“Si riconosce solo se si aspetta”. Lessi questa frase, qualche tempo fa, e in fondo rimasi dubbiosa, non capivo. L’autore portava ad esempio - a sostegno della sua tesi - che qualsiasi innamorato in attesa dell’arrivo dell’amata, sulla banchina di una stazione del treno, l’avrebbe riconosciuta e raggiunta con più velocità di una persona ignara del volto della persona che attendeva, che non solo ci avrebbe messo molto più tempo, ma anzi avrebbe rischiato addirittura di non riconoscerla.
Questo racconto mi colpì perché, se inizialmente la frase non mi aveva convinto nelle sue ragioni, questo esempio invece mi era sembrato calzante e chiarificatore.
Questa frase mi è tornata in mente nel leggere un libro stupendo dell’amatissima Ruth Krauss, Il giorno felice edito poche settimane fa da Camelozampa.
Cosa rende un giorno felice? Cosa è necessario alla felicità di una giornata?
Il testo e le immagini non anticipano - almeno apparentemente - niente, anche se poi scopriremo che la copertina offre indizi molto chiari, sul cuore della felicità .
«Scende la neve. I topi di campagna dormono»
Le pagine in bianco e nero amplificano un senso di pace, attesa e silenzio: gli animali dormono, in letargo, e il testo li osserva raggomitolati nelle loro tane, fuggevolmente, mentre la neve pesantissima copre, ricopre e zittisce il mondo.
«I topi di campagna dormono, gli orsi dormono, le chioccioline dormono nei loro gusci; e gli scoiattoli dormono dentro gli alberi, e le marmotte dormono nelle loro tane sottoterra»
Ognuno alla sua tana,tutti stretti e con gli occhi chiusi, a poltrire e ad aspettare lì dove ciascuno ha scavato il proprio giaciglio.
Eppure senza che apparentemente nella sia cambiato, quando ancora lo sfondo innevato e l’inverno freddo posseggono le pagine, senza che la neve abbia smesso di cadere «ecco: aprono gli occhi. Annusano. I topi di campagna annusano, gli orsi annusano, le chioccioline annusano dai loro gusci; e gli scoiattoli annusano da dentro gli alberi, e le marmotte annusano dalle loro tane sotto terra»
Non registriamo nessun cambiamento apparente, eppure sembra che tutto sia cambiato, il serpeggiare euforico di un cambiamento è evidente!
La tensione con cui Marc Simont ha illustrato gli scoiattoli pronti a scattare, protesi fuori dai buchi delle loro tane con gli occhi assonnati eppure con le orecchie tesissime a intercettare quella nota sottile che fa la differenza.
Chi aspetta sa riconoscere!
Cosa cosa sta succedendo?
Il ritmo si fa incalzante e non perché sia ancora cambiato qualcosa nello sfondo, ma gli animali di punto in bianco si mettono a correre.
Il ripetersi ricorrente degli stessi soggetti e degli stessi verbi crea un climax ascendente che echeggia sempre più forte come in un tamtam che rimbomba progressivamente ciò che accade.
«Annusano. Corrono. Corrono. Annusano. Annusano. Corrono. Si fermano.»
Il movimento è convergente: gli animali piccoli e grandi, lenti e veloci (i soggetti scelti di tutte le misure e le velocità non sono certo casuali!), raggiungono un unico punto e li danzano. Felici.
Perché questa giornata possa definirsi perfetta, perché i lettori possano capire qual è la ragione di questa gioia contagiosa è necessario girare l’ultima pagina, avvicinandosi a quel conciliabolo di animali, è necessario superare le spalle grosse e possenti degli orsi e farsi sotto per vedere. E allora come tutti gli altri potrete capire che cos’è che ha chiamato tutto il bosco ed anche a voi lettori e che ha reso questa giornata felice.
La struttura narrativa di Ruth Krauss non smette di colpire nella sua capacità di essere sintetica, carica di pathos e ricca di significati.
Le illustrazioni sono di Marc Simont - che forse non avrete riconosciuto ma è il famosissimo illustratore del Grande Nate! - e riescono, con una capacità davvero notevole, attraverso il solo bianco e nero a comporre una storia dinamica e contagiosa. Le posture, le espresisoni e i movimenti degli animali del bosco riescono a raccontarci l’attesa e la tensione, l’urgenza e la furia gioiosa che contagia chiunque si aspetti una felicità da ogni giornata, anche la più grigia.
Dai 3 anni.