Tornati al mare, non possiamo che ripescare questo post di due anni fa con tenerezza! W i papà!

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La domenica, se passate da un qualsiasi stabilimento balneare della Toscana (almeno questa è la nostra esperienza diretta), la striscia di sabbia adesa al mare si riempie di costruzioni, castelli, ponti e muraglie di sabbia degni della più imponente speculazione edilizia. Gli autori di cotanti progetti architettonici sono i padri (e le madri, ma davvero in percentuali minuscole), che raggiungono al mare i fortunati pargoli affidati ai nonni durante la settimana. Per passare la giornata (così dicono), ma in fondo per dimostrare il loro affetto (gli uomini hanno incomprensibili modi di esternare i loro sentimenti), i padri si cimentano nella costruzione di città proibite, dighe che farebbero invidia a Nurek Dam, pozzi in grado di inghiottire bambini di 10 anni, tunnel ispirati alla linea Maginot. Finita la costruzione, l’amore esternato è arrivato al colmo e i padri, di solito, si ritirano a ricaricare i propri sentimenti, sotto l’ombrellone con il solo giornale/libro come compagno.

In previsione di questo iter e desiderando che Saverio e mio marito possano imparare ad esprimersi affetto senza sabbia :) ho preso in biblioteca Indovina quanto bene ti voglio di Sam McBratney, illustrato da Anita Jeram: un bestseller per papà e bambini.

La storia è semplice e racchiusa tutta nel titolo: indovina quanto ti voglio bene. Alzi la mano chi non ha mai fatto questo gioco con il suo bambino! A me capita spesso, soprattutto quando Saverio è arrabbiato, di domandargli se si ricorda quanto gli voglio bene e di mostrargli a braccia aperte tuuuuutto il bene che gli voglio. Beh questo libretto racconta proprio di questo gioco, che parte però da una domanda del cucciolo di lepre che vuole dimostrare al suo papà tutto il suo affetto. Il piccolo si cimenta mostrando braccia aperte, saltando in alto, allungandosi verso il cielo… ma inevitabilmente il papà ha braccia più lunghe, salta più in alto, si allunga molto di più… fino all’espediente finale che fa credere al cucciolo di averla spuntata. È una breve storia commovente, perché il bene della mamma e del papà è naturalmente più grande di qualsiasi sforzo di qualsiasi piccolo: è così e basta. Anzi è la condizione che permette ad ogni figlio di crescere, saltare, allungarsi verso il cielo. Un’idea splendida, nella sua semplicità, esplicitata in un testo breve e legato a doppio filo alle immagini, accanto alle quali il font è ben inserito e complementare. Il fondo bianco sporco delle pagine, costante e invisibile, fa risaltare parole e illustrazioni fungendo da filo conduttore. I disegni di Anita Jeram poi sono splendidi: contorni fini ed espressivi che stentano a racchiudere i colori acquarellati con una noncuranza elegante. Le figure sono ritratte con cura e con una certa attenzione al dettaglio realistico (belli la posizione un po’ sbragata di papà coniglio e i salti euforici del coniglietto!). Seppur fermi sulla pagina i personaggi comunicano le loro emozioni e sembrano muoversi tra una pagina e l’altra. Significativi anche gli sfondi che, accennati negli elementi essenziali, acquistano significato proprio perché non riempiono la pagina ma perché mostrano quel che serve. Un bel libro da leggere, sfogliare e mimare insieme al papà, che magari aiutato da parole scritte potrà esprimersi anche con le parole “dette” e non solo con i castelli!

Indovina quanto bene ti voglio
28 pagine
Anno: 2008

Prezzo: 12,00 €
ISBN: 9788882038564

Nord-Sud
Anobii

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