L’ultimo libro di Oliver Jeffers è uscito da pochi giorni nel mondo anglofono, con un tempismo perfetto per le letture paurose che si svolgono ad Halloween. L’artista si cimenta in una storia che lascia da parte la riflessione e l’impegno (che ha improntato molti suoi ultimi libri) e torna al puro divertimento e alle trovate ingegnose che avevano caratterizzato i suoi primi lavori (penso a Nei guai o Quest’alce è mio!).
There’s a ghost* in this house, questo il titolo che troneggia con un trascurabile (?) asterisco sulla sovracopertina in carta da lucido. Il gioco è anticipato proprio dalla sovraccoperta che grazie alle fustellature mostra i personaggi di questa storia.
Il gioco di collage di foto vintage e disegni sgargianti sovrapposti è una tecnica amata dall’artista, e nota ai suoi lettori appassionati, ma in questo testo si aggiunge una geniale trovata che usa la carta da lucido opaca per far apparire magicamente i fantasmi tra le pagine. Ma andiamo con ordine.
Sulla soglia di uno stupendo, rispettabile ma potenzialmente paurosssimo palazzo finesettecentesco ci accoglie una bambina dal volto un po’ stralunato:
«“Hello, Please come in. And welcome! I haven’t had visitors for quite a while”»
L’impaginazione della storia è quasi costante: la pagina di sinistra mostra la foto in toni di grigio abitata dai disegni della storia, la pagina di destra, bianca, accoglie un elegante testo stampato con chiarezza, in mezzo i fogli da lucido che fanno le magie!
Il gioco incomincia immediatamente, la piccola infatti non fa tempo a dire che non riceve molte visite che, nel voltare il foglio trasparente, ecco apparire sulla tromba delle scale un piccolo lenzuolo bianco!
Non vengono molte persone a trovare la bambina, infatti «there’s a GHOST in this House!», eppure lei non ne ha mai visti, anzi non ha nemmeno idea di come siano fatti!
La lettura è esilarante, la bambina infatti dice di non avere idea dell’aspetto che possano avere i fantasmi e mentre si interroga e interroga pensierosa i lettori, ecco che i classici fantasmi dal lenzuolo bianco fanno capolino, saltano sul letto, giocano alle sue spalle.
Lo scarto tra le parole e ciò che accade nella pagina scatena il riso, amplificato dal fatto che il bianco dei fantasmi si cela nel bianco della pagina di destra e finché il lettore non gira effettivamente il foglio di carta da lucido non riesce ad immaginare dove appariranno gli spettri.
La bambina cerca i fantasmi in ogni parte della casa (in bagno, nel camino, in sala, nelle camere da letto, in soffitta….) e i piccoli spiritelli si nascondono, dialogando mutamente con il lettore che viene coinvolto nel gioco (spesso i fantasmini chiedono al lettore di fare silenzio!)… La narrazione crea un crescendo dato dalle sequenze esilaranti che Jeffers crea grazie alle espressioni dei suoi personaggi: mentre la bambina cerca nel sottoscala i fantasmi salgono le scale, lei si gira preoccupata (avrà sentito un rumore!?!) e loro accelerano sfoderando un sorriso sornione.
Tutto accade alla spalle della protagonista, ma sotto gli occhi dei lettori che sono ingaggiati in un gioco davvero spassoso.
Perfetti gli effetti di incastro con le carte trasparenti e ottima la qualità di stampa dei fantasmi che mantengono il carattere dipinto a mano dell’autore, oltre a donare alla pagine un effetto anticato e polveroso tipico delle storie horror.
Non manca il colpo di scena finale: non ve lo rivelo, ma quell’asterisco che troneggiava in copertina, diciamo che non va sottovalutato e che c’entra con The others…
Una storia di fantasmi, bellissima e tutta da godere: dalla prima all’ultima pagina, anzi dalla sovraccoperta iniziale alla sovraccoperta finale, senza tralasciare i risguardi!
Si può ordinare in libreria o comprare sulle piattaforme online, in fondo all’articolo c’è il link diretto ad Amazon, ad esempio.
Dove sei riuscita ad acquistare una copia del libro in inglese? Grazie mille