Stupido libro! : è bello ricominciare a riscrivere partendo dal nuovo libro di Sergio Ruzzier, perché l’autore confeziona un racconto perfetto sulla forza delle parole - e quindi sulla letteratura - che rappresenta il motore e la passione (anche) di Scaffale Basso.
Iniziamo un anno nuovo che sarà ricco di cambiamenti, ma che avrà anche il profumo delle pagine e dei volti amati e conosciuti, ma in ogni caso partiremo da qui: «Guarda! Un libro!».
Ancora prima che la storia vera e propria prenda avvio, prima del frontespizio in un bianco pulito e atemporale ecco un anatroccolo alle prese con un bel volume rosso fiammante dalla importante rilegatura e dalla pagine spesse.
«Ma in questo libro ci sono solo le parole? Dove sono le figure? Stupido libro!». Ed è così che il libro fa un capitombolo arrotato carpiato e senza un verso atterrà nel nitore del bianco aspaziale. L’anatroccolo viene però subito colto dal rimorso e, mentre tenta di dialogare con il muro di parole, fa capolino dal cuore della costa del libro (quello che stiamo leggendo noi) un tarlo (io pensavo fosse un grillo…) che sembra conoscere una strada che porta al cuore del libro (quello che sta leggendo il paperotto). Quasi senza un’intenzione chiara i due protagonisti, mentre riflettono a voce alta su cosa spaventi di un libro di “sole parole” attraversano un burrone, un limite, e approdano ad un mondo colorato prima assurdo e poi noto («Le parole sono molto difficili. Ehi! Qualcuna la conosco!»), buffo e poi desolato («Certe fanno ridere! Certe sono molto tristi.»). Il viaggio a colori che compiamo, mentre il protagonista non stacca gli occhi dalle pagine, è il viaggio della lettura quando questa è capace di coinvolgere il proprio lettore e rapirlo per un attimo e per un’eternità, portandolo lontano e poi riportandolo a casa. Quando una storia trova le parole giuste per raccontarsi, quelle esatte per descriversi ecco diventa letteratura ed è capace di strapparti al mondo misurato in minuti che trascorrono inesorabili, per poi restituirti ad esso: sempre lo stesso, ma profondamente diverso, perché le parole «rimangono con te. Per sempre». Il paradosso di raccontare in un albo illustrato la forza delle parole è in realtà una contraddizione che non esiste, perché il medium artistico non sottrae nulla alla scelta delle parole del narratore, anzi ne diventa specchio e amplificatore. Sergio Ruzzier, dicevo, confeziona un albo completo, perfetto: vi è un significativo uso del bianco che funge da cornice extratemporale, ribaltando il piano di reale/irreale l'autore consegna al “viaggio” della lettura un ruolo assai concreto e rende universale l’esperienza quotidiana. Il libro che tocchiamo gioca con il libro “raccontato” in uno scambio di ruoli, le voci del narratore e del narratario si confondono: l’autore milanese conosce in modo profondo l’oggetto libro e ci gioca con specchi e riflessi. La linea della rilegatura diventa così una soglia, i risguardi (!!) parlano e accolgono le parole della storia che è o che potrebbe essere, o forse semplicemente si trasformano e il muro incomprensibile del risguardo d'apertura, dopo un momento di riflessione, svela tutta la sua ricchezza e chiaramente racconta nel risguardo finale. Il tratto e i colori di Sergio Ruzzier sono inconfondibili e il suo stile gli è valso numerosissimi riconoscimenti: io ho sempre percepito in lui un’affinità con l’universo del Dr. Seuss, ma le citazioni artistiche colte sono vastissime e vanno da Hokusai a Bosch (qui un bellissimo articolo a riguardo!). I suoi personaggi morbidi e in movimento con un’espressività trasparente sono amatissimi dai bambini che li “leggono” con facilità. Saverio è stato naturalmente incuriosito dal titolo e si è letto la storia tutta d'un fiato, poi è stato zitto, me lo ha restituito e il giorno dopo ha voluto rileggerlo. Io credo proprio che inaugurerò il mio appuntamento con i miei lettori 7enni con questo libro, cercheremo le parole giuste, le parole di ciascuno.
Buon anno a tutti!
Stupido libro
Sergio Ruzzier
40 pagine
Anno: 2016
Prezzo: 14,00 €
ISBN: 9788898523573
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