«Un’altra avventura di Gaspare raccontata da Otfried Preußler, osservata e infilzata con il pennino da disegno da F.J. Tripp»
Esce per la prima volta in Italia la seconda avventura del Brigante Ozziplozzi (ex Brigante Pennastorta!) e quello che appare evidente ai lettori è che ci troviamo di fronte davvero ad un classico della letteratura per l’infanzia. Sebbene infatti gli elementi della narrazione siano gli stessi (medesimi personaggi, canovaccio simile, stesso spazio…) le svolte, i salti, gli intrecci della trama non sono mai prevedibili e ci troviamo a interrogarci su come andrà a finire questa avventura e attraverso quali scene passeremo, impazienti di girare pagina.
La vicenda si innesca nuovamente a casa della nonna e ancora una volta è la cucina che fa da sfondo a questo nuovo incontro con il brigante Ozziplozzi - che però noi lettori affezionati sapevamo in prigione!
Subito dopo appaiono i nostri paladini, Gaspare, Sebastiano e il maresciallo Diplomesso, ma poi da questo momento ecco che si dipanano incantesimi, bassotti trasformati in coccodrilli, travestimenti, evasioni, sfere che predicono il futuro, funghi velenosi, covi nascosti, catene e auto dei pompieri da sfondamento…
Tornano le trovate linguistiche che fanno scompisciare i bambini e che il traduttore (avete letto l’intervista che mi concesse a riguardo?) riesce a rendere intriganti anche alle orecchie dei bambini italiani.
Come sarà riuscito a fuggire Ozziplozzi? Cosa succederà alla nonna, rapita nella notte? E il maresciallo Diplomesso dove sarà finito? Gaspare e Sebastiano riusciranno nuovamente a gabbare il terribile brigante?
La differenza tra una storia che replica se stessa e invece una storia ben scritta, capace di diventare un classico, credo che stia anche nella capacità di costruire trame imprevedibili che tengono col fiato sospeso pur nella semplicità degli elementi narrativi.
Il brigante Ozziplozzi ne è un esempio limpido: un intreccio essenziale reso prezioso da un’acuta attenzione ai dettagli, una capacità di ricostruire piccoli episodi ed antefatti gustosi che danno un sapore e un significato alla narrazione del qui e ora, una costruzione perfetta degli incastri narrativi che in una storia d’avventura sono quanto mai fondamentali.
Un’ottima proposta per la lettura condivisa con i più piccoli, dai 5 anni, un primo libro di avventure intrigante come non mai.
Aspettiamo tutti gli altri volumi!
«Gaspare e Sebastiano [...] mangiarono salsicce e crauti fino a farsi venire il mal di pancia ed erano così felici che non avrebbero fatto a cambio con nessuna altro al mondo, nemmeno se gli avessero dato un abbonamento gratuito per le montagne russe»