Quelle contenute in questi due volumi, che continuano idealmente la collana delle opere Sibylle von Olfers, sono due storie piccine, sofisticate e gentili come abbiamo già avuto occasione di apprezzare nei “bambini precedenti” (bambini radice, bambini neve, bambini vento…).
Rimane lo stupore di vedere con gli occhi precisi e incantati dell’autrice il mondo naturale nella sua magia e nel suo fascino.
La piccola storia dei bambini della foresta è, in realtà, la storia di una principessa silvestre che osserviamo svolgere la sua giornata immersa nella vita pulsante del bosco, tra Madama Brezza, bimbe rugiada, bimbi muschio, bimbi fungo, bimbe stella…
Le illustrazioni sono piccoli quadri da ammirare in silenzio e con pace, invitano ad una lettura fuori dalla routine concitata, regalano un altro tempo:
«Nel soffice muschio ai confini della foresta
vivono i bimbi fungo, in una terra nascosta.
Piccoli compagni, fanno giochi divertenti,
sanno raccontare mille favole avvincenti»
Le animazioni del mondo naturale aiutano la principessa, la servono, l’accompagnano sono perfette animazioni di un mondo naturale vivo e magico e credo che questo libro possa essere un’alternativa interessante per riscrivere il concetto di principessa rosa e patinata a cui tanta televisione cerca di abituarci.
La piccola storia dei bambini lepre, invece, è certamente il libro che più si lega alla tradizione fiabesca e narra la disavventura di due bambini figli di un cacciatore che si allontanano dalla cesta, in cui il papà li aveva posti nel bosco, e si perdono.
«Mentre sono soli, Bobò e Mimì si svegliano
sbirciano dalla cesta e svelti se la svignano.
Stanno sull’erba, curiosi e sovrappensiero.
Mamma lepre li nota, stupita per davvero»
Tuttavia al posto di creature magiche spaventose o benevole i bambini vengono accolti da mamma lepre che li porta nella sua tana e li veste come fossero delle piccole lepri.
«Leprotti e bimbi insieme sono davvero belli!
Bobò e Mimì al sicuro, sorridono tranquilli»
La vita sembra scorrere serenamente, seguendo i ritmi naturali, se non che appena i bambini lepre avvisano i fratelli umani di tenersi lontani dal cacciatore, eccolo apparire sulla pista del suo pointer (è interessante come anche la riproduzione della fauna sia precisa!).
Ma, sorpresa sorpresa: il cacciatore altro non è che il loro papà che riconosce i propri bambini e li porta immediatamente a casa!
Una storia di smarrimenti e abbracci, ma anche di natura accogliente.