L’editore Kite continua a selezionare storie che hanno la capacità di rivolgersi ad adolescenti ed adulti, grazie ad immagini particolarmente ed evocative e a testi sintetici e riflessivi.
Non smentisce questa impostazione Retrobottega scritto da Nadia Al Omari - che abbiamo incontrato nell’antro di una strega - e che ci invita ad esplorare una bottega che, già dal nome, ci fa intuire essere speciale.
Retrobottega è il suo nome: un luogo dove dovrebbe stare tutto ciò che disordinatamente rimane o si accumula senza che possa apparire “vendibile” al pubblico.
Eppure in questo luogo pieno di oggetti apparentemente spaiati, abbandonati, sbeccati, scartati o unici, una vera e propria Wunderkammer, un luogo dove si può trovare di tutto, basta non avere un’idea precisa di che cosa si stia cercando, in questo luogo arrivano, sostano e trovano esattamente ciò di cui hanno bisogno tutti: dai bambini che vanno a scuola al panettiere, dal lattaio alla sarta.
In un mondo che fa della specializzazione dei desideri una bandiera, Retrobottega è un luogo che fa del suo disordine, della varietà e dell’apparente superfluo il suo punto di forza.
Su questa ricerca non ricerca, sulla domanda che si ha quando si entra e sulla risposta che si porta con sé quando si esce, questa narrazione gioca il suo significato.
Marco Leoni amplifica in modo esemplare questa sensazione creando un luogo affollato e dettagliato dove le persone-animali, entrano ad occhi chiusi, lasciandosi guidare da un senso che forse è qualcosa che travalica la ricerca cosciente.
Gli oggetti stessi si sdoppiano: accanto a volumi perfettamente dettagliati e colorati si affiancano profili appena segnati, ombre o immagini di oggetti che forse sono già passati, che forse sono lì ma in una dimensione impalpabile, in un tempo diverso.
Teiere da tè, pendole, scacciasogni, lanterne, vasi, giacche, abat-jour, lenti di ingrandimento, macchine fotografiche, bottiglie, piante, piastrelle, macchine da scrivere, lampadine, sculture, bilance, lampade ad olio…
A gestire Retrobottega è una cornacchia dal fez rigato e con piccoli occhiali inforcati sul becco e una sciarpa mollemente appoggiata sulle spalle.
Ma che caratteristiche deve avere chi guida un luogo come questo? Cosa si cerca in Retrobottega?
In questo luogo capace di rispondere alle domande inespresse dei tanti avventori, arriva un giorno una creatura che sembra giunta da un altro mondo.

«Vedo un volto nuovo, due occhi sconosciuti. Cosa potrà mai volere questa creatura? La saluto e la invito a entrare. Le rivolfo alcune domande, ma lei non parla. Le mostro dei ninnoli, il contenuto di diversi barattoli, ma lei non sembra essere interessata a nulla. Vede la poltroncina all’angolo, si siede e si addormenta. Rimane lì a dormire per delle ore, mentre io la osservo. Non ho mai visto nulla di più bello. È misteriosa e serena, mi ricorda la luna»

Poi, così come era entrata, l’ospite se ne va, lasciando però qualcosa di sé che è una promessa o una risposta implicita alle domande che il bottegaio le aveva posto.
La molteplicità iper dettagliata dei toni marroni e aranciati ha la capacità di coinvolgere i sensi e, unita al testo sintetico, crea un equilibrio affascinante.
Uno spazio che è un mix di tante città vecchie nuove con tram che sembrano scorrere sui binari in una San Francisco ottocentesca.
Un albo che credo troverà i suoi migliori interlocutori in adolescenti e adulti che iniziano ad enucleare con chiarezza una domanda di senso e di ricerca, ma che potrà parlare anche più piccoli a livelli diversi.
Cosa ti aspetti da una promessa? Cosa cerchi, mentre vai? Che risposte attendi?

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Retrobottega Nadia Al Omari - Marco Leoni 32 pagine Anno 2024 Prezzo 18,00€ ISBN 9788867452132 Editore Kite
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