Il “prendersi cura” è qualcosa che si tramanda. Ce lo ricorda la rodatissima coppia Giraldo -Bertelle che torna sugli scaffali con un libro dal titolo esplicito: Avrò cura di te.
In un concerto di attenzione e scambio amorevole, la storia racconta come in una fiaba («C’era una volta…») di un seme piccolo e impaurito e dell’Acqua, del Cielo e della Terra che se ne presero cura.
«Il seme si sentì rassicurato. Crebbe e diventò un filino, Crebbe, diventò un arbusto. Crebbe e infine divenne un grande albero…»
La storia diventa poi la storia di una capinera e del grande albero che se ne prese cura, e di un uovo e della capinera che se ne prese cura, e poi di una mela e del suo seme e della piccola capinera che se ne prese cura…
In uno scambio e ricambio, la crescita di ciascuno si affida alle cure amorevoli e alle attenzioni di qualcun altro per scacciare le paure e diventare grande. Chi ama sarà capace di amare è questo che ci ricordano i gesti semplici e non poi così eroici di questi piccoli protagonisti: accogliere, custodire, nutrire, riscaldare, consegnare…
La pittura, i collage dai toni naif e i colori caldi di Nicoletta Bertelle collocano questa storia nell’alveo dell’universalità, in un intreccio di simboli e realismo.
Un inno alla cura e alla genitorialità in senso lato che mostra quanto poco serva per accudire la vita: la gratuità dell’amore.