Continua il progetto di ripresa e scoperta delle filastrocche e delle conte infantili della tradizione anglofona a cura di Michael Rosen in coppia con Chris Riddell.
Pulce editrice, dopo il primo spassosissimo Miele per me miele per te, porta in Italia anche questo secondo volume, Un grande grandissimo abbraccio, affidando la traduzione a Elisa Mazzoli.
Il lavoro di traduzione - mastodontico! - è davvero complesso soprattutto quando si tratta di traslare in una lingua diversa qualcosa che basa il suo funzionamento e il suo fascino sulla musicalità della lingua in cui prende vita. Elisa Mazzoli, come per il primo volume, mostra di riuscire a muoversi in questi testi, intrecciando le filastrocche, i giochi di parola, le conte italiane e testi “nuovi” con disinvoltura, salvaguardando il clima gioioso e il gioco fonico e ritmico.
Il testo colpisce per la grande dimensione del libro (di questa scelta originale avevo parlato a riguardo del primo volume) e per le illustrazioni dinamiche, eccentriche, ma sempre incredibilmente pertinenti di Chris Riddell.
I testi che si rincorrono tra le pagine sono basati su giochi fonici e nonsense e soprattutto chiedono alla voce di partecipare, modulandosi in ritmi e musicalità.
Non mancano piccole storie e scorci della quotidianità dei più piccoli, con riferimento a esperienze tipiche dell’infanzia: la perdita e la ricerca di un pupazzo, il gioco con le macchinine, il desiderio di fare da soli, i salti nelle pozzanghere, il cibo che disgusta, la sbucciatura di un ginocchio…
A differenza della raccolta precedente, ho notato una maggior presenza di testi legati all’espressione di emozioni come la rabbia ad esempio:
«Non voglio la marmellata
è troppo appiccicata!
Non voglio il paperotto
non suona, è tutto rotto!
Non voglio la bevanda
fa puzza di mutanda!
Non voglio l’influenza
fa perdere la pazienza!»
«Sono arrabbiato davvero arrabbiato
arrabbiato, arrabbiato, arrabbiato.
Son così arrabbiato che
salterò su e giù
rotolerò sempre più
farò una baraonda
perderò la trebisonda
mi strapperò i capelli
butterò giù castelli
urlerò di brutto
manderò all’aria tutto
dirò cose furiose
tirerò via le cose
e farò dei marasmi
caccerò i fantasmi»
Tante anche le filastrocche che invitano al movimento, alla danza per dare vita o a vere proprie performance.
«Rumba
ru-rumba
rumba-rumba-bumba.
Rumba
ru-rumba
rumba-rumba-bumba.
Se vuoi che sia uno sballo
balla questo ballo.
Con me dentro la stanza
danza questa danza.
Se vuoi che sia più bello
balla questo ballo.
E se non è abbastanza
danza questa danza»
Una proposta di divertimento, dunque, a 360°: dalla possibilità di espressione catartica di emozioni spesso censurate al gioco con i suoni e le parole senza nessun vincolo di senso o di significato, dalla ballo scatenato alla filastrocca magica di parole segrete…
«Pipistrilla Pea La linguaccia Bleah
Bibble-bubble Bo Pappamolle No
Ciupa-ciupi Ciu Bolla Balla Bu!
Tippi-tappi Tip Cippi-ciappi Cip
Sprizza sprazza Spruz Pizza pazza puz
Rose e fiori Hop Sottosopra
Stop»
Credo che i libri di filastrocche siano tra i più preziosi da fare arrivare nelle mani dei piccini come possibile esperienza di lettura condivisa gioiosa e coinvolgente, come possibilità per loro di riconoscere uno spazio per esprimere se stessi.
E poi non è disprezzabile il fatto che, nel tempo, la lettura delle filastrocche e delle rime favorisce la memorizzazione e la costruzione del bagaglio lessicale di ogni piccolo lettore.