Durante i mesi del primo lockdown per molti il cielo è stato l’unico spettacolo di speranza che le giornate permettevano: un mondo filtrato dalla cornice di una finestra. Ed è proprio in questo tempo e in quei tempi che nasce Il cielo una delle ultime opere divulgative della coppia Druvert-Einhorn, edita da L’ippocampo e che ci porta ad esplorare lo spazio azzurro del cielo, appunto, in modo assolutamente accattivante.
Il libro sceglie affrontare contemporaneamente moltissimi volti dell’argomento: dall’approccio storico-filosofico - per cui si riflette sulle concezioni della struttura della volta celeste - al ruolo nella trasmissione della vita attraverso la disseminazione ad opera del vento, dall’esplorazione dello spazio fino alle macchine umane che nel tempo lo hanno attraversato. Ogni doppia pagina (alcune si aprono anche!) tocca brevemente un argomento, offrendo alcune informazioni precise, ma essenziali e inducendo una curiosità che andrà necessariamente rivolta al di fuori del libro. Questa impostazione globale si adatta, in realtà, a tutti quei lettori (comunque dagli 8 anni), magari inizialmente non interessati, ma che in uno dei molteplici argomenti potrà riscoprire dettagli incuriosenti per sé. Tuttavia, ciò che rende difficile ignorare questo libro è l’accuratissima progettazione cartotecnica: ora fustellato, ora finemente intagliato al laser, ora accuratamente illustrato. Uccelli dalle livree sgargianti, acheni di tarassaco sollevati dal vento, mongolfiere del 1783 fittamente decorate, finestre spalancate su cieli stellati…
Il libro si veste in modo talmente accattivante da lasciare quasi senza parole e da mettere quasi in secondo piano le parole: si potrebbe semplicemente volerlo sfogliare, questo libro!
Più interessante a livello di contenuti - per lo meno per la scelta inedita! -, ma forse meno d’impatto del pirotecnico Il cielo è invece Nuvolario di Sarah Zambello e Susy Zanella.
Esiste una classificazione delle nuvole? Conoscete tutti i nomi delle nuvole? Sapreste riconoscere se sono portatrici di pioggia? Un vero e proprio atlante delle nuvole, tema assolutamente affascinante e inedito al netto delle mie letture.
Non c’è nemmeno bisogno di dirlo ma fu un inglese, Luke Howard nel 1803, affascinato dai cieli che immaginiamo piovosi dell’Inghilterra, a decidersi a ipotizzare un metodo per catalogare e distinguere i diversi tipi di nuvole: Cumulu, stratus, cirrus, cumulonimbus…
Me lo immagino seduto ad osservare incessantemente il mutare del cielo, taccuino alla mano, intento a intercettare somiglianze, echi, ritorni, sottili differenze…
Fenomeni rari, leggere sfumature ora grigie ora bianche, costruzioni celesti che ricordano le mura dei castelli o fili tessuti instancabilmente… le nuvole dispiegano il loro fascino impalpabile con decisione e poesia.
L’impostazione scientifica che sviscera in modo sistematico le diverse specie e varietà, dei diversi generi di nuvole, con spiegazioni dettagliate e precise, si alterna a pagine di ampio respiro dove la poesia, la letteratura, le impressioni degli artisti che si sono fatti affascinare dalle nuvole comunica lo stupore per questi fenomeni: da Hayao Miyazaki al gigante cinese Pandu, dalle installazioni viventi di Berndnaut Smilde alle parole di Elsa Morante.
«Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano»
Lo studio delle nuvole si lega in modo inscindibile alla loro bellezza costantemente mutevole, perché le nuvole sono in anzitutto un mistero impalpabile che ha da sempre nella storia colpito gli esseri umani per la volatilità effimera del loro essere, ma anche per la capacità di dipingere il cielo di segni e disegni.
Le immagini di Susy Zanella risultano forse meno d’impatto di quelle della Druvert, eppure sono più precise, dettagliate, minuziose: tutto è più sfumato, etereo, sospeso in doppie pagine che sembrano cartoline di istanti romanticamente fissati.
I contenuti rimangono mirabili e interessantissimi. Un proposta che per la complessità anche dei fenomeni descritti andrà fatta non prima dei 9-10 anni.