* Resoconto a cura di Federica Cavinato
⇒ potete seguirla su Facebook come Federica Cavinato Insegnante massaggio infantile AIMI
Relazioni, coppie, dinamiche tra i personaggi dei libri. Quante compagnie ci sono nei libri per l’infanzia?
Sarà difficile scrivere questo resoconto e dare un’immagine della profondità e ricchezza di scambi e sguardi emersa dal nostro incontro, ma ci provo!
È un tema inedito per Scaffale Basso, mai affrontato finora in nessun gruppo di lettura.
I primi testi che vengono in mente pensando al tema sono titoli di romanzi, di narrativa illustrata, o di storie, fiabe che hanno sì una rete di incontri e relazioni, ma dove la vicenda è scritta attorno ad un protagonista. Di lui ci interessa il destino, gli altri personaggi fanno solo da comparsa.
Qualche esempio di narrativa illustrata?
Jip e Jannecke, un anno in festa.
Ellen e il leone, una storia divertente e spassosa, di complicità tra questa bimba e il suo peluche. Ellen, che ha paura delle cose nel buio, e cerca di affrontarle grazie al suo fedele compagno, ci dice anche che le cose inventate sono vere, non sono inventate e fasulle. Esistono perché ci sono nella propria mente.
In Pomelo, Elefantino da giardino, i vari compagni di avventura del protagonista ritornano e lo accompagnano.
La notte in cui la luna sparì è invece un albo molto particolare, costruito su delle tavole raffiguranti animali dipinte da un autore giapponese a cavallo tra fine ‘800 e ‘900, su cui l’autrice ha sapientemente costruito una fiaba. Il carattere dei personaggi rispecchia la simbologia giapponese sugli animali. Si intrecciano incontri tra questi animali, ma non è possibile intravedere una vera e propria compagnia.
Ci siamo dette che forse lo spazio narrativo che offre un romanzo, riesce a delineare meglio i caratteri dei personaggi, raccontando le dinamiche delle relazioni, che in uno spazio più limitato, di un albo illustrato di poche pagine non sarebbe possibile.
E forse i bambini piccoli (e chi scrive per loro lo sa) non nutrono grande interesse verso compagnie di amici, loro che considerano “mio” tutto ciò che è loro vicino.
Si è potuto dare spazio al tema compagnie, ragionando per sotto-temi contenitore.
Primo fra tutti la famiglia. La famiglia è il primo ambiente di vita del bambino, dove vive le sue prime relazioni.
A caccia dell’orso (su cui ci si chiedeva se la compagnia è composta dall’intera famiglia, o sia solo un padre coraggioso a partire con al seguito ben 4 figli ed il cane).
Il nuovo nido dei piccoli Marsù, in cui la famiglia di marsù vive le più disparate avventure.
I tre piccoli gufi, dove tre fratellini facendosi forza l’un l’altro riescono a sopportare l’assenza di mamma gufa.
Un tema contenitori offerto attraverso due albi molto diversi fra loro è la gita scolastica.
Pensare alla gita fa subito venire in mente il grande gruppo di compagni di classe e numerose avventure vissute insieme.
Ma Le mani per conoscere i numeri e Gita sotto l’oceano, un silent book, rovesciano subito questa visione, perché la compagnia e la gita scolastica sono soltanto il mezzo per un singolo bambino di vivere e scoprire cose meravigliose. In entrambi i testi, al termine, le scoperte intime compiute da soli sono però ricchezza per il gruppo, che ascolta con piacere la condivisione.
Insomma, il gruppo non è un luogo dove si annulla l’individualità, è anzi il luogo dove, se vi sono le condizioni favorevoli, questa viene valorizzata al massimo.
Il primo, che ha anche come obiettivo l’approccio del bambino ai numeri, ci ha fatto riflettere su come forse siano anche le capacità di comprensione numerica (pare infatti che i bambini piccini riescano a riconoscere a prima vista quantità fino al 3) a presentare compagnie limitate nei libri rivolti ai bambini fino ad una certa età.
É difficile infatti trovare grandi compagni di amici in testi rivolti ai bimbi piccini. Per dare qualche esempio:
Tre piccoli pirati, Sssssh abbiamo un piano, La gara delle coccinelle, I 5 Malfatti, Pastelli ribelli, Sorellina coniglio e i suoi amici, La buca.
Un altro tema contenitore può essere offerto invece dallo spazio, cioè il luogo dove si condivide qualcosa. E la cucina sembra offrire vari esempi. È il mio compleanno, La festa inaspettata, Zuppa di zucca.
Salendo di età, troviamo dei testi molto belli che offrono uno sguardo sulle dinamiche del gruppo.
Anja, ci offre l’occasione di entrare in una storia di amici (rappresentati da animali strani) per sentire la forza delle condivisione e dell’aiuto. Perché l’amore è più forte della paura, e anche se si prova timore per le sorti degli amici quando sono lontani, non si può privarli delle felicità di fare ciò che li fa stare bene. L’avventura rimane di ognuno, ma la felicità è condivisa.
Il libro di bullerby, dell’autrice di Pippi Calzelunghe, riesce ad offrire motivi di meraviglia su storie comuni, ordinarie. Mentre ciò che stupiva in Pippi erano le vicende straordinarie.
Ci chiamavano le mosche, racconta in un futuro distopico, di un evento, un lampo blu che distrugge la Terra lasciandola un luogo deserto e pieno di rifiuti. Non ci sono adulti, soltanto giovani sopravvissuti che si organizzano in gruppi con capi e gerarchie. La sopravvivenza viene dal commercio di oggetti che vengono ritrovati tra i rifiuti. Ci sono regole rigide: prima i maschi e poi le femmine. I più grandi comandano sui più piccoli.
Il gruppo chiamato “le Mosche” troverà tra i rifiuti un oggetto misterioso, di cui intuiscono subito però il valore e che li condurrà a compiere un viaggio, si vivrà il cambio e la messa in discussione delle gerarchie; le stesse dinamiche di gruppo verranno ribaltate. Saranno forse le difficoltà a creare davvero ed unire il gruppo? L’oggetto misterioso si rivelerà essere un libro e i ragazzi desidereranno imparare a leggere, e da quel ritrovamento la loro vita cambierà.
Infine due albi completamente diversi, potremmo dire divulgativi.
Insieme in cui si parla della forza del gruppo, come qualcosa di scritto nel dna di ognuno per la sopravvivenza. Unico nel suo genere, in cui troviamo illustrate pagine e pagine di classificazioni di gruppi, oggetti, persone che scrivono la storia del protagonista a partire, ovviamente, dal suo albero genealogico.
Forse mi sono persa qualche pezzo, ma è stato davvero entusiasmante, saltare di qua e di là, creare collegamenti tra diversi libri, ascoltare gli spunti e le diverse visioni di ognuno….
Grazie a tutti e tutte! Serata ricchissima!
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