Oggi si festeggia la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore e io festeggio, offrendovi una piccola riflessione relativa al libro, in particolare all’albo illustrato, come oggetto.

Sempre più universalmente il libro è considerato e raccontato per il suo contenuto. La questione non è nuova e più di 10 anni fa Giovanna Zoboli scrisse un bellissimo articolo (La voce del libro. Sull’ovvia questione della forma e del contenuto. Hamelin 2008, 20), in cui evidenziava che se i bambini non sentono nessuna distanza tra forma e contenuto (tenendo dunque il primo in eguale considerazione), gli adulti invece non riescono più ad elaborare criticamente un giudizio sulla forma:

«Il primato che il senso comune assegna al contenuto (come se questo potesse stare al di fuori di forme), e al codice che universalmente se ne fa latore - la parola - è del tutto fuorviante, nella valutazione del libro illustrato e dell’arte in generale. Pensare al contenuto come cosa a sé, fra l'altro, può condurre a estremi paradossali. La vecchia prassi scolastica della parafrasi, ad esempio, si fonda sul presupposto che nel corpo della poesia vi sia un senso riposto e che questo debba essere liberato, estrapolato dalla frase, per risultare evidente alla comprensione. Tale pensiero suggerisce che il contenuto vivrebbe anche fuori dalla forma della parola» 

Qualche settimana fa anche Loredana Lipperini riprendeva la questione, chiedendosi se oggi siamo in grado o no di giudicare un prodotto culturale, andando oltre ad una sovrapposizione con la propria esperienza personale e assolutizzando così il tema a scapito della forma della narrazione:

«Se un tempo valutavamo un film o una serie in funzione della sua forma, oggi l'unica cosa a cui l'utente presta attenzione pare sia il contenuto (o il tema), che genera sentimenti di identificazione tanto più violenti quanto lo è il grado di immedesimazione dello spettatore nel racconto»

Siamo sempre più portati a parlare del libro in quanto portatore di valori o emozioni, senza però affinare in alcun modo gli strumenti per poterne giudicare la forma. Spesso questo sguardo si trasforma in un modus operandi evidentissimo agli occhi di chi lavora nella letteratura per l’infanzia dove la reattività e l’improvvisazione sembrano ancora più esacerbate: non è raro trovare testi - spesso non più che traslati dai dispacci stampa - dove ciò che viene spacciato come giudizio sul libro (recensione?) non è molto più che la breve descrizione del tema del libro e della reazione emotiva della lettrice.

Le riflessioni della Zoboli e della Lipperini diventano ancora più significative e importanti se spostiamo l’attenzione sugli albi illustrati, poiché l’equilibrio del testo sulla pagina con l’illustrazione non è una tecnica che si improvvisa e richiede competenze tali da giudicare il dialogo tra i due linguaggi nello spazio fisico della pagina.

Illustrare una storia non coincide con il riempimento ottuso di uno spazio con delle immagini, ma con la ricerca di un equilibrio tra parole e immagini, tra immagini e spazio della pagina, all’interno di una foliazione e di un ritmo dato dalle aperture (il movimento dello sfogliare).

Chi è consapevole che tutto questo fa la qualità di un albo illustrato? 

È forse, dunque, necessario ripensare e ribadire che libro è un prodotto capace, certo, di “fare di tutto”, ma che l’espressione di un’eccellenza passa da una sapiente calibrazione di parole, immagini, ritmo ovvero dalla consapevolezza di una forma che è data anche dallo spazio della pagina, dalla foliazione, dalla copertina, dall’impaginazione, dal formato…

Sendak quando progettava i suoi libri pretendeva di poter dire la sua su tutto: sul formato, sulla carta, sulla copertina… e questo non accadeva perché era un professionista un “po’ fissato”, ma perché aveva chiaro che l’albo illustrato pretende una progettazione globale.

«Non mi era concesso [negli anni ’50] di passarla liscia con certe cose. Questo mi ha risparmiato quel genere di autoindulgenza che oggi vedono nel lavoro di tante persone. Bisognava esaminare le proprie ragioni e allenarsi, imparare cosa fosse un libro e cosa fossero il linguaggio le figure, o almeno cosa si presumeva che fossero dentro un libro (e non uno di quelli schizofrenici in cui il testo le figure non fanno un libro)»

Questo libro fa di tutto di Silvia Borando per Minibombo è un albo essenziale e molto semplice che però acutamente ci fa riflettere su quanto la forma del libro sia inscindibile dal suo contenuto.

Il libro è a tutti gli effetti un libro gioco che invita il lettore alla manipolazione e alla scoperta plurisensoriale delle potenzialità “fisiche”, ma anche inevitabilmente immaginifiche dell’oggetto.

Su sfondi cromatici piatti e monocolore, grandi scritte suggeriscono al lettore diverse qualità del libro: «Sta in piedi», «Sta anche a testa in giù», «Morde»…

Se le prime osservazioni appaiono come neutre descrizioni, il bambino non sentirà alcuna differenza, quando al pensiero verrà chiesto di intervenire per immaginare il gioco e magari avvicinare cautamente una mano per farsi mordere. Il bambino, come sottolineava la Zoboli, non sente alcuna distanza tra forma e contenuto:

«Per loro il libro è un oggetto unitario la cui essenza è inestricabile dalla sua presenza materiale, concreta. Non c’è una parte che prevalga sull’altra: le parole, le figure, la carta, la copertina ecc. Tutto ciò che compone il libro fa parte dell’esperienza della lettura. Ogni sua componente viene letta come significativa e inscindibile dall’unità. Questa modalità di percepire fa sì che la cosa più importante per il bambino sia l'esperienza del libro. La comprensione del suo ‘contenuto’ è solo uno dei molti aspetti di tale esperienza, e da essa indivisibile dal punto di vista sia cognitivo sia esistenziale»

Ogni pagina è una sfida, un invito a godersi le possibilità del libro come varco per un altro mondo, quello del gioco e della possibilità: «rinfresca», «nasconde», «fa rumore».

Il formato quadrato è perfetto per le mani dei bambini anche piccoli (dai 3 anni) e le linee, i colori e la tipologia di stampa sostengono i lettori nella comprensione del testo.

Un libro sui libri, acuto e per niente scontato!

Questo libro fa di tutto Silvia Borando 28 pagine Anno 2017 Prezzo 11,90€ ISBN 9788898177318 Editore Minibombo
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