Non mi ha sorpreso incontrare il progetto di Suzy Lee celato dietro le pagine di Estate, ultimo suo imponente e splendido libro, dedicato alla messa in illustrazione dell’opera concertistica di Antonio Vivaldi, in particolare i tre movimenti del concerto numero due delle celeberrime Quattro Stagioni.

Scrivo così, perché le illustrazioni e la tecnica dell’artista coreana hanno in loro una musicalità, una armonia, una incisività che è facile associare all’andamento dinamico della musica stessa.

Quando sfogliate L’onda non sentite forse il movimento sottile dell’acqua marina che dialoga con la bambina? Mentre la bambina di Linee scivola sul ghiaccio, non è difficile immaginare tra le piroette, le coreografie, le frenate un sottofondo musicale che accompagna quella performance, no?! Per non parlare dell'esperimento portato avanti con Richard Jackson!

Nel caso di Estate, però, è molto interessante vedere come l’artista coreana abbia riflettuto, ascoltato e introiettato il discorso musicale del musicista italiano, rendendolo visibile attraverso la sua tecnica illustrativa e la materia del colore.

Il libro si apre come uno spartito.

«Primo movimento. Allegro non molto»

Entrano i musicisti, davanti ad grande sipario azzurro; i musicisti si salutano sottovoce, accordano gli strumenti.

Segue una riscrittura del sonetto introduttivo che probabilmente Vivaldi stesso scrisse per introdurre il concentro: un suggerimento visivo, per introdurre gli ascoltatori al discorso musicale.

[questo il sonetto di Vivaldi]

Sotto dura stagion dal sole accesa

Langue l’huom, langue ’l gregge, ed arde ’l pino,

Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa

Canta la tortorella e ’l gardellino.

Zeffiro dolce spira, ma contesa

Muove Borea improvviso al suo vicino;

E piange il Pastorel, perché sospesa

Teme fiera borasca, e 'l suo destino;

[questa la riscrittura nel testo di Suzy Lee]

Nella calda stagione del sole

anche gli alberi hanno sete.

Lassù fra i rami

risuona il canto di un uccellino

e noi seguiamo la sua musica.

Ma ecco che si alza il vento

e soffia forte,

sta arrivando un temporale!

È il primo violino a dare il “la” ed ecco che la musica, come una linea ondeggiante ancora scoordinata nasce da tutti gli strumenti fino a quando si apre il sipario.

Il sipario si alza e ci mostra un’estate calda, luminosa, satura di colore e profumi, elettricamente densa di potenzialità ben sintetizzata dalla bambina che entra in scena, dopo uno sfondo giallo e che brandisce qualcosa nella mano.

La malinconica lentezza oziosa del caldo e della musica, lascia il passo ai violini che incalzano d’un tratto, è un guizzo che segue poi con velocità i violini che fuggono o la bambina che urla. Susy Lee immagina il crescendo inesorabile della musica prendere forma di una guerra di gavettoni colorati che illuminano il cielo di colori e spruzzi d’acqua: la musica diventa acqua, le gocce d’acqua si trasformano in note che trapuntano le doppie pagine, i gesti dinamici riscrivono il discorso che i violini stanno portando avanti.

È un crescendo.

Ancora una volta la cesura tra le pagine si fa spazio misterioso in cui vengono inghiottite le figure che passano da una parte all’altra.

Gavettoni d’acqua, gli spruzzi. L’acqua è un tutt’uno con il cielo azzurro. 

La tecnica artistica della pittura a schizzo è perfetta a raccontare i giochi estivi e la musica. I giochi aumentano di intensità, arrivano le pistole d’acqua e poi il suggerimento della canna del giardino: l’arma definitiva. È l’apice della battaglia che Vivaldi immaginava iniziare a montare incalzare nel cielo e che invece Susy li riporta sulla terra: la stessa acqua che si accumulava nel cielo, nel libro anima l’euforia della terra.

Pausa. Segue la calma esausta di chi ha dato tutto. Giallo. Verde.

Secondo movimento. Adagio presto

Sdraiati nell’erba a pancia in su, esausti dopo la battaglia, è inevitabile guardare il cielo. La battagli si sposta in alto, dove sta montando un cielo minaccioso da cui scappano le rondini, velocemente. Le gocce come note, il pentagramma come fili d’acqua… è difficile distinguere l’acqua di giù dall’acqua del cielo. Un cane si scrolla nell’azzurro. È stato un intermezzo.

Terzo movimento. Presto.

Ciò che era sembrato esaurirsi in un soffio, invece riprende piede nell’ultimo movimento. I musicisti si fanno vorticosi nei movimenti, la musica assale la campagna come un vento impetuoso. Il vento d’estate implacabile ,feroce eppure gioioso, che agita tutto e porta con sé la pioggia estiva, una pioggia che si può accogliere mentre cade dall’alto.

I colori di Susy gli acquarelli si sfaldano, si annacquano, si sporcano così come il temporale in campagna. Le righe segnano le tavole con nettezza e il vento o la musica rendono viva la carica esplosiva dell’estate. Il solista si fa ombrello rosso, strappato dalle mani dei bambini, e lanciato nell’occhio della tempesta estiva: il nero incalza, il rosso spicca.

Le nuvole pastosamente create con le tempere mostrano quel volto mutevole delle nuvole che non sanno essere arcigne d’estate, ma che sono volubili, nuvole dai mille e dai mille colori. Il nero il nero aumenta e quando siamo ormai all’apice della tensione, poi, in un attimo, più niente. Fine. I musicisti possono inchinarsi, l’estate può tornare a brillare, il cielo si è riversato sulla terra.

«È arrivata l’estate»

Il libro è stupendo, un silentbook formalmente, sembra un vero e proprio spartito musicale e rende visivamente un racconto estivo e una partitura musicale con magistrale incisività. È la storia di un temporale, di quelli che aprono l’estate.

Un libro per immergersi nella musica e nell’estate, per godere della gioia intensa e furente del sole.

Un libro senza tempo per lettori e ascoltatori dagli zero a 99 anni.

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Estate Suzy Lee su Antonio Vivaldi 148 pagine Anno 2022 Prezzo 32,00€ ISBN 9788875709938 Editore Corraini
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