotti in Italia, se non raramente, rimane per me un mistero difficilmente svelabile: forse è per farci innamorare in modo viscerale di quello che arriva o per obbligarci ad andare in Cina a comprarli! Ad esempio Tupera Tupera, pseudonimo per la coppia artistica Tatsuya Kameyama e Atsuko Nakagawa, torna in Italia, dopo l’esilarante successo dell’Orso senza mutande con Cosa vuoi bebè?, un libro rivolto ai lattanti gioioso, naïf e nello stesso tempo così moderno e “bambino” che non potrete fare a meno di averlo con voi.
Il volume è cartonato lucido e si presenta in una inusuale forma tonda; voltata la prima pagina a destra un bel faccino tondo, dall’espressione interrogativa, a destra il testo: «Ciao bebè! Mi sembra che tu voglia qualcosa». La voce esterna adulta si personifica nel personaggio-lettore, è suo anche lo sguardo che si sposta dal bambino a diversi oggetti. «Vuoi l’orsacchiotto coccoloso?» chiede l’adulto, rivolgendo la sua attenzione al bruno faccione del peluches. Segue la reazione felice e soddisfatta del bambino, che di rimando tranquillizza i lettori-ascoltatori. Tuttavia fugace come l’attenzione dei bambini e irruenti come sono i bisogni (immediati!) dei neonati, non basta l’orsacchiotto, non basta la palla, non serve il tamburello… e in una sequenza di poco più di 3 tavole il bimbetto scoppia in un pianto rabbioso. Il faccino si fa paonazzo, l’espressione si attorciglia. «Povero bebè! Adesso so che cosa vuoi…». Cosa vogliono il 99% delle volte i neonati quando strillano? Mangiare! In un attimo la doppia forma tonda del libro aperto si trasforma in una coppia seni gonfi e pronti “all’uso”! Soddisfatto e nuovamente sereno, finalmente il bebè può tornare a sorridere.
I disegni del volto segnati con pochi segni regolari, l’effetto piatto e la forma circolare della pagina completamente occupata dal colore tagliato al vivo, calamitano l’attenzione sull’espressione data dagli occhi e dalla bocca nera. I tempi narrativi sono perfetti: l’alternanza oggetto/volto del bambino creano un movimento ondulatorio piacevole e armonico, il narratore diventa parte della narrazione: le parole che legge sono quelle del genitore fittizio e anche quelle del genitore reale! Il testo un po’ lezioso si adatta bene alla lettura ad alta voce dialogata che spesso, nel rivolgersi ai bambini piccini, si mostra anche inconsapevolmente ricca di alterati e diminutivi. Giusti i tempi in relazione ad ascoltatori anche molto piccoli (dall’anno!).
I bambini potranno giocare a fare le facce, guardandosi come in uno specchio e nello stesso tempo distrarsi momentaneamente - come poi accade nella realtà dei fatti - a guardare gli oggetti di volta in volta indicati. La doppia tavola con i due seni è splendida nella sua naturale sfrontatezza: spesso per pudore, l’allattamento è un gesto rappresentato di riflesso, di spalle, accennato e nascosto, qui invece mostra tutta la sua potente energia vitale, spontaneamente e senza esibizionismo.
Un bellissimo libro che nella settimana dedicata all’allattamento al seno cade davvero a proposito. Io lo regalerei a tutte le neomamme e non mi farei problemi, se poi, per un motivo o per l’altro, l’allattamento seguisse strade differenti: allattare è un gesto d’amore e questo non esclude altro.
P.S. Qui trovate un po’ di Giappone su Scaffale Basso!
P.P.S. Su Instagram (seguitemi anche lì!) potete vedere le foto della mostra che Muji ha dedicato quest’estate proprio al libro giapponese e anche le immagini degli stand giapponesi della scorsa Fiera di Bologna.
P.P.S. una recente scoperta è il blog di Elena, dedicato proprio agli albi giapponesi. Ho iniziato a seguirla e voi?
Cosa vuoi, bebè?
Tupera Tupera - Eleonora Zoratti (traduttrice)
22 pagine
Anno: 2017
Prezzo: 10,95 €
ISBN: 9780714874517
Vero e anche molto originale. Grazie a te di essere ripassata di qui!
Un libro che getta un po’ di luce sui bebè e sul loro, a volte misterioso, universo comunicativo. Grazie 🙂