«Sono un piccolo bambino / alto meno di un pinguino / meno basso di uno gnomo / sono un piccolo di uomo».
Nicola Cinquetti, maestro e scrittore veronese, raccoglie in ricco e sorprendente albo di poesie, la quotidianità dell’infanzia: l’onnipotenza, la fantasia, l’entusiasmo mai pago, le scoperte stupite, le paure, i giochi sfrenati…
Lo fa grazie ad un testo spezzato dove le quartine - a rime baciate, alternate, incrociate… - diventano schegge indipendenti di pensieri espressi in prima persona dall’esuberante protagonista sulla sua vita di bambino. Una raccolta di rime o filastrocche che dà voce al brio vitale della vita bambina, senza appiattirla o banalizzarla attraverso un linguaggio scontato, ma arricchendola senza presunzione con un lessico curato ma anche neologico (cioè fatto di parole nuove!) e una coloritura retorica di immagini e suoni. La comprensione non è pregiudicata perché il senso complessivo, supportato anche delle immagini schiette di Gek Tessaro, si poggia sull’esperienza dei bambini, dandole una forma linguistica:
«oggi non so stare quieto / salto spingo sporco e spacco / qui lo dico e lo ripeto / oggi non so stare stracco»
«con la pasta del didò / faccio un grande chenesò / senza faccia senza niente / che paciugo divertente»
I quadri raccontano della quotidianità fatta dal papà che torna a casa, dalla febbre, dalla nonna che spinge l’altalena, dalla pipì, da palle e vetri rotti… ma anche da tutto quello che ferve nella mente dei più piccoli che non è per nulla banale: ecco allora un pensiero sulla guerra, sugli zoo e sul lavoro dei grandi, insieme naturalmente a viaggi in mare e nello spazio…
E se, uno dopo l’altro, i quadri vi sembreranno slegati, ecco poi che ad un occhio attento non sfuggirà che tutta quella serie di eventi, quasi innumerabili per quanti sono, non fanno altro che riempire una sola, unica giornata che alla fine si conclude tra le braccia di…
«quando è notte e vado a letto / io non porto mai l’orsetto / a dormire insieme a me / ma il tirannosauro rex»
La scelta del maiuscolo - davvero ben azzeccata - livella ogni differenza gerarchica e i nomi propri, in una sorta di democrazia linguistica infantile, stanno allo stesso livello di quelli comuni. Nello stesso tempo, non c’è inizio, non c’è fine e il testo può essere spiluccato a seconda del proprio gusto.
I collage e i disegni di Gek Tessaro dovreste conoscerli tutti e i testi di Nicola Cinquetti sembrano descrivere esattamente quello che, più succintamente di quanto non faccia il libro, l’illustratore dice di sé: «Lavoro coi bambini e tento di ricordarmi il disagio che si può provare a quell’età. Tento perciò di misurarmi con loro solo dopo aver piegato le ginocchia per trovarmi così alla pari. Non divento più piccolo per questo: a 60 centimetri da terra si muovono pianeti sconosciuti e inimmaginabili». Lo fa in queste 40 pagine mettendo un bimbo al centro e costruendo intorno a lui il suo mondo, di volta in volta reale, surreale, voluto, immaginato, mentale… Non vi è distinzione stilistica che scinda ciò che è vero da ciò che è solo fantasia, tutto è mescolato: così “quello che comanda nel castello” e «mette in fila tutti quanti / tutti dietro io davanti» guida una carovana di personaggi tra cui spicca una citazione di Chris Haughton (che torna citato ancora un’altra volta), seguita da regine, cavalieri...
Gli sfondi piatti monocromatici collocano fuori dal tempo ogni situazioni e sottolineano la possibilità della lettura casuale.
Una raccolta di filastrocche davvero deliziosa, che più leggerete e più vi tornerà in mente durante la giornata e dove i papà hanno un posto speciale in più quadretti:
«se mi spinge la mia nonna / l’altalena ninna nanna / se mi spinge il mio papà / l’altalena hip hip urrà».
Regalatelo a qualche papà ricorderà sorridente il bambino che era e potrà condividere con i bambini di casa mille avventure, anche grazie a qualche rima sussurrata qua e là: a noi capita!
Filastrocche a piedi nudi
Nicola Cinquetti - Gek Tessaro
40 pagine
Anno: 2016
Prezzo: 14,50 €
ISBN: 9788878744806