L’autrice del libro di oggi, Ruth Krauss, poetessa e scrittrice americana nata nel 1901, colpisce per la libertà con cui parla ai bambini e dei bambini. Al centro dei suoi racconti il bambino è tratteggiato con naturalezza e con potenza, una capacità che le ha valso collaborazioni con i più importanti illustratori del secolo scorso da Maurice Sendak a Remy Charlip, per citarne qualcuno. Il Castoro recupera una delle sue prime storie per bambini Una storia che cresce (1947), affidata nel 2007 ad Helen Oxenbury, illustratrice tra le più attente al ritratto del bambino.
«Un bambino, un cucciolo e alcuni pulcini sono tutti molto piccoli». La storia si apre in una fredda mattinata di primavera, con la neve che ancora copre leggermente le gemme e i boccioli: i pulcini sono appena nati, il cucciolo lo è da pochi mesi e il bambino da pochi anni.
«“Tutto sta crescendo”, dice il bambino alla mamma “Cresce l’erba. Crescono i fiori. Crescono gli alberi”… “Anche io crescerò?”, chiede il bambino. “Certo, anche tu crescerai”, risponde la mamma». L’osservazione della vita, della crescita sono calate immediatamente in una dimensione naturale per osservazione - il bambino vede i cambiamenti nello spazio intorno a sé - ma anche per riflessione - il bambino fa parte della natura, la crescita è un processo naturale. In un parallelo che gioca con richiami e specchiature seguiamo in bambino e la sua vita in fattoria lungo un anno: i pulcini diventano polli, i campi sono pronti per essere seminati, gli alberi si riempiono di fiori…
«Il bambino e la mamma piegano i pantaloni pesanti. Poi piegano la giacchetta pesante. Li prendono e li ripongono in una scatola».
Il tempo scorre, il cane cresce, il verde e il giallo dei prati e dei campi rallegra le calde giornate estive.
«Le pera mature cadono dagli alberi. Si accorciano i giorni, si allungano le notti. L’erba cresce di nuovo lentamente».
La descrizione della natura con i suoi tempi, le accelerazioni e i rallentamenti, ma in perenne movimento colpisce gli occhi dei lettori che pagina dopo pagina vedono gli stessi luoghi mutare, secondo scale di colori: il cielo bianco della calura estiva degrada negli azzurri e poi nei grigi dei temporali autunnali.
«Il cucciolo è cresciuto. È diventato un cane. E arriva quasi alle spalle del bambino. Il bambino guarda i polli e guarda il cane. “Siete cresciuti tutti. Io invece non sono cresciuto. Sono ancora piccolo”, dice».
Ma quando è tempo di riaprire la scatola con i vestiti, riposti mesi prima: «“I pantaloni sono troppo piccoli e la giacca è troppo stretta!».
Mi è piaciuta moltissimo la naturalezza con cui l’autrice americana contestualizza la crescita del bambino: vivere, morire, crescere sono parte di un movimento universale. Le piante, il cielo, gli animali, l’erba… ognuno ha il suo tempo preciso, il suo ritmo, la sua melodia, ognuno offre una nota particolare all’armonia del mondo: i pulcini in poche settimane sono adulti, il cane in qualche mese, il bambino in qualche anno, ma il trascorrere del tempo dona a ciascuno qualcosa in più, secondo dopo secondo. Il punto di vista del bambino è espresso in modo molto intimo, mentre l’adulto - come spesso accade nelle narrazioni di Ruth Krauss - è defilato, spettatore inconsapevole. Notevolissima, a questo riguardo, è l’interpretazione dell’illustratrice che ritrae la mamma sempre di spalle o distratta che guarda in una diversa direzione: diventiamo il bambino, il suo punto di vista diventa il nostro.
Crescere-non crescere: la tensione a diventare qualcun’altro o semplicemente qualcuno (in una sorta di disistima di un periodo della vita, quello dell’infanzia, che è invece la potenza fatta vita) è espressa con la schiettezza con cui i bambini aspirano a diventare “grandi”. In un tempo in cui si aveva un solo vestito da cambiare di stagione in stagione, forse si perdeva meno il senso del tempo che scorre, in un tempo in cui era il cielo a scandire i tempi del lavoro, forse si godeva di più del valore del crescere.
Helen Oxenbury con i suoi “soliti” tratti morbidi e descrittivi, con l’alternanza di tavole colorate e in bianco e in nero, ritrae con modernità e semplicità una storia che, in modo paradossale, non accusa minimamente il tempo che passa. La sua capacità di cogliere i movimenti bambini, le espressioni dei gesti e degli sguardi viene totalmente valorizzata e valorizza il testo.
Un racconto godibilissimo che è un inno al tempo che scorre e che invita a non perdere neanche uno degli istanti donati, passo dopo passo.
P.S. unica nota: il titolo in copertina è davvero sgraziato, peccato.
Questo post partecipa al Mercoledì al cubo: se non lo conosci leggi qui.
Qui la versione di Apedario.
Qui la versione delle Briciole di Pollicino.
Una storia che cresce
Ruth Krauss - Helen Oxenbury - Alice Pascutti (traduttrice)
40 pagine
Anno: 2017
Prezzo: 13,50 €
ISBN: 9788869661587