Riprendendo i moduli vincenti che hanno fatto la sua fortuna, Marianne Dubuc arriva nuovamente sugli scaffale delle librerie con due cartonati pensati per i più piccini: Il mio albero e Il mio fiume.
La sorpresa delle case nascoste negli spazi più reconditi e la varietà stupefacente delle abitazioni che ci aveva affascinato ne Le case degli animali, diventando un punto di riferimento nel panorama editoriale - copiatissimo da quel momento! -, viene declinato in modo intelligente in questi due nuovi volumi che la collana originale raccoglie sotto il titolo Petites cachettes ‘piccoli luoghi nascosti’.
I libri con le alette sono una tipologia di libri che affascina molto i bambini piccoli, li affascina per ragioni diverse e ad età diverse e per questo devono declinarsi in modo studiato e intelligente per rispondere alle domande e alle curiosità dei lettori.
Ciò che ho molto apprezzato in questi libri è che l’autrice ha saputo unire in modo significativo l’adesione alla realtà - principio amatissimo dai piccoli, a dispetto di quanto si creda - ma nello stesso tempo ha permesso l’insinuarsi di un incanto e di una magia piccola, un accento discreto e unico che i bambini che iniziano a viaggiare nell’immaginazione (dai 2 anni) ricercano nella quotidianità.
Nei due volumi vi è un’attenzione e una cura particolare al testo che è molto ripetitivo e quindi soddisfa l’esigenza di rassicurazione dei bambini più piccoli; ha un buon ritmo ed è chiaro:
«Quando si scava nella terra, chi si nasconde tra le radici?»
«Ai piedi dell’enorme tronco, chi si nasconde sotto la corteccia?»
«Chi si nasconde a pelo d’acqua, inseguendo, inosservato, una mosca?»
Tuttavia, all’interno di un andamento prevedibile e binario, la scoperta delle alette è stupefacente.
«Una simpatica talpa che adora leggere. BUONGIORNO!»
Le alette, una volta sollevate, nominano i soggetti con precisione, ma nello stesso tempo permettono che il divertimento e l’immaginazione vi si intreccino.
Le immagini ci guidano in un viaggio che può essere considerato un viaggio reale: intorno a un albero vivono la talpa, le formiche, i topi, il gufo, le api, gli uccelli, lo scoiattolo… ma, nello stesso tempo, questi personaggi convivono con un brulicare di personaggi piccini, gnometti dal colorato cappello.
Anche nel volume del fiume i protagonisti sono protagonisti che i bambini possono realmente incontrare nella prossimità del fiume: pesci, ranocchie, lontre (ho letto recentemente che la lontra è tornata in Italia!) e poi libellule… ma anche una sirena!
Le illustrazioni di Marianne Dubuc sono splendide e curate in ogni particolare e creano un ambiente accogliente e brulicante al punto giusto. Non scontati e ben pensati i dettagli che legano le diverse immagini, creando un filo narrativo dinamico: guardate la linguetta della rana che anticipa la sua entrata in scena o la coda del gatto che pende dal ramo…
Dietro le alette scopriamo case stupende in cui sarebbe bello abitare, ma anche semplicemente degli elementi che ci permettono di immaginare la vita di chi si muove negli spazi che stiamo osservando: c’è un gatto ad esempio che è salito su un ramo e non sa più scendere, nel fiume sotto i sassi si è incastrato un orsacchiotto probabilmente sfuggito dalle mani di un bambino e tra le bolle che turbinano in un’ansa del fiume c’è un gamberetto che gioca a fare le capriole.
I due libri corrispondono esattamente alle esigenze di gioco e di scoperta dei bambini dai 18 mesi/2 anni e lo fanno con leggerezza e con competenza, offrendo ai bambini uno sguardo reale e magico su luoghi nascosti, ma vivi che possono incontrare non lontano da casa.