Il mare è così: un limitare liquido che con il suo movimento costante gioca con chiunque gli si avvicini curioso. Certo il mare è anche l’universo sconosciuto, la forza incontrollabile e la natura ingovernabile, ma tranne alcuni drammatici casi, il mare è per i nostri bambini l’esperienza incuriosente del rapporto con la natura. È questo semplice, quanto misterioso e affascinante rapporto che Suzy Lee traduce in immagini in quello che forse è il suo libro più celebre, L’onda, secondo capitolo della sua Trilogia del limite (se volete sapere di cosa sto parlando, iniziate leggendo qui!).
La natura torna ad essere soglia privilegiata che permette al bambino di passare dal suo mondo ad un mondo altro, che è quello liquido dell’acqua, ma che è soprattutto quello dei propri pensieri e dell’immaginazione.
La pastosità del (non)colore stesa casualmente nei risguardi iniziali riproduce la sabbia della spiaggia e invita a farsi toccare. Non ci sono parole ne L’onda, prima del frontespizio vediamo una mamma con la sua bimba e il suo entusiasmo: sono arrivate al mare. Quando la storia incomincia, dopo il titolo, ci sono solo loro: la bimba e l’onda in un dialogo muto. Sembra un balletto regolato da leggi fissate e vecchie come il mondo: prime le due si studiano, poi si provocano, si toccano, si rincorrono… e poi finalmente giocano e si uniscono, dialogano, cantano, ballano. Le pagine raccontano questo corteggiamento con il bianco, il grigio e l’azzurro dell’onda, la costa del libro (il centro che unisce le pagine) diventa il limite, la porta che dà sull’altro mondo, l’armadio su Narnia: a sinistra c’è la bambina, a destra l’onda e non si toccano. Ma quando il trionfo del gioco e del coinvolgimento si compiono tutto è contaminato: il cielo è blu piatto e il grigio della spiaggia è trapuntato da conchiglie azzurre, adesso l’onda scorre facilmente oltre il limite a sinistra e la bambina si bagna a destra. L’entusiasmo è palpabile, contagioso … e anche quando è tempo di andare a casa, tutto rimane azzurro.
L’onda è un libro curato in ogni minimo particolare eppure capita frequentemente che il lettore scorrendo le prime pagine si chieda: «Ho comprato un libro fallato? Manca il braccio della bambina: arriva fino al centro, ma poi non continua sulla pagina di destra!». No è così! L’artista coreana gioca con questo limite fisico del libro per riprodurre la vertigine dell’immaginazione e lo fa in un modo che non è per niente astratto, ma anzi profondamente materico.
Questo libro che custodisce una riflessione teorica così preziosa è tuttavia amatissimo dai bambini che riconosceranno e narreranno la storia dei loro giochi, del sole e delle vacanze. I segni del colore stesi con pennellate evidenti chiedono di essere riprodotti e io e mio figlio Saverio ci siamo divertiti a giocare con le dita, pensando alle onde e al movimento e al gioco.
Un silent book amatissimo dai bambini dai 4 anni e capace di stupire, naturalmente, anche gli adulti. Regalatevi il mare e tutto quello che significa.
L’onda
Suzy Lee
40 pagine
Anno: 2008
Prezzo: 18,00 €
ISBN: 9788875701468