Che gli oggetti che ci circondano abbiano una vita propria è una certezza incrollabile che i bambini hanno. E non parlo solo della bambola che si anima tra vagiti e sorrisi tra le braccia della sua mamma o del cane di peluches che difende strenuamente il suo padrone che dorme, ma parlo del tavolo, delle tende, della finestra, delle sedie… Se la pianta è viva perché non dovrebbe esserlo anche il vaso?
Le poesie di María José Ferrada, raccolte ne Il segreto delle cose, raccontano proprio di questo mondo misterioso che si anima, respira e vive senza che quasi ce ne si accorga: 24 poesie per 24 oggetti quotidiani.
«Le lampade che pendono dal soffitto sono i soli della casa. Si accendono ed è come se un piccolo giorno nascesse dentro la notte…».
«L’ombrello è un fiore di tessuto impermeabile che fiorisce nel bel mezzo dell’inverno. Inizia la pioggia: Plin, plin, plin. E gli ombrelli aprono i loro petali: Flop, flop, flop. E le persone che lo sanno dimenticano per un attimo che è inverno, dimenticnao persino di essere persone e si sentono api, bruchi, farfalle sotto un albero. Piove. Piove. Le persone escono per strada, aprono gli ombrelli. Vanno dalla scuola al parco, dal parco al panettiere. Plin, plin. Flop, flop. E pare un giardino che cammina».
La scrittrice e poetessa cilena, badate, non associa l’oggetto ad un’immagine tramite similitudine (l’ombrello è come un fiore), ma lo trasfigura metaforicamente con una naturalezza tale per cui non percepiamo di essere entrati in un mondo immaginifico diverso e lontano dalla realtà: gli ombrelli SONO dei fiori di tessuto, come non essersene accorti prima?
E così è per i quadri- francobolli, le tazze-piscine, i bauli-museo, i fiammiferi-semi, i cucchiai-carriole, i libri-albero, le tende-sciarpe… ognuna delle poesie racconta una piccola storia e lo fa semplicemente descrivendo l’oggetto in modo realisticamente coerente e nello stesso tempo inaspettato.
«Le stufe sono scatole che contengono raggi di sole. Durante l’inverno le persone le accendono e i raggi iniziano ad uscire. Il freddo e le nuvole non importano, se esiste quella scatola infagottata che brilla come un giorno soleggiato nel bel mezzo della casa».
L’andamento narrativo sottolinea l'aspetto del racconto, perché, sebbene organizzato secondo una struttura poetica (in strofe, ad esempio), il testo non ha metrica né rime e questo lo avvicina molto alla prosa.
In altri casi il testo si trasforma in dialogo, perché se ci fate caso i vasi di fiori hanno anche la facoltà di parlare:
«È vero che dentro i vasi di fiori abita un’estate che dura una settimana? “Triiiiiiiii mmm kkrrrrrrrr” risponde il vaso, nella lingua dei vasi».
La traduttrice Marta Rota Núñez di certo fa un gran lavoro, perché tradurre la poesia è assai difficile, e riesce a donarci la propria lettura di questa bella raccolta in modo equilibrato e appassionante (qui trovate un suo articolo sul libro).
Gaia Stella, che io trovo abbia il dono speciale di rendere vivi gli oggetti, trova in queste parole un degno complemento alla sua illustrazione. Attraverso pochi colori ricorrenti e grazie alla sua tecnica bidimensionale e geometrica ritrae e dà vita ad ognuna delle “cose” che abitano la nostra quotidianità e che sono al centro dei versi della poetessa cilena.
Il piccolo formato del libro e l’uso nitido del bianco vedono giocare illustrazioni e testo che di volta di volta si danno spazio, si rincorrono e si adattano l’uno all’altro, tavola dopo tavola.
Una raccolta preziosa e assai interessante che è stata molto amata dal mio gruppo di lettori 7enni e dal mio Saverio, ma che potrete proporre dai 5 anni.
Vorrei dire che sono poesie che regalano uno sguardo incantato sulla quotidianità, ma non c’è nulla di magico nelle parole di María José Ferrada, si tratta solo di andare in fondo, al cuore di ogni “cosa” che sfioriamo con le mani o con lo sguardo ogni giorno: il segreto delle cose.
Il segreto delle cose
María José Ferrada - Gaia Stella - Marta Rota Núñez (traduttrice)
54 pagine
Anno: 2017
Prezzo: 16,00 €
ISBN: 9788898523634