Non ha niente di natalizio questa bellissima storia della tradizione russa, tramandata prima oralmente e poi grazie ad un albo indimenticabile scritto nel 1950 e subito premiato con la Caldecott medal per la sua schietta e coinvolgente energia, ma a me la «roule galette» che corre per la foresta nel suo aspetto fragrante e dorato mi ricorda la famosa galette des rois, che appartiene alla tradizione francese del Natale.
È forse proprio quest’eco lontana la ragione per cui Roule galette... ha avuto un successo strepitoso in Francia, ininterrotto (oggi conta anche libri di ricette, pupazzi, libri che suonano…) da quando la coppia Natha Caputo e Pierre Belvès la diede alle stampe.
La storia - vi dicevo - affonda le sue radici nelle narrazioni orali russe, slave, ma anche nordica (la storia è simile a quella dell’omino di panpepato inglese!) e infatti appare già nella raccolta di storie e fiabe russe di Afanasjev del 1873. Un secolo dopo, nel 1950, l’autrice franco-russa Natha Caputo rielabora questa narrazione della sua infanzia, rendendola un albo illustrato indimenticabile, grazie ad una sapiente tessitura che si ispira all’oralità e viene riscaldata dalle illustrazioni di Pierre Belvés.
La storia è buffa e curiosa e racconta di una coppia di vecchietti che vengono presi dall’irrefrenabile desiderio di mangiare una galette, un piccolo dolce russo, una ciambella di pasta fritta.
Non abbiamo la farina, però, obietta la vecchia moglie e il marito le consiglia di andare a spazzare la soffitta, perché di farina certamente ne verrà fuori a sufficienza. Così è, e la donna si mette amorevolmente in cucina a impastare, stendere e infornare la dorata galette. Quando esce dal forno con la sua crosta gialla e burrosa emana un profumo che raggiunge i lettori… però è troppo calda da mangiare così la vecchia signora la mette sul davanzale a raffreddare. La galette però non se la sente di rimanere lì a far niente e così decide di andare a fare un giro nel bosco.
Le decorazioni del dolce richiamano, in un certo senso, i raggi di una ruota e amplificano il movimento che il dolce dorato acquisisce, sfrecciando sul sentiero che lo porta tra gli abeti.
Da qui in avanti il libro si mostra per quello che è: una storia basata sui dialoghi, ripetuta e incatenata, perfetta per la lettura ad alta voce con i bambini piccoli. [La traduzione seguente è da google translate]
«Elle roule, elle roule toujours plus loin… et voilà qu’elle rencontre un lapin.
Galette, galette, je vais te manger, crie le lapin Non, dit la galette, écoute plutôt ma petite chanson Et le lapin dresse ses longues oreilles»
«Rotola, rotola sempre più lontano… e incontra un coniglio. “Galette, galette, ti mangio”, grida il coniglio “No”, dice la torta, “ascolta invece la mia canzoncina”. E il coniglio drizza le sue lunghe orecchie»
«Je suis la galette, la galette, Je suis faite avec le blé ramassé dans le grenier
On m'a mise à refroidir, Mais j'ai mieux aimé courir! Attrape-moi si tu peux!»
«Io sono la galette, la galette, sono fatta col grano raccolto in soffitta
Mi hanno fatto raffreddare, ma mi piaceva di più correre! Prendimi se ci riesci!»
La galette riprende il suo rotolare vorticoso per il bosco. Uno dopo l’altro, il dolce burroso e dorato incontra tanti dei protagonisti delle fiabe russe: il lupo che mette nel sacco, sfuggendogli tra le zampe, e poi l’orso golosissimo … Ad ogni minaccia di essere mangiata, la galette offre una canzoncina distraente per poi prendere velocità e sfuggire via!
Alle fine, però, incontra la volpe che, furba, non si presenta al dolce, dichiarando immediatamente il suo desiderio di mangiarla, ma sceglie invece di blandirla con astuzia.
«Comme tu es ronde, commme tu es blonde!”
«Quanto sei bella rotonda galette, come si bionda!»
E la galletta tronfia del suo aspetto invitante e della sua voce speciale non fa altro che avvicinarsi alla supposta vecchia volpe che, con un balzo improvviso, se la mangia!
L’andamento del testo in lingua originale francese è reso in modo da ammaliare le orecchie dei bambini piccoli (dai 2 anni) che immediatamente impareranno la canzoncina della galette e i dialoghi con gli animali del bosco.
La dinamicità che le immagini offrono nel movimento rotolante del dolce nel bosco sono brillanti e lo stile un po’ naif delle illustrazioni con i boschi piatti e i prati di fiori tratteggiati bidimensionalmente fanno emergere, accattivanti, i tondeggianti volumi dei protagonisti gli animali.
Una storia per bambini allegra, perfetta, gioiosa che, come spesso accade, incomprensibilmente non è mai arrivata in Italia!