Cinque topolini è un albo per piccoli (dai 3 anni) uscito per Kalandraka poche settimane fa. A idearlo e illustrarlo Maria Girón, illustratrice catalana, che si allontana dai ritratti di bambini che animano la maggior parte dei suoi albi, dedicandosi invece a cinque topolini, appunto.
L’albo ha una struttura perfetta per coinvolgere i più piccoli nelle prime attività di conto, che non sono orientate alla scolarizzazione o all’apprendimento di qualche abilità specifica ma che i bambini iniziano a sperimentare all’interno del loro grande desiderio di ordinare e classificare e quindi comprendere il mondo.
A questo desiderio naturale spesso si associano libri che si piegano all’insegnamento, tralasciando completamente la narrazione e concentrandosi sulla trasmissione di concetti, travisando così, di fatto, la domanda dei piccoli lettori.
Il testo della Girón, invece, ha la preoccupazione di raccontare una storia, con passaggi in rima, con moduli narrativi ripetitivi e prevedibili, prediletti dai più piccoli, e integra nella narrazione un piccolo gioco con i numeri.
«Felice è un topolino tutto grigio. Vive in una tana insieme ai suoi cugini. Sono 1, 2, 3, 4, 5 topolini».
Le illustrazioni mostrano una sezione della tana che fa dialogare il sopra il sotto: i cunicoli della tana dialogano illustrativamente con le radici esili e gentili dei fiori e con le ife dei funghi, mentre il “sopra” si colora del verde del prato, dei fiori e delle piante.
Ad uno sguardo di insieme la casa dei piccoli topolini è pensata proprio come se fosse una stanza per bambini: c’è la scaletta fatta con i denti del pettine rosso, una scalinata costruita con i lego colorati e poi mollette, spille, chiavi, bottoni, rocchetti di fili colorato, caramelle, sassolini … un vero e proprio universo di tesori dell’infanzia! Questa assonanza è tutt’altro che superflua e crea un’immediata consonanza tra i protagonisti e il bambino lettore che ritroverà nei piccoli gesti dei topolini, qualcosa che appartiene al suo modo di comprendere e appropriarsi del mondo.
L’inizio del movimento è data dallo scoccare dell’ora di cena che spinge i cinque topolini alla ricerca di cibo.
«È ora di cenare. Felice muove i baffi e comincia a camminare. “Felice, dove vai?” “Ho sentito un profumo con la punta del naso. Venite! Venite con me. Presto capirete perché.” Ma Frida ha visto una caramella e dice: “No, no, io resto qui”»
«Felice cerca da mangiare insieme ai suoi cugini. Adesso sono 1, 2, 3, 4 topolini. Felice muove i baffi e ricomincia a camminare. “Felice, dove vai?” “Ho sentito un profumo con la punta del naso. Venite! Venite con me. Presto capirete perché.”»
Il modulo si ripete quindi uguale a se stesso, e segue parallelamente un conto alla rovescia (da 5 a 1): Frida trova una caramella e si ferma a mangiare quella, Fabi trova un pop corn e si ferma a mangiare quello, Fiore delle fragole e si ferma a mangiare quelle…
Da notare che il testo non indica solo il numero risultante dalle fermate dei topolini (adesso sono 4), ma invita sempre ad un conto dall'inizio alla fine (“Adesso sono 1, 2, 3, 4 topolini»), guidando i bambini nel processo di conto! Nel frattempo i topolini sono entrati in una casa umana, dove abbondano cibi deliziosi. Le illustrazioni di Maria Girón si preoccupano di mostrarci gli interni con bellezza e pertinenza (che resa della luce!), ugualmente l’espediente dei colori diversi dei topolini, permette una ricerca facilitata e anche il numero esiguo di protagonisti (come le cinque dita di una mano!) permette ai lettori una gestione autonoma dell’avanzare della storia.
Felice, il topolino più curioso ormai solo, trova finalmente il formaggio di cui sentiva l’odorino nell’aria, ma per accaparrarselo ha dovuto andare a prenderselo fin nella pancia del gatto!
«“Ooh oooh! Che sbaglio che ho fatto…
Sono finito… nella pancia del gatto!”»
Conclusa la parabola discendente, si innesca qui la parabola ascendente: «si precipitano verso la tana…1, 2 topolini» e poi 3, 4, 5.
Una conta finale per nome («Finalmente tutti a casa, si ritrovano i cugini: Frida, Fabi, Fiore, Fede e Felice. Sono di nuovo 1, 2, 3, 4, 5 topolini») ribadisce che, sì, sono tutti riusciti a fuggire dalle grinfie del gatto… fiuuu!
Un”efficace costruzione in crescendo, cattura l’attenzione e armonizza il riferimento ai numeri all’interno di una storia in cui appaiono come semplici componenti, confezionando una storia sorprendente e avventurosa.
Sembra semplice pensare un libro per piccoli, ma non lo è affatto!