Per una sorta di strana distorsione siamo abituati a concepire la scienza e l’arte come due ambiti estremamente lontani tra di loro. Al primo associamo il rigore, l’osservazione, la registrazione dei dati e la riflessione teorica, all’altro - probabilmente in modo un po’ superficiale - è più probabile associare l’estro, la creatività, l’essere sopra le righe, l’eccentricità…
Ma davvero scienza e arte sono due mondi così lontani tra di loro ?
Ci aiuta a smontare questo falso mito un libro uscito qualche mese fa per Editoriale Scienza L’arte incontra la scienza di Mary Auld e Sue Downing, un manuale divulgativo che attraverso 18 proposte di attività e di riflessione ci mostra come l’arte e la scienza siano più simili e più vicine di quanto immaginassimo!
La breve introduzione a cura della divulgatrice inglese Mary Auld focalizza alcuni momenti che nella storia hanno evidenziato come non solo arte e scienza collaborassero tra di loro, ma come si mettessero a servizio l’una dell’altra per finalità non così nettamente diverse.
Gli uomini primitivi per creare i dipinti rupestri dovettero riflettere, osservare e ragionare su come ottenere i pigmenti colorati. La scoperta (scientifica) della fusione e del funzionamento fisico e chimico dei metalli nella reazione con il fuoco non servirono esclusivamente per migliorare le condizioni di vita, ma ben presto vennero utilizzati dall’uomo per creare oggetti che potremmo definire futili come i gioielli, i monili, gli amuleti ovvero manufatti artistici.
«Queste prime innovazioni mostrano non solo che l’arte vive da sempre nella scienza, ma anche che la scienza vive nell’arte. Entrambe richiedono grande creatività e curiosità ed entrambe sono l’essenza dell’ingegno umano»
La scoperta che facciamo della relazione tra arte e scienza, grazie a questo libro, è una scoperta sul campo e si ispira e si intreccia alla storia dell’arte e della della scienza, attraverso esempi precisi.
Seguono infatti una serie di attività (18), strutturare in una sequenza di doppi momenti.
Le prime doppie pagine approfondiscono un tema spiccatamente artistico come ad esempio la riproduzione nell’antica Grecia di statue che rappresentavano gli atleti. Un testo introduttivo ed alcuni disegni infografici si accostano anche a una fotografia, molto chiara, di un’opera d’arte precisa, in questo caso caso Il discobolo dello scultore greco Mirone, 450 a.C.
La contestualizzazione storica e artistica e alcune brevi nozioni lasciano poi spazio a una doppia pagina in cui si invitano i ragazzi a mettere alla prova, scientificamente, ciò che prima abbiamo guardato con l’occhio dell’arte.
All’interno dell’esempio dell’arte anatomica, la riflessione scientifica si concentra sui movimenti del corpo umano: disegnare, riprodurre e costruire una scultura di un uomo in movimento richiede una riflessione che va al fondo dello studio anatomico dei muscoli e delle ossa.
Le proposte e gli argomenti affrontati sono molto vari: vanno dalle miniature medievali all’osservazione del cosmo, fino a giungere alle reazioni chimiche dei fuochi d’artificio o agli approfondimenti molecolari (perché anche dentro lo studio del DNA c’è moltissima arte, lo scoprirete!).
Si toccano questioni che riguardano la luce, la percezione dell’occhio, i movimenti astrali, l’equilibrio delle forze e la forza di gravità esemplificati attraverso i meravigliosi mobile come Il pesce d’acciaio del 1934 di Alexander Calder.
E poi ancora la musica, le onde sonore e le opere di Paul Klee e poi le nuvole, l’acqua, le illustrazioni tassonomiche e le litografie di Merian del 1705 accanto ai bellissimi dipinti di Caravaggio, maestro nella riproduzione della luce.
Ma anche le macchine volanti intrecciano la loro nascita a quella di grandi artisti come Leonardo da Vinci!
Le proposte di attività si rivolgono a ragazzi che abbiano superato almeno gli 8 anni, con possibilità di salire molto nell’età, perché alcune delle riflessioni - ad esempio quelle legate alla fotografia - invitano i ragazzi ad usare lo smartphone e a ragionare sull’esposizione alla luce: un uso dello smartphone come uno strumento e non solamente come intrattenimento!
Il volume è interessante e chiaro nel proporre i contenuti divulgativi ed è molto interessante percepire i legami interdisciplinari: vedere come arte, scienza, biologia, chimica, storia dell’arte, architettura, anatomia, astronomia si intreccino in parentele mostra come l’origine di ogni scoperta scientifica e ogni realizzazione artistica nascano dalla stessa matrice cioè quella di uno sguardo interessato curioso e desideroso di godere una bellezza che ci accomuna agli esseri primitivi e che - sono sicura - ci accomunerà agli uomini del futuro.