Quella che leggiamo in Mule Boy e il troll dal cuore strappato è una prova molto interessante dell’autore norvegese pluripremiato Øyvind Torseter.

Ciò che colpisce in modo inaspettato e travolgente di questa narrazione è l’impensabile commistione di generi, temi, stili diversissimi che sembrano non poter stare insieme.

L’incipit della narrazione sembra introdurci in una fiaba dai toni classici:

«C’era una volta un re che aveva sette figli maschi. Li amava così tanto che trovava insopportabile l’idea di doversene separare. Almeno uno di loro doveva sempre restargli vicino. Quando divennero grandi, dei sette in sei vollero partire per il mondo in cerca di fortuna tranne il più piccolo, Mule Boy, che il padre volle tenere con sé al castello. Al loro ritorno, i sei fratelli avrebbero portato anche per lui una principessa da sposare»

La pagina successiva a questa, scritta fittamente con capolettera ben posizionato e finemente incorniciata come nelle migliori tradizioni, ci lancia in un fumetto che di tradizionale e fiabesco non ha proprio nulla. Ma non finisce qui, perché la narrazione - che da questo punto in poi avanza come un fumetto - porta al suo interno tutta una serie di istanze e forze completamente differenti, difficilmente compatibili e certo non prevedibilmente intrecciabili: la fiaba si intreccia all’ironia sottile, il surreale viene reso dignitoso dal contesto fiabesco, l’elemento divertente si accoppia a passaggi di terrore puro.

Lo stesso stile illustrativo si frantuma per diventare pittorico e poi per diventare collage, gli elementi di ritaglio sembrano dimenticati nella pagina e la sovrapposizione di elementi frange la pagina che in altre tavole appare invece finemente uniforme e perfetta, lo stile essenziale che tratteggia il protagonista si fronteggia con un brulicante universo in movimento di ossa, mostri rocce…

Pagine completamente nere segnate e scavate da altrettanti segni ancora più neri, il bianco del disegno delicatamente delineato pur nella brutalità dei soggetti, e poi il colore che appare tenuamente oppure scompare, il rosso che diventa emanazione della rabbia, della paura, del caos e poi il verde salvia e il giallo piatto che appare a illuminare dettagli o sfondi.

Qualsiasi lettore, dopo aver sfogliato superficialmente questo libro, non può non pensare a un gran guazzabuglio che non starà mai insieme, impossibile.

Ed è nella smentita di questa impressione - a cui il lettore giunge dopo una vera lettura - che consiste il valore di questa narrazione: la grande scoperta di un storia che mostra una capacità incredibile di equilibrare e mantenere vivi e significativi tutti questi elementi in un’armonia irripetibile.

Mule Boy parte all’avventura o meglio parte alla ricerca dei fratelli che non sono più tornati dalla loro ricognizione.

La struttura ricalca la tradizionale ricerca dell’eroe fiabesco, che lo porterà a scontrarsi con il mondo della morte e del male - rappresentato in questa storia da un troll crudele - che si nutre, neanche a dirlo, di esseri umani e che vive in una terribile caverna sotterranea. 

Il troll ha reso statue gli incauti fratelli di Mule Boy, incappati in questo demone, ma ha anche imprigionato una principessa costretta a nutrire il mostro e a dormire con lui.

L’incantesimo da infrangere è custodito in un cuore che il troll ha strappato dal suo petto, perdendo in questo modo la sua umanità, e che è custodito gelosamente dentro… un cassetto di un archivio di alluminio. Riuscirà questo eroe tanto candido e tenace quanto inetto a riuscire vincitore? Il bene nelle fiabe trionfa sempre:

«vissero per sempre per lo più felici e contenti»

La trama e il canovaccio così raccontati ricalcano esattamente la tradizione fiabesca senza nessuno scossone (le prove, le inchieste, i tentativi falliti, la magia, gli aiutanti dell’eroe…), ma a questo dovete aggiungere una miriade di situazioni, personaggi, oggetti impensabili, quasi surreali e certamente fuori contesto. L’impertinente ronzino che parla al suo padrone, il sassofono nel ruscello, l’elefante che ha incastrato la sua proboscide in un tronco, Mule Boy che ad un certo punto deve andare in bagno, i fratelli principi umanoidi con la testa di toro, cappotto in doppiopetto e pantaloni a quadretti, il lupo cattivo che mangia pizza infilzata sul falò nel bosco, la principessa dal body succinto con il seno ben in evidenza, gli stivaloni ai piedi e un mantello che ricorda più quello dei supereroi che quelli regali da principessa…

La fiaba si scontra con l’assurdo o semplicemente con l’imprevedibile in situazioni che fanno sorridere gli adulti, fanno ridere i ragazzi dagli 8 anni: una storia stupefacente nella capacità di accordo di tutte queste istanze lontane eppure tutte significative e armonizzate in una scrittura intrigante.

Una proposta oltre ogni prevedibilità.

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Mule boy e il troll dal cuore strappato Øyvind Torseter - Alice Tonzig (traduttrice) 112 pagine Anno 2021 Prezzo 24,00€ ISBN 9788874590858 Editore Beisler
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