Immaginate di rivolgervi ai bambini e di pensare e di discutere con loro intorno alla “cosa più importante”.

Che respiro e che stima doveva avere Margaret Wise Brown davanti ad un bambino!

La cosa più importante, il libro capolavoro di Margaret Wise Brown, parla proprio di questo: l’autrice ricerca le cose importanti, o meglio il cuore “importante” di tanti oggetti, luoghi, spazi e momenti della quotidianità.

«La cosa importante di un cucchiaio è che lo usi per mangiare. È come una piccola pala, lo stringi nella tua mano, puoi metterlo in bocca, non è piatto, è incavato, e raccoglie le cose. Ma la cosa più importante di un cucchiaio è che lo usi per mangiare»

La struttura del testo si ripete, passando in rassegna una margherita, la pioggia, l’erba, la neve, una mela, il vento, il cielo, una scarpa… e tra le pieghe recondite del libro troverete anche un grillo e il vetro! Il tono utilizzato potrebbe sembrare quasi bambinesco (chi parlerebbe mai così di un cucchiaio?), ma se ci ponete attenzione le parole e le immagini scelte per descrivere ogni soggetto sono molto curate e poetiche. 

«La cosa importante della pioggia è che è bagnata. Cade dal cielo, e fa il rumore della pioggia, e fa luccicare le cose, e non ha nessun sapore e ha il colore dell’aria»

Anche la clausola che (apre e) chiude ogni porzione di testo («La cosa PIÙ importante…») e che in teoria dovrebbe sintetizzare e far emergere lo stereotipo caratterizzante di ogni elemento è sempre spiazzante e mai prevedibile fino in fondo:

«la cosa più importante del cielo è che c’è sempre»

Ma perché mai indagare su cosa sia importante di un cucchiaio?

In questo credo ci sia una riflessione interessante sulla poesia e il fascino delle piccole cose. Margaret guarda il mondo intorno a sé, cercando di captarne il carattere, il volto: uno sguardo non scontato e che non vuole dare per scontato ciò che ci circonda. Avete in mente la fase dei “perché” che colpisce tutti i bambini intorno ai 3 anni? Ecco, questo libro sembra una sintesi di questo slancio sincero e genuino dell’animo.

Chiude questo viaggio un tu, un tu che è poi quello del lettore a cui per tutto il corso del libro il narratore si era rivolto esplicitamente:

«La cosa importante di te è che tu sei tu»

Perché il punto nevralgico a cui interessa il cielo, il cucchiaio, il grillo, la mela, la scarpa… sei tu e hai un valore incommensurabile, anche perché di tutto ciò che hai intorno puoi cogliere il valore.

La costruzione tecnica del libro è di per sé ricca di dettagli e particolari perfettamente disposti e mai casuali: la copertina, la quarta di copertina, il frontespizio, la pagina con il colophon… anche la scelte delle font ha risposto a precise scelte dell’autrice e rivisitate dall’editore italiano nella piena osservanza delle disposizioni originali.

Tutto è curatissimo, fin troppo perfetto: a tratti si percepisce in modo inquietante di trovarsi in uno spazio troppo vero per essere vero! Leonard Weisgard sceglie infatti per questo libro uno stile pittorico, realistico quasi fotografico, eppure etereo e sospeso. Il ritmo binario che alterna pagine a colori a pagine bianche e nere (un espediente di risparmio sulla stampa, che nel 1949 costava parecchio!) è perfettamente interpretato e i soggetti senza colore mostrano paradossalmente di averlo: bianco e nero, ad esempio, è il cielo nero della tempesta e il bianco della neve…

Un libro che si potrebbe forse definire filosofico (nel senso più cerebrale del termine), ma che invece a mio avviso è un libro sulla bellezza che ci circonda a cui non dobbiamo smettere di guardare, fina da piccoli (dai 3 anni).

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La cosa più importante Margaret Wise Brown - Leonard Weisgard 24 pagine Anno 2018 Prezzo 13,50€ ISBN 9788899064839 Editore Orecchio acerbo
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