Avete provato il brivido di aspettare la posta? Io sì. Alle elementari avevo delle amiche di penna: non ci siamo mai viste eppure ricevere le loro lettere era una festa. Mi rintanavo nella casetta creata sotto il mio letto a castello e mi leggevo con calma tutte le notizie che avevano voluto regalarmi. Ricordo anche le miriadi di carte da lettere che ricevevo ai compleanni: con le rose, i girasoli, traforate, dorate, con Snoopy… Perfino con mio marito ci siamo scritti tante lettere prima di sposarci – c’erano già le email, non siamo così vecchi! – le sue arrivavano custodite da buste di carta morbida o sgargianti e luccicanti, le mie erano rumorose, contaminate da collage, a volte profumate… tutte comunque sono custodite gelosamente. Scrivere una lettera significa regalare del tempo a qualcuno: per scrivere a mano ci vuole tempo e in quel silenzio si può pensare e assaporare il pensiero dell’altro. È un atto di amore che purtroppo con la velocità moderna delle email si è perso.

Il libro di oggi me lo ha regalato una cara amica, che ama la posta quanto me – anzi certamente più di me, dal momento che è il secondo libro a tema posta che mi regala.

La tournée de Facteur Souris, libro francese della già nota (e amatissima) Marianne Dubuc è stato subito tradotto da noi in Il giro del topino postino, ma prossimamente potrete trovarlo in libreria grazie a Orecchio Acerbo con il titolo (forse più sobrio) di Le case degli animali. Il perché di questa traduzione è presto detto: quando la posta era l’unico modo per comunicare con i cari lontani, il postino con le sue visite quotidiane diventava una presenza discreta e intima, conosceva le diverse famiglie, vedeva le loro case, percepiva con loro lo scorrere del tempo e l’imperversare allegro e doloroso della vita.

Il protagonista di questo libro è un topino di quel periodo non poi così lontano. La storia segue il giro quotidiano di consegne del nostro topino postino che di buon ora (sono le 9 in punto!), il lunedì mattina, prende il suo piccolo carretto della posta e incomincia il suo lavoro. Il lunedì in questione si preannuncia molto impegnativo: il carretto è stracolmo di pacchetti, cestini, buste… La strada grigia che solca il prato lo guida alla sua prima tappa, fino a «Monsieur Ours, qui attend une lettre de sa tante Paulette». Fin dalla prima tavola capiamo il perché quest’albo sia capace di conquistare indistintamente il piccolo di 2 anni come il grandone di 6: le case che ci vengono mostrate, come se la parete di fronte ai lettori fosse trasparente, sono immaginifiche, misteriose, magnifiche, divertenti… tutte invitano a scrutare l’interno, ognuna racconta una storia indipendente e diversa. Il signor Orso sta assaporando un semolino con una biondina che tanto ricorda Riccioli d’oro (forse il cucciolo d’orso è cresciuto e hanno fatto amicizia?), sul tetto un alveare è collegato, grazie ad una tubatura, direttamente ad un vasetto di miele. Il giro prosegue ed è l’ora dei coniglietti (la tappa preferita di Saverio!): chissà mai cosa ci sarà in quel pacchetto fogliuto? E i coniglietti: quanti sono? Dove sono? Il numero di letti e piatti non coincide, chissà come mai? E vogliamo dire qualcosa della fossa biologica? E del tetto coltivato? Gli incontri aumentano, i pacchetti diminuiscono: per ognuno c’è un pensiero di qualcuno che è lontano, ognuno ha una casa che parla di sé. Arrivano pacchetti con nocciole, consegne di acquisti per corrispondenza, zollette zuccherine, pacchi bagnati, «délicieuses tartelettes», pacchetti puzzolenti e pacchi poco rassicuranti…

Il filo conduttore leggero e grigio segnato delicatamente sul prato è la strada (si può seguirlo col dito), intorno c’è un mondo che il topino-postino attraversa: a volte si ferma, a volte no, ma noi possiamo vedere tutti gli abitanti del piccolo paese. «Ouf! Rien pour Monsieur Serpent, quel soulagement!». Sta digerendo il signor Serpente al caldo sotto le sue lampade a raggi ultravioletti, la signora Talpa sembra non essere un'ottima vicina a sentire il signor verme, la signora piovra non vede l’ora di scartare il suo pacchetto e va incontro al postino senza scarpe, una sirena scivola via tra i coralli; c’è la casa caccosa delle mosche e quella del lupo con il copriletto di lana di pecora, i pipistrellini dormono con la lucina per la notte e gli stambecchi giocano sul tetto di aghi di pino… Ogni tavola è una scoperta, ogni personaggio una sorpresa. Il ritmo è scandito dalle consegne e dal lento abbassarsi del livello dei pacchetti. Sembra un cerchio e forse ci aspetteremmo di tornare alla Posta, invece la conclusione del giro delle consegne è una meta molto familiare e il destinatario un amatissimo topino. Il testo segue i pensieri del postino che conosce i suoi destinatari e condivide con loro la gioia del pensiero ricevuto. I bambini piccini seguono la lettura con facilità, quelli più grandi si perdono in narrazioni e deduzioni sul mondo (Saverio fa così!). Questo giro mirabolante dovete poi immaginarlo illustrato da Marianne Dubuc, una artista che disegna i singoli fili d’erba e tratteggia le nervature degli alberi, un’artista che nasconde di tutto dietro ai cespugli e sotto ai letti e che ha una spiccata vocazione decorativa, che ama minuziosamente le tendine e le giostrine che si appendono sopra le culle, che usa righe, pallini e quadretti dappertutto, ma anche cuori e cappucci di lana… Il suo tratto “a matita” calcato si perde un po’ in questa edizione, soppiantato da un'uniforme stesura digitale (peccato!), ma quasi non ce ne si accorge perché la cura dei particolari conquista e calamita l’attenzione.

La sequenza modulare e la varietà di opzioni e di storie per pagina la rende un testo amato dagli abitudinari piccini e dai grandi esploratori. L’ennesimo ricchissimo testo di Marianne Dubuc: portatevi avanti con i regali di Natale, siete in tempo per spedirlo via posta ordinaria a chiunque, e non dimenticatevi di allegarvi una lettera! ;)

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Le case degli animali Marianne Dubuc - Paolo Cesari (traduttore) 32 pagine Anno 2015 Prezzo 13,90 € ISBN 9788899064105 Editore Orecchio acerbo editore
Marianne Dubuc, Le case degli animali, Orecchio Acerbo
Commenti
10 Gennaio 2018
Maria

oh grazie 😉

25 Dicembre 2017
Daria

Un libro bellissimo, io mi perdo a studiare queste case ricche di dettagli. Recensione speciale e perfetta. Daria

29 Settembre 2015
Maria

Bello bello sì!

28 Settembre 2015
Silvia | Galline Volanti

Meraviglia!!

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