Quali sono i bisogni di un bambino? Il libro di ieri, Un gattino come te, ci ha fatto riflettere su questa domanda, accompagnandoci in una storia semplice che rivelava, nel finale, ciò di cui soprattutto si ha bisogno: stare nell’abbraccio e nel cuore di qualcuno.
Con l’acutezza unica che li contraddistingue Ruth Krauss e Crockett Johnson, con L’uovo felice, ci fanno offrono una riflessione sull’essere genitori e sul complesso quanto affascinante tema dell’attaccamento, utilizzando un fiore, un uovo e un uccello.
Si è amati e si desidera essere amati fin dal nostro concepimento, fin da quando ci eravamo anche se forse eravamo ancora in un uovo.
«Era appena nato.
Era ancora un uovo.»
La pagina che si offre accanto a questo testo è gialla ed è occupata da un piccolo fiorellino e da un ovetto azzurro. Una rappresentazione, data dalla coloritura piatta dello sfondo, che ci appare eterna, silenziosa, quasi al di fuori della realtà, simbolica.
L’autrice americana dosa e calibra le parole con sapienza, infatti non chiede di cosa abbia bisogno l’uovo, ma ci dice cosa sa fare.
«Sapeva solo essere covato»
La sfumatura è sottile quanto importante: non “era conscio di dover essere covato”, ma “era capace solo di essere covato”. Bisogno e competenza perdono i loro confini netti, per costituire l’identità del bambino-ovetto: io sono, se tu ti prendi cura di me.
«Quindi veniva covato e covato e covato e covato e covato covato covato e covato»
Appare nel mentre, un uccello che, molto disinvoltamente, si mette con leggerezza a covare il piccolo uovo azzurro. Quel covare, quel sedersi con naturalezza, quasi facendo qualcosa di automatico, dice di una scelta di amore per un ovetto-bambino, e basta.
Non c’è scritto altro, non sono definiti i ruoli, il punto di vista esterno del narratore registra solo quest’atto di amore continuamente riproposto senza indecisioni senza tentennamenti.
Lo schema essenziale di illustrazioni e testo - che è un marchio di fabbrica di questa coppia di artisti - lascia che a parlare sia solo quel gesto, senza che il lettore sia distratto da altro.
Eppure i disegni sono eloquenti: il fiore vicino all’ovetto, infatti, cresce velocemente e questo ci fa intuire che c’è un tempo che passa e che pretende che la cura non sia il gesto estemporaneo di un attimo, ma un paziente tenace ribadire e stare lì dove c’è un uovo che “sa solo essere covato”.
Così, quando dall’ovetto esce un piccolo pulcino esuberante, pieno di voglia di vivere, di cantare, di camminare di volare…sappiamo solo una cosa: che così come è stato curato amorevolmente sarà probabilmente capace di curare amorevolmente il proprio ovetto. Alla figura accudente non resta altro che sorridere e scorgerlo volare via.
«prima o poi avrebbe saputo covare qualche altro uovo felice»
Quello a cui abbiamo assistito non è altro che una testimonanza che per essere felici, è necessario che qualcuno ci abbia amato.
Non fatevi ingannare dalla sinteticità di testo e immagini il lavoro che Ruth Krauss e Crockett Johnson fanno in ogni loro testo è una limatura continua capace di togliere tutto ciò che è inessenziale, perché si possa arrivare al nocciolo della questione e affinché ognuno possa farlo con la propria sensibilità, le proprie parole, la propria capacità di intercettare il racconto.
Un libro per tutti, anche per i piccoli ovetti e uccellini felici.