L’Agenda 2030 è un progetto assai ambizioso con un orizzonte mondiale e globale che rende questo viaggio pieno di incognite, ma anche assai intrigante: riusciremo a collaborare ad un livello così ampio?
In un mondo in velocissima trasformazione, questo progetto che ha preso il via nel 2015, non riguarda solo l’aspetto climatico, come spesso si tende a presupporre, ma uno sguardo ambientale inteso in senso lato: un progetto di miglioramento della vita sulla Terra.
I 17 obiettivi globali, stabiliti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, riguardano infatti la povertà, la protezione degli oceani e il contenimento del riscaldamento globale, la promozione della pace e la garanzia dell’acqua potabile in tutto il mondo, la lotta alle condizioni di lavoro disumano e la promozione di imprese innovative...
L’insieme di questi temi è da anni oggetto di scritture e riscritture che hanno portato anche ad un rinnovato interesse/studio per l’educazione civica in ogni scuola di ordine e grado, tuttavia non è sempre facile trovare il tono e il punto di vista giusto per parlarne con i ragazzi. Possiamo cambiare il mondo di Rossella Köhler e Ilaria Zanellato invece mi è piaciuto sia per il progetto e l’impostazione narrativa sia per la capacità comunicativa dei contenuti.
Gli elementi che più ho apprezzato di questo libro sono:
Il testo è organizzato in modo molto semplice e ripetitivo, scandito in 17 capitoli corrispondenti ai 17 obiettivi.
In ogni capitolo troviamo: la spiegazione del contenuto dell’obiettivo, i traguardi sintetizzati chiaramente, alcuni consigli indirizzati ai ragazzi (Cosa puoi fare per questo obiettivo?), un approfondimento (che magari non sembra legato direttamente al tema, ma che invece a questo si lega strettamente: ad esempio povertà/vita sana), il racconto di una storia vera, il racconto di un progetto mondiale.
I testi sono chiari e semplici, non cedono all’emotività, ma offrono tanti spunti di riflessione e approfondimento su diversi argomenti dai diritti umani alle coltivazioni più diffuse nel mondo, dagli animali più minacciati dall’estinzione alle tradizioni Inuit.
La scelta di inserire sezioni prettamente narrative, infine, riesce a mediare la scientificità e la quantità di nozioni che nel complesso avrebbero potuto appesantire moltissimo il testo.
Ho apprezzato anche la scelta dello stile illustrativo, non per forza tecnico, ma con una sfumatura leggiadra e sofisticata che Ilaria Zanellato ha reso alla perfezione.
Un libro completo e bello, per parlare della Terra, del suo destino e del ruolo che abbiamo noi persone nella sua storia.
Perfetto per l’Earthday, perfetto per parlare ai ragazzi dagli 8 anni.