La riflessione della fotografa americana Tana Hoban riguardo alla percezione visiva dei bambini è ampia, vastissima e molto interessante.
Credo che per coglierne a fondo le sfaccettature e il valore sia necessario avere un quadro di insieme di tutti i lavori che lei ha fatto, perché altrimenti ogni singolo libro rischia di non essere compreso e accusato di una parzialità limitante.
Faccio questa premessa perché la nuova edizione di Camelozampa È rosso? È giallo? È blu? rappresenta un passo importante e interessante nella riflessione della percezione cromatica che però potrebbe banale, se non si ha in mente tutta la vasta riflessione che l’artista ha fatto sui colori.
Sono diversi punti di vista a partire dai quali la Hoban a cercato di interloquire con i bambini di diverse età sulla percezione del colore:
Nel volume Giallo, rosso e blu, edito sempre per Camelozampa, interloquendo con i bambini molto piccini, introduce l’argomento cromatico, considerato sostanzialmente inedito e quindi proposto come una novità nella lettura di un oggetto.
Nel volume Des couleurs et des choses la Hoban riflette in modo interessante sulla prevalenza di un colore come caratteristica precipua delle cose, organizzando famiglie cromatiche che offrano delle relazioni di familiarità tra diversi oggetti.
È rosso? È giallo? È blu? fa un passo ulteriore, mostrando come nella realtà i colori non appaiano naturalmente isolati, ma fanno parte di un concerto, dato dalle diverse voci che si accostano.
Questo volume è un passo ulteriore, in un ideale percorso di riflessione sulla percezione cromatica dello sguardo che si rivolge a bambini non troppo piccoli (dai 2 anni), che hanno già fatto dei passi di consapevolezza.
Le domande che danno il titolo al volume e che non appaiono più nel libro - che si propone come un silentbook fotografico - sono una chiave interpretativa perché il bambino possa giocare all’interno delle diverse fotografie, guidato dai pallini colorati sul basso, in una sorta di ricerca che non è solo binaria (cerca-trova), ma che invita ad entrare nell’immagine per trovarne una propria decifrazione.
La legenda introdotta dai pallini nel basso della pagina, infatti, apre un discorso che può farsi ben più ampio della ricerca dei singoli colori, perché ritornando sulle stesse fotografie i bambini potranno rendersi conto della presenza di molti altri elementi cromatici e anche magari delle diverse sfumature dello stesso colore!
I contesti entro cui le fotografie sono scattate sono familiari e corrispondono ad un universo infantile e quotidiano, che i bambini sapranno leggere con facilità.
Non sono fotografie di studio, ma fotografie scattate all’aperto, in città e questo richiede ai bambini un passo di consapevolezza nella lettura-riconoscimento dei luoghi.
E questo è un libro silenzioso da donare ai bambini perché possano nella contemplazione delle immagini fotografiche, concentrarsi sulle proprie abilità e sulla forza del proprio sguardo come motore di lettura del mondo.
