Se prendendo tra le mani Voci del mondo verde, di Editoriale scienza, ipotizzaste di essere di fronte all’ennesimo bellissimo libro di divulgazione su piante e alberi, sareste stati tratti in inganno, perché questo libro è una raccolta corale di voci che narrano. Un libro dal carattere profondamente letterario, in cui le notizie scientifiche appaiono come aneddoti e vincoli narrativi, senza che le curiosità destate vengano compitamente soddisfatte (e questo ha un suo perché!).
Stefano Bordiglioni coordina e ordina una raccolta di racconti orali che si immaginano appartenere addirittura agli alberi! 10 capitoli per 30 protagonisti tra alberi, piante e fiori (e radici per essere proprio precisi!) che ci raccontano in modo originale e differente di loro e della loro vita.
Quella che circonda il lettore è dunque una corale di caratteri e di volti diversi, caratterizzati sia nei contenuti che, idealmente, nel piglio.
Ci sono i tipi più lamentosi, quelli vanitosi, quelli invidiosi…
«Un’ultima cosa prima che mi secchi del tutto. ho sentito dire che in giro c’è una falsa me, una rosa di Gerico tarocca; la conosco povera Selaginella, anche lei ha il potere della resurrezione, ma è una felce, non una rosa come me».
I raggruppamenti all’interno del libro sono scelti con attenzione perché incuriosiscano (Campioni di altezza, Tronchi extralarge, Grandi foglie, Rete di radici, Fiori giganti, Questione di velocità, Condizioni estreme, Fossili viventi, Piante da favola, Piante da tavola) e raggiungono l’obiettivo, presentando alberi, piante e fiori tra i più strani e inconsueti. Le scoperte sono all’ordine del giorno: ci sono alberi in grado di spostarsi camminando verso la luce, ci sono piante che si clonano , piante parassite che avvolgono in un abbraccio letale altri alberi che si disintegrano tra i suoi rami, ci sono alberi che fioriscono solo una volta nella vita ogni 30-80 anni, ci sono foglie in grado di sostenere il peso di un bambino, fiori che sprigionano profumi putrescenti per attrarre gli insetti e piante sensibili che imparano i distinguere le minacce.
Ogni protagonista si presenta, raccontando quel dettaglio di sé che lo rende unico nel suo genere: un discorso che si ripete, pagina dopo pagina, come se a ciascun personaggio fosse stato attribuito un numero massimo di battute. Leggende, incontri con naturalisti e personaggi che hanno fatto la storia, l’impatto con la modernità e le trasformazioni climatiche, il rapporto con la fauna e la collaborazione con gli insetti…
Piccole porzioni di testo (3 per ciascuno) aggiungono, al raccontano in prima persona, notazioni di carattere scientifico o esplicativo: il fine non è l’esaustività, ma la chiarezza e la precisione, la volontà di approfondire sarà un effetto collaterale.
«Una leggenda africana narra di un albero, il baobab, che osò sfidare il cielo. Il vento e la pioggia, diceva l’albero, rovinano la mia chioma. Ma il cielo si infuriò, lo prese e lo ripiantò a terra in testa in giù. Per questo i baobab, per gran parte dell’anno, sembrano albero che hanno le radici al posto della chioma»
«Il nome [pioppo tremulo] deriva dal movimento delle foglie che tremano al vento anche solo in presenza di una leggera brezza»
Le illustrazioni di Irene Penazzi che ci avevano ammaliato nel suo giardino personale, dispiegano una varietà di ritratti precisi, vibranti, plastici: la scelta di contestualizzare le illustrazioni e di renderle “viventi”, anche grazie a colori liberi e non contenuti e a scorci vertiginosi, regala al lettore l’esperienza di vagare per i boschi sferzato dalla brezza, incantato, con gli occhi al cielo!
Alla fine di questo viaggio arboreo si ha l’impressione di aver conosciuto qualcuno, di aver ascoltato i racconti lontani e magici di anziani di 80.000 anni (!).
Un plauso all’autore e alla capace selezione dei soggetti e all’illustratrice che ha saputo rendere belli tutti questi personaggi. Una raccolta di racconti a tema naturalistico affascinante e ricca, per ragazzi dagli 8 anni.
