È arrivato un secondo libro di Megumi Iwasa che continua idealmente la saga epistolare apertasi con il geniale Caro Giraffa, caro Pinguino. Questo secondo volume intitolato Caro Maestro Balena estende l’universo narrativo, creato con il primo volume, ampliando il numero di personaggi (Maestro Balena è il maestro di Pinguino) e innestando sulla struttura epistolare e narrativa una piccola avventura di ricongiungimenti e sport.

Nel mare di secondi romanzi, di secondi capitoli di saghe o collane che ho letto in questi mesi, questo volumetto spicca per una elegante coerenza che non è figlia della fretta di chi vuole cavalcare il successo del primo volume, con testi velocemente malscritti, confusionari (ne ho letti moltissimi, purtroppo!)… Questa storia forse non brilla come il primo volume, ma la compiutezza con cui è stato scritto - credo - vada invece valorizzata.

L’incipit di questo libro, poi, è particolarmente spontaneo:

«Cosa ti rende felice? Avere ciò che desideravi da tanto? Vincere una gara sportiva? Prendere un bel voto a scuola,? Mangiare tutti i dolci che vuoi? Conosci Capo delle balene? Lì vive Maestro Balena, dicono che ultimamente qualcosa lo abbia reso molto felice»

Il contenuto della trama di questo libro sta nella narrazione di ciò che ha reso felice il vecchio Maestro Balena, un qualcosa che potrebbe sembrare niente, ma che in realtà è una grande risposta alle domande che aprono il romanzo. 

Riprendendo l’espediente delle piccole missive che intervallano una narrazione semplice, questo volume dell’autrice giapponese, ci racconta di una vecchia balena che vive non lontano dall’isola dei pinguini e dall’Africa dove vivono Giraffa e Pinguino. È un po’ malinconico, Maestro Balena,  perché è rimasto solo, e riflette su come avrebbe sempre desiderato ricevere delle lettere, così prova a scriverne lui, indirizzandole ad un fantomatico «amico che vive oltre l’orizzonte».

Nell’incrociarsi di tutti i postini che si sostituiscono e si alternano nel servizio postale, la lettera raggiunge un destinatario che risponde a Maestro Balena!

L’interlocutore, Balino, è una piccola balena orfana dell’isola di Ota che conosce il luogo dove vive il Maestro Balena, perché proprio lì abitava suo nonno.

Nel ricordare e tornare con la memoria al passato, quando Capo delle Balene era un luogo di ritrovo di tante balene, nasce il grande progetto di riportare in auge i mirabolanti giochi olimpici che proprio lì si svolgevano.

Quello che segue è il racconto della fervorosa preparazione dei giochi sportivi, che prevedono diverse discipline e che richiamano balene e animali anche da molto lontano!

Le gare sono piene di colpi di scena tra maratone di pinguini, gare di spruzzi e scattanti sprint di otarie… il finale vede il comporsi e ricomporsi di un nucleo di amicizia che non lascerà più solo Maestro Balena.

Un finale rassicurante? sì. Un finale prevedibilmente benevolo? Forse. Eppure riuscite a pensare a qualcosa di diverso da “rassicurante” e “benevolo” per raccontare qualcosa che vi ha reso felice?

Credo che sia interessante leggere la storia di un personaggio nella prospettiva di sapere che cosa lo ha reso felice: si fa esperienza di come la felicità sia qualcosa di semplice e spesso a portata di mano.

Il primo episodio - per certi versi - è legato a questo romanzo solo come espediente, tanto che questo volume può essere letto tranquillamente senza avere nessuna conoscenza del primo volume.

Una storia ben scritta, ricca di dialoghi e di piccoli pensieri preziosi, ben scandita dall’alternanza della riproduzione delle lettere, che permette una lettura non troppo intensa per primi lettori (6 anni, 7 anni). Una storia piccola di sport, di legami, di malinconia e di felicità. Tutto qui.

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Caro Maestro Balena Megumi Iwasa - Jun Takabatake - Maria Elena Tisi (traduttrice) 104 pagine Anno 2022 Prezzo 14,00€ ISBN 9788885810471 Editore Lupoguido
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