Chiunque si sia scontrato con la filosofia dell’“alto contatto” non può non aver sentito parlare di Elena Balsamo, pediatra e scrittrice. Una donna che ha messo al centro del suo lavoro e della sua riflessione il benessere del bambino con un motto che così riassume: sono qui con te.
Tra le molte parole che Elena dedica ai genitori e ai bambini, c’è un albo, concepito in modo inusuale, capace di arrivare alla parte più personale e intima di chi attende il proprio figlio: L’alfabeto del bambino naturale.
Quando hai tra le mani il cofanetto lo apri e inizi a sfogliare le diverse schede organizzate secondo le diverse lettere (ogni scheda si apre in tre riquadri con un testo al centro e due immagini a lato), quando arrivi alla fine ti chiedi «perché non ne hanno fatto un albo “tradizionale”?», poi ricominci a leggere e allora capisci che i piccoli scrigni che abbracciano ogni pensiero sono fatti per essere meditati, per essere appoggiati su uno scaffale o un mobile e lasciati lì, così che quando l’occhio vi si posi si possa, per un attimo, fermare.
L’autrice dichiara di rivolgersi a grandi e piccoli, ma il testo scritto in prima persona da un narratore bambino parla agli adulti (e infatti io non l'ho mai letto a Saverio): Elena non è avara di parole e per ogni evocativo ed imperativo attacco sviscera un pensiero compiuto, mostrandone sfaccettature e accenti, poeticamente.
«A – Amami come solo tu sai fare, come ama il sole i cui raggi illuminano indistintamente ogni creatura, amami come ama il vento che lieve ti accarezza e se ne va, amami come ama l’albero che saldo sulle sue radici sta, offrendo a tutti ombra e riparo, amami come ama il fiore che regala la sua bellezza e il suo profumo, amami come ama l’acqua che scorre senza fine… Amami così come sono, semplicemente perché esisto».
«M – Mostrami la bellezza del mondo il miracolo del sole che sorge ogni mattina e ogni sera tramonta… Fammi ammirare il cielo trapuntato di stelle nelle notti di luna piena… Fammi sentire il profumo del fieno, il canto degli uccelli che risveglia il giorno… Fammi camminare a piedi nudi sulla terra, fammi respirare l’aria del mare e ascoltare la canzone del vento… Mostrami la bellezza che è in me perché io possa vederla».
«R – Rispetta i miei tempi e i miei ritmi che non sono i tuoi: io ho bisogno di lentezza e di calma per imparare, per crescere, per farmi uomo. I miei sono i tempi della terra, i ritmi lenti delle stagioni, del seme che si fa grano quando il momento è giunto. Non prima. Lasciami libero di essere chi sono, di diventare ciò che sono destinato ad essere».
«T – Toccami delicatamente, come farebbe un raggio di sole nelle tiepide giornate di primavera. Accarezzami con dolcezza, fammi sentire che ci sei, che sei qui con me, che non sono solo. Stringimi tra le braccia, tienimi per mano nel mio viaggio e accompagnami sulle strade della vita: ho bisogno della tua mano come guida, dei tuoi occhi come luce che mi indichino il cammino finché non sarò in grado di trovarlo da solo».
Ogni attimo, catturato dalle 21 lettere, mostra un aspetto dell’infanzia che sarebbe riduttivo chiamare naturale, perché la densità anche spirituale con cui l’autrice guarda al bambino non è solo naturale: è autentica, è totale. Sono occhi, i suoi, capaci di vedere e di sbilanciarsi sull’altro perché consapevoli di sé, è un cuore che ama, perché innanzitutto ha imparato ad amare sé.
Tommaso D’Incalci riesce nell’intento di entrare in sintonia con le parole, accompagnandone il senso profondo. Sono silenziose le illustrazioni, sono delicate, piatte ed esili, a tratti accennate ed esitanti come se la mano avesse dovuto prendersi cura di parole preziose e lo avesse fatto con estrema attenzione. La scelta di rappresentare tanti padri, allarga il “tu” degli imperativi iniziali (mostrami, toccami…) chiamando personalmente alla responsabilità della crescita sia il padre che la madre.
Un testo che potrebbe sostituire un trattato di puericultura, dove ogni genitore, ma in realtà ogni persona (perché chi non ha bisogno di essere accarezzato?) si sentirà compreso nelle proprie paure e nello stesso tempo esortato a lanciarsi con coraggio nell’avventura della vita. Perché la vita è bella.
Non potrei essere più d’accordo!
Ogni mamma dovrebbe riceverlo come regalo. Ti fa fermare a riflettere invece di girare come una trottola a comprare la lista infinita di cose che “servono” al bambino e andare in ansia. Appena ho sfogliato questo libro l’ho adorato. È un libro di “meditazioni” per la mamma che aspetta.
[…] L’alfabeto del bambino naturale, Elena Balsamo (qui) […]
Immaginavo ti sarebbe piaciuto! Fammi sapere se poi soddisfa davvero le tue aspettative.
Splendido! Commovente e poetico. Oltre che molto istruttivo. Lo cerco.