Dov’ero prima di essere con te?
Le domande dei bambini sono spiazzanti e altrettanto le risposte che si danno.
Il mio mondo prima di te, doveva essere un viaggio verso di te. Questo potrebbe essere il sunto di un albo bellissimo - Ascolta, mamma di Sachie Hattori - portato in Italia da Kira Kira, un piccola casa editrice specializzata in libri giapponesi che speriamo pubblicherà in Italia altre meraviglie come questa.
«Ascolta, mamma, prima che me ne dimentichi, c’è una cosa che ti vorrei raccontare. Non ti sorprendere, è la mia storia… prima di nascere»
Il racconto nasce all’improvviso, come sempre accade con le questioni grandi che occupano il cuore dei bambini, un momento di pace, di tempo vuoto che d’improvviso si riempie di stelle che esplodono.
La mamma è in silenzio accogliente, non la vedremo mai in volto, ma i suoi gesti pesanti raccontano più di mille parole.
La figlia incomincia il racconto, un racconto cosciente della propria identità come qualcosa di diverso dall’essere della madre, con la quale tuttavia ha bisogno di condividere questo “essere se stessi” («Ascolta … la mia storia»).
Il mio mondo prima di te, doveva essere un viaggio verso di te.
In un percorso magico che incomincia con le stelle viaggiamo insieme a questi bambini nelle loro adorabili tutine dai pattern più diversi. Un viaggio che non è solo il viaggio dal concepimento, è un viaggio che nasce indefinitamente, ad un certo punto della storia, in cielo… nel pensiero esplosivo e generatore di qualcuno. Non gravati dal proprio peso, in un cielo che tanto ricorda il profondo del mare, i bambini sembrano fluttuare nello spazio buio e nero fra i bagliori delle stelle.
«Poi una grande nave viene a prenderci. Sulla nave ci vengono insegnate tante cose, che il mondo è meraviglioso e a volte è triste, e che da lì in poi inizierà un viaggio per raggiungere il papà e la mamma».
I bambini mostrano di avere una coscienza e la capacità di pensiero, da subito: una grande verità! I bambini, addirittura scelgono il luogo in cui andranno a finire, come a dire non c’è nulla di affidato al caso: dovevo arrivare lì, avevo scelto di raggiungere le tue braccia.
«La strada per venire al mondo è più difficile di quanto si pensi».
Insieme (bellissima anche la percezione di non essere soli!) i bambini affrontano giungle, tempeste in mare, voli, salti, nuotate con le balene… rimangono incantati dalla bellezza («abbiamo espresso un desiderio, diventare persone che sanno riconoscere la bellezza ogni volta che la incontrano») e sfoderano un coraggio da leoni, per superare ogni ostacolo («Ci bastava sapere che al di là c’era una persona che ci stava aspettando»).
Insieme i bambini arrivano a varcare la porta illuminata, ognuno verso la propria mamma.
«Ascolta, mamma, la storia di questo meraviglioso viaggio noi la dimenticheremo, perché il viaggio che inizia quando si viene al mondo è molto più lungo e molto più incantevole».
La memoria, diventa dunque un tesoro prezioso da custodire e per questo viene affidato alla persona più cara al mondo, la mamma. La protagonista con quest’atto affida se stessa alla sua mamma, in un gesto di abbandono commovente di cui la madre è consapevole.
Il mio mondo prima di te, doveva essere un viaggio verso di te.
I volti dei bambini ritratti dalla bravissima Sachie Hattori hanno un certo incanto deciso negli occhi che non necessita di esprimere con marcatezza i diversi stati d’animo, perché in fondo è la determinazione ciò che muove i bambini tra le difficoltà e i momenti di beata felicità. In un tripudio di colori sempre circondati dal nero, le visioni fantastiche e i ricordi della vita intrauterina si intrecciano con fantasia e realismo, in un albo che è una gioia per gli occhi.
Un libro commovente.
P.S. il testo, a mio avviso, si presta benissimo anche a raccontare il viaggio dei bambini adottivi verso la propria famiglia. La metafore del viaggio con le difficoltà, i pericoli, le paure… tanto assomiglia al lungo percorso che i nostri figli adottivi affrontano da soli, prima di raggiungerci. Le immagini che chiaramente rimandano alla nascita (la porta aperta sul buio, i neonati che si slanciano fuori dalle gonne delle madri) sono comunque riconducibili alla nascita del legame con i genitori adottivi! Inoltre penso sia bellissimo poter offrire una lettura così meravigliosamente metaforica su cui il bene trionfa, pur nelle difficoltà, a bambini - come quelli adottivi - che potrebbero avere dei dubbi sulla bontà della loro vita “precedente”.