Devo ammettere che non ho mai avuto grandi problemi a togliere il pannolino ai miei figli e con Teresa, 2 anni e mezzo, è andata così. Dopo un primo tentativo prematuro in cui la pargola ha sparso pipì a caso mentre giocava, camminava, correva e dopo un ritirata frettolosa al pannolino, la settimana scorsa è stata lei a voler provare e in 3 giorni non ha avuto più alcun incidente, nemmeno di notte.
Non sempre però rispettare i tempi fisiologici ed emotivi dei bambini è possibile e tante volte ci si ritrova a cercare nei libri un conforto e una determinata esortazione da offrire ai bambini per conciliarli all’uso del vasino. Sappiamo d’altronde che non si tratta solo di una tecnica da apprendere, fare la pipì in un vasino significa essere pronti a lasciare andare via una parte di sé e quindi a poco valgono i libri divertenti che tendono a banalizzare una vicenda assai complessa e profonda, quasi atavica. I libri sul tema si contano a decine eppure su Scaffale Basso se ne contano 2, anzi 3 se comprendiamo lo spassoso catalogo di cacche di Wolf Elbruch.
Convincere forzatamente un bambino a fare qualcosa, perché un personaggio di un libro lo fa, non considera a mio avviso la libertà del bambino, non considera proprio la sua persona.
Dopo tutto questo preambolo però, oggi vi parlo di un libro che si intitola Pipì e lo faccio perché la storia invece sdrammatizza con ironia una tipologia di incidenti molto “angoscianti” per i bambini, ma che invece è accadono a tutti!
Sofia è una gattina dal pelo bianco e dalla coda folta e morbida, probabilmente ha da poco iniziato a usare il vasino e prima di uscire (ma in realtà ogni 5 minuti), la mamma le ricorda di fare la pipì:
«“Sofia, non è che ti sei dimenticata qualcosa?” “No, mamma” “Sei andata in bagno a fare pipì?” “Sì, mamma” “Sicura?” “Sì” “Sicura, sicura?” “Sììììììììì, MAMMAAAA!”»
Le immagini di Quentin Gréban sono cinematografiche e coinvolgenti, ci immergiamo in questo mondo animalesco anni ’50, i tram in legno, i vestiti a pois e le carrozzine stile inglesina, gli ombrellini parasole…
Partiamo si va al mercato!
Ma proprio quando la calma si è impossessata della mamma che si dedica alla spesa: «“Pipì,” mormora Sofia».
Dopo un momento contrariato, la mamma capisce che è una questione di estrema urgenza e il mondo degli adulti, l’intero mercato, si mobilita per aiutare la piccola Sofia.
Incomincia una corsa contro il tempo per raggiungere il vasino a casa!
«La mamma prende in braccio Sofia e spinge la carrozzina, ma è un’impresa quasi disperata, non faranno mai in tempo! Arriva in soccorso il fruttivendolo, il signor Abelardo, che si carica Sofia in spalle e corre»
La corsa si fa sempre più divertente e ogni pausa aggiunge un partecipante alla corsa: al semaforo vengono tutti caricati sulla bicicletta da Aristide il poliziotto, l’attraversamento ardito di un pulcino ribalta addirittura un tram e tutti i passeggeri si adoperano per farlo ripartire… Il pathos è in velocissima ascesa, intervallato dalle invocazioni di Sofia «Pipììììììììììììììì», ma la cosa esilarante è che questo bisogno di fare pipì sembra contagioso: «ormai non ce n’è uno che on abbia bisogno di correre in bagno!». Quando iniziano a salire le scale di casa verso il bagno, sono ormai una decina di animali, la porta si apre «tutti trattengono il fiato… e la pipì».
Non vi svelo il finale da ridere, catartico e, finalmente, dalla parte dei bambini!
La tensione drammatica che scorre nelle pagine, freneticamente animate, che è un po’ il materializzarsi del panico genitoriale, rende giustizia, nella sua ricchezza, ad una storia che è una storia e non un testo pensato per convincere un bambino a fare qualcosa. I dettagli, gli scorci vertiginosi comunicano l’agitazione della protagonista e dei personaggi, ma ugualmente permettono al lettore di perdersi nei dettagli e tra i diversi volti.
Confortante e molto interessante il coinvolgimento degli adulti che supportano la piccola Sofia e che con il colpo di scena finale, rendono evidente - soprattutto agli occhi dei bambini - la normalità di alcune situazioni che con normalità devono essere affrontate: la pipì scappa a tutti!
Dai 2-3 anni.