Rosie, la protagonista di un piccolo perfetto libro di narrativa, Il segreto di Rosie, segna in modo indelebile il conformarsi dell’idea di infanzia di Maurice Sendak.

«L’essenza dei miei protagonisti è sempre e comunque quella di Rosie»  racconta nell’intervento fatto nel 1975 in occasione dell’uscita del cartone animato Really Rosie, proprio dedicato a questo personaggio. Il riferimento è ai protagonisti della Nuthshell library (Gusci di noce in italiano), ma anche allo stesso Max de Nel paese dei mostri selvaggi. Rosie è dappertutto, dirà Sendak. Ma chi è questa Rosie?

Sendak è generoso nel raccontarci l’emergere di questo personaggio a cui l’autore statunitense è profondamente legato. Le sue parole ci portano in una Brooklyn del 1948 (in una intervista, parla però del 1943), in un agosto fiammeggiante, in un quartiere medioborghese dove Sendak, giovane ventenne, abitava con i suoi genitori ancora senza sapere cosa gli avrebbe riservato il futuro. Passava le sue giornate alla finestra, a schizzare e ad annotarsi i giochi e i dialoghi esilaranti che il gruppo di bambini del quartiere intavolava e organizzava tra i vicoli, le porte aperte e le finestre socchiuse, guidato da quel pozzo di trovate che era Rosie.

Rosie, quindi, è esistita davvero. Sendak la incontrò e la osservò per settimane, rimanendo ammaliato da questa bambina, che era una vera e propria capobanda, una performer - diremmo oggi - , quell’elemento del gruppo capace grazie alla sua incontenibile immaginazione e alla sua irrefrenabile voglia di fare di mettere in piedi ogni giorno un set diverso di gioco per tutti.

Credo che ognuno di noi abbia incontrato una Rosie, nel suo cammino, una superstar capace di muoversi nel mondo da vera protagonista.

Questa energia per cui nessun minuto della giornata deve andare perso, nessuna persona incontrata deve essere ignorata si traduce in un racconto in quattro capitoli, dalla splendida copertina cartonata, e ricorda i giochi improvvisati, immaginati e portati in scena da Rosie e dai suoi amici.

Il segreto di Rosie è il terzo libro di Sendak, come autore e illustratore, ed esce in una bella edizione a tre colori nel 1960.

Il primo capitolo si apre davanti ad un cartello  - che è poi quello che determina il titolo originale The sign on Rosie’s Door - su cui c’è scritto: «se vuoi sapere un segreto bussa tre volte».

Il richiamo è misterioso quanto irresistibile e Kathy non può far altro che bussare per scoprire che la nostra Rosie, avvolta in un coperta cascante e con lo sguardo altezzoso da autentica diva, oggi ha deciso di essere Alinda, una grande cantante.

«“E un giorno canterò in un magnifico musical” aggiunse Rosie. “Quando?” chiese Kathy. “Ora, nel mio cortile. Vuoi venire?”»

La percezione del tempo del gioco è rappresentata con esattezza e quel futuro “canterò” si tramuta immediatamente in un’“ora”.

Tutti i bambini del quartiere si raggruppano su sedie pieghevoli improvvisate in attesa della grande performance. Kathy, trasformatasi e travestitasi da ballerina araba, dà il via al suo numero canoro, ma proprio quando la diva delle dive, la nostra Alinda, si appresta a intonare la sua canzone - dopo aver dato indicazioni precise sulle reazioni che gli spettatori debbono tenere: «“Urlate Oh e Ah!”» - viene interrotta da Lenny, disturbatore seriale e grande animatore della trama, che con un tubo della doccia in mano, devia l’attenzione del pubblico verso il gioco dei pompieri.

Confusione, rinegoziazione, proteste, secondamenti.

Fatto sta che Rosie non riesce a offrire al pubblico la sua performance, perché si è fatto tardi e tutti devono tornare a casa.

«Rosie rimase sola. Salì su una sedia e mormorò: “Signore e signori, Alinda vi canterà Nel blu dipinto di blu. E cantò la sua canzone da cima a fondo»

Sendak, di cui fino ad allora si erano apprezzate le indubitabili doti illustrative, dà prova con questo libro di una maturità anche narrativa, che rispecchia il suo acutissimo occhio da osservatore, ma anche la sua impareggiabile capacità di empatizzare e comprendere il mondo interiore dei bambini.

Di Rosie, una Barbra Streisand in erba, egli infatti coglie non solo la sua libera ed esplosiva capacità di essere qualsiasi cosa volesse essere, di creare qualunque cosa desiderasse creare, ma anche tutta la sua vulnerabilità, il suo essere una persona spesso incompresa dalla banda di compagni che le si facevano appresso e che in fondo non coglievano il peso di creare, giorno dopo giorno, qualcosa per loro. Rosie aveva un talento da vera artista, che implicava anche una responsabilità malinconica.

Nel secondo capitolo, l’immaginazione di Rosie viene nuovamente in soccorso in una giornata dove proprio non c’è niente da fare.

«“Mamma, non so che fare” disse Rosie. “Inventati qualcosa” rispose sua madre»

C’è poco da aspettare: Rosie si siede sulla porta della cantina, in cortile, completamente avvolta in una coperta. Ci aspetteremmo che la narrazione vada avanti, invece il capitolo si interrompe, conscio che tutto quello che doveva accadere effettivamente è già accaduto!

Nel terzo capitolo gli amici, che non hanno niente da fare e che evidentemente non sono così avvezzi a utilizzare l’immaginazione per uscire da questo stato di noia e di frustrazione, non possono far altro che andare alla ricerca di Rosie, che trovano completamente avvolta in una coperta e seduta sulla porta della sua cantina.

«“Puoi dirci chi sei, per favore?” “Sono Alinda, la bambina perduta”. “Chi ti ha perso?” chiese Pudgy. “Mi sono persa da sola” rispose Alinda»

Questi dialoghi appuntati sugli sketchbook di Sendak costruiscono in poche battute un gioco verso cui ogni bambino si sente attratto: Rosie aveva un potere ammaliante nei confronti di tutti gli altri bambini, aveva la forza di imporre le sue fantasie.

«“Chi ti troverà?” chiese Sal. “L’Uomo Magico” rispose Alinda. “E chi è?” “Il mio migliore amico” rispose lei. “E che succede quando ti trova?” chiese Kathty. “Mi dirà che fare” spiegò Alinda. “Possiamo aspettare qui con te?” domando Pudgy. “Penso di sì” rispose Ainda “ma dovrete stare in silenzio”»

Lo sviluppo del gioco pomeridiano segue svolte inaspettate che ricordano come il gioco impegni tutto l’essere dei bambini e non solo la loro fisicità, infatti «quando la sera le madri chiesero com’era andato il pomeriggio, loro risposero che c’era stato talmente tanto da fare e così poco tempo che domani avrebbero dovuto continuare».

E il giorno dopo, in effetti, il gioco continua, anche se l’apertura della giornata vorrebbe volgersi verso qualcos’altro: Rosie infatti, in prossimità del 4 luglio, chiede alla mamma la possibilità di comprare dei petardi, possibilità che le viene prontamente negata, ma alla quale Rosie troverà una “soluzione”.

Mentre infatti tutti i bambini in silenzio, con gli occhi chiusi attendono l’Uomo Magico, questo arriva veramente e dà loro un suggerimento preziosissimo:

«“Mi ha detto che possiamo essere dei petardi per tutto il 4 luglio!” “Evviva l’Uomo Magico!»”

Non vi dico altro o meglio aggiungo solo che il finale regalerà un ulteriore colpo di scena che poteva uscire solo dalla mente di Rosie.

Questa storia in quattro capitoli conduce i lettori nel grande mondo del gioco bambino, lo fa con schiettezza e sincerità attraverso dialoghi realistici, che non cedono mai alla formalità né all’idealizzazione dell’infanzia, ma contengono invece tutta la gioia genuina del gioco specchiata nelle figure umane che mostrano una gamma infinita di espressioni dal disgusto alla letizia, dall’euforia alla curiosità, dall’intimo starsene sovrappensiero (con i tipici occhi chiusi di Sendak) agli scenografici drammi. L’equilibrio dell’impaginazione e la composizione delle immagini è impressionante: ritma, anticipa, pretende silenzio, chiede riservatezza, scatena la confusione... perfetta, come al solito.

Una storia perfettamente raccontata che potrebbe essere il primo prezioso libro affidato alle mani di un lettore autonomo.

P.S. I legami di Rosie con la produzione cinematografica è forte e Sendak ne parlerà esplicitamente. È questa la ragione per cui, con molta disinvoltura, Rosie, una decina di anni, dopo diventa la protagonista di un cartone animato a cui Sendak si dedicò con molta passione e che oggi potete ancora recuperare la visione in streaming.

P.P.S. vi consiglio di non perdervi questo speech dove racconta di un altro episodio dei giochi di Rosie (qui) e trovate in un estratto anche qui.

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Il segreto di Rosie Maurice Sendak 48 pagine Anno 2024 Prezzo 18,00€ ISBN 9788845939051 Editore Adelphi
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