In occasione della Pasqua il Papa fa una benedizione speciale chiamata Urbi et orbi, un annuncio festoso di resurrezione, che nella sua eccezionalità deve raggiungere ogni uomo sulla terra e che riprende la ritualità solenne della veglia pasquale, quando allo scoccare della mezzanotte, al suonare delle campane, ogni sacerdote nel mondo annuncia ai quattro punti cardinali la notizia di una vita che ha preso la morte e l’ha sconfitta.
Un messaggio di speranza per tutti gli uomini, per gli uomini di ogni parte del mondo, di ogni cultura e di ogni età.
Oltre al significato fondante per il mondo cristiano, la speranza è il messaggio, desiderato da ogni cuore.
Vorrei dunque lasciarvi – prima delle breve pausa pasquale – con due libri che raccontano questa umanità desiderosa e anelante, in un periodo storico così sofferente, dove l’umanità è piagata e sanguinante a causa delle guerre, che in alcune parti del mondo sono così “quotidiane” da non fare neanche più notizia né orrore.
Il primo libro di cui vorrei parlarvi non è un libro che nasce “per” i bambini, ma è un libro di bambini che sarebbe bellissimo vedere tra le mani dei bambini: la raccolta fotografica di Steve McCurry Bambini del mondo. Il volume di fotografie, di grande formato, quasi a supporto della mia proposta viene aperto da una citazione del Dr. Seuss:
«una persona è una persona, non importa quanto sia piccola»
Questa ricchissima galleria di immagini ritrae l’infanzia in tutto il mondo e fa parte di un progetto del fotografo statunitense – che ha percorso il globo in lungo e in largo per la Magnum Photos – mirato a far conoscere la condizione infantile nei quattro angoli del mondo «con la finalità di raddoppiare gli sforzi per dimostrare compassione, rispetto e amore nei confronti di bambini».
Le fotografie sono meravigliose e immortalano bambini che giocano, che lavorano, che sorridono, che si riparano dal temporale, che pregano, che studiano, che osservano, che cacciano… a volte sono veri e propri ritratti, altre volte i bambini sembrano quasi inconsapevoli della macchina fotografica che li ritrae. Tuttavia non c’è sguardo che non sia sfidante e carico di domande, emozioni… ogni volto ci racconta una storia. Non credo che sia corretto dire ritratti dell’innocenza – come vuole il sottotiolo – perché sull’innocenza si può dire poco ed ogni persona, grande o piccola, giovane o vecchia è un profondissimo mistero, però questi sono certo ritratti di bambini che vivono in una fase della vita unica, quella dell’infanzia, quella della potenzialità acerba.
Sfogliare questo libro è fare un viaggio intorno al mondo, un viaggio tra culture, giochi ma anche attraverso il lavoro, la povertà, la guerra… attraverso la vita vera.
È un viaggio attraverso i colori dei vestiti, è un viaggio attraverso la bellezza dolorosa di scorci mozzafiato e margini cittadini resi vivi dal brulicare di voci e scherzi.
Più che l’innocenza, tra queste foto quello emerge potente è una desiderio di vita, una sete di vita, una curiosità propria dei bambini, di quelle persone che sanno che nulla è ancora impossibile.
Il volume alterna le fotografie a citazioni tratte da celebri libri per l’infanzia o sull’infanzia da Anna dai capelli rossi al Piccolo principe, da Peter Pan alla leggenda di Mulan:
«Posso anche essere giovane, ma la mia convinzione è forte e nonostante le difficoltà non me ne pentirò»
Il volume credo sia capace di parlare a grandi e piccoli, raccontando fotograficamente un’umanità diversa eppure così magnificamente simile, nel ricercare una speranza.
Accanto a questo libro accosto il nuovo libro di Cosetta Zanotti a Lucia Scuderi: Ogni bambino, un albo illustrato che parte dalla diversità del colore della pelle per parlare della diversità e dei colori di tutti e tutto.
«Ogni bambino è di tanti colori i primi che vedi sono quelli di fuori»
I colori della pelle dei bambini vengono associati ad immagini positive, come la torta cotta, la panna appena montata, il cioccolato, il rosa dei fiori o il colore dei noccioli. Contemporaneamente le immagini sembrano suggerire che quelle medesime sfumature cromatiche appartengono al mondo, come a dire che i colori fanno parte di una naturalità di piante, sole, polline, foglie, boccioli, vulcani, acqua…
Le figure umane si fondono con la natura negli acquarelli di Lucia Scuderi e spesso la meraviglia prevale, nell’osservare la varietà di tonalità cromatiche dell’umanità e della realtà:
«qualcuno ha una pelle ancora più scura volte la guardi e non ci credi…»
Il colore di una persona non è però solo il colore della sua pelle, è il colore dei suoi occhi espressivi e neri, profondi come certe sere, o dorati come il miele, «occhi di liquirizia» che forse fanno rima con furbizia.
I colori di un bambino sono anche il colore dei suoi pensieri che certo determinano le sue espressioni:
«Li senti? Ogni bambino ha grandi pensieri»
I colori di un bambino sono anche il colore dei suoi sogni, di ciò che immagina, di ciò che piange, di ciò che lo addolora … i colori sono una parte della vita, della realtà che ci circonda e di cui noi siamo parte.
«Non cambia un bambino i suoi colori son sempre dentro e anche di fuori»
Questo travaso cromatico tra dentro e fuori e che spazia nel mondo, avanti e indietro, mi sembra un modo particolare per parlare di temi sentiti come urgenti, spostando lo sguardo verso una dimensione più ampia che non è solo una questione di pelle, ma una questione semplicemente umana.
Due libri per tutti.