È molto difficile progettare libri per bambini molto piccoli e, anche all’interno del catalogo di uno stesso editore, non è sempre scontato trovare libri che testimonino una medesima impostazione nella relazione con i lettori più piccoli. I libri gioco non sono un’eccezione.

È dato assodato che il bambino piccolo conosca e quindi legga, scopra e si diverta, approcciando il libro attraverso una sensorialità che non è solo legata all’ascolto, ma a tutti i sensi (gusto compreso, a volte!).

L’approccio corporeo al libro viene, però, spesso ridotto ad espediente per progettare libri dove centrale sia esclusivamente la dinamica del gioco, trasformando quindi, di fatto, il libro-gioco solo in un gioco.

Io credo, invece, che assecondare la modalità di lettura e di comprensione del proprio lettore non debba prescindere dalla preoccupazione di raccontare una storia.

Ci offre un buon esempio l’ultimo libro di Marianna Coppo, Dove sei Randolph?, un cartonato con le alette per i tipi di Lapis che sul gioco del cucù, ambito di grandi domande e scoperte dai due anni, costruisce una storia semplice ma perfetta per i suoi lettori.

L’idea è quella che l’orsetto protagonista, Randolph, giochi a nascondino con il lettore.

«“Ehi, Randolph, mi è venuta un’idea! Ti va di giocare a nascondino? E a te che leggi?”»

Sarà il bambino all’inizio a contare («“chiudi gli occhi!”»!) e a Randolph toccherà nascondersi!

Le soluzioni escogitate dal piccolo protagonista ricordano i tipici esilaranti pseudo-nascondigli dei più piccoli: dietro le tende con i piedi di fuori, sotto una coperta con la testa che spunta, dietro un esile pianticella…

La voce del testo interloquisce con l’orsetto, dando voce anche al lettore che non starà nella pelle, scovando di volta in volta Randolph:

«“Ehm. Ti vediamo, Randolph. Ti vediamo, Randolph, DI NUOVO”»

Ma la soddisfazione non si esaurisce con la perlustrazione della pagina, perché l’aletta, posta in corrispondenza del nascondiglio, permette al lettore di spostare l’oggetto dietro cui l’orso si nasconde, per svelarlo e fare “tana”.

Il gesto dello svelamento è, dunque, perfettamente integrato nella narrazione e non si riduce alla richiesta del meccanico movimento della mano.

Dopo tutta una serie di nascondigli “irrisolti”, un abbraccio alla mamma (il nascondiglio più amato!) rilancia con un colpo finale che ribalta i ruoli e sorprende il lettore che dovrà essere più bravo del compagno di giochi!

«“Ma - ehi! - Randolph! Non credi che dovresti contare anche tu almeno una volta?”… “E tu, cosa stai facendo? Corri a nasconderti”»

Oltre all’integrazione del gesto del lettore all’interno della storia, ci sono tanti altri accorgimenti che ci dicono che il libro sia effettivamente pensato sulle competenze e per il godimento dei piccoli lettori.

Il contesto rappresentato è familiare, casalingo, chiaro, essenziale e stereotipato nella sua resa illustrativa.

Il punto di vista non cambia mai: la visione è sempre diretta e perpendicolare al soggetto osservato e l’occhio mantiene la medesima distanza da Randolph (importantissimo!). I punti di riferimento, gli oggetti di arredamento sono sempre evidenti e permettono una costruzione mentale dello spazio che non si modifica (non diventa grandissimo, tutt’a un tratto, o piccolissimo):  questo questo permette al bambino di non perdersi nella pagina, rimanendo ancorato al contesto.

I colori non sono vocianti, ma accolgono con una calda intimità il piccolo lettore.

Un bel libro per piccoli.

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Dove sei Randolph? Marianna Coppo 28 pagine Anno 2024 Prezzo 12,50€ ISBN 9788878749900 Editore Lapis
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