La casa editrice La coccinella quest’anno compie 40 anni: io conservo ancora alcuni dei rivoluzionari libri coi buchi che leggevo da bambina e qualche settimana fa mio figlio Hutai ne ha ricevuto in regalo uno tutto per sé: Erba voglio! Oggi questo tipo di libri con le fustellature circolari, che negli anni ’70 segnarono l’avvio di un nuovo concetto di libro per bambini, potrebbero risultare abbastanza obsolete, i buchi infatti non hanno alcuna funzione narrativa né un ruolo preciso nella pagina (nel caso dell’ultimo arrivato i buchi sono le narici di diversi animali!): si limitano a strutturare una sequenza in diminuendo (di dimensioni delle narici) e invogliano i bambini a toccare, percorrendo con il ditino il contorno tondeggiante, oppure a giocarci, usandoli come maschere improvvisate. Anche le illustrazioni, piuttosto omogenee all’interno della collana non spiccano per originalità.
A cosa è dovuto allora il successo di queste storie, che percorrono uguali a loro stesse 40 anni di cambiamenti e rivoluzioni di costumi?
La forza dei libri con i buchi sta, a mio parere, in testi particolarmente arguti, che si rivolgono ai bambini con semplicità e schiettezza. Erba voglio!, ad esempio riecheggia il modo di dire («l’erba voglio non esiste neanche nel giardino del re», frase che avrò sentito ripetere millemila volte nella mia infanzia), ma di fatto regala ai più piccoli una carrellata di erbivori che inneggiano al loro cibo preferito.
«Il piccolo ippopotamo anche se appena nato / vorrebbe già assaggiare l’erba fresca del prato. / La sua mamma gli dice: “Non devi avere fretta!” / “ Quando sarai più grande ne mangerai, di erbetta!”».
«Il cavallo nitrisce e arriccia una narice: / “A me basta pochissimo per essere felice: / un prato dove correre a galoppo sfrenato / e qualche ciuffo d’erba quando sono affamato!”».
Uno dopo l’altro grandi animali riconoscibilissimi dai bambini più piccoli spiccano nella pagina con pochissimi altri dettagli illustrati: i testi però fanno sorridere, sono in rima e sanno essere semplici senza banalità (e declinare 11 varianti di ode all’erba non è semplice!). I bambini se la spassano, animale dopo animale: il reiterarsi continuo della stessa situazione risulta molto rassicurante per i più piccoli, mentre l’orizzonte esotico che contempla renne, bisonti, elefanti, bradipi, è ricondotto alla quotidianità dal filo conduttore, l’erba appunto.
Il tono gioioso e lo sguardo interlocutorio dei diversi personaggi completa il quadro di una narrazione che scorre veloce e piacevole, buco dopo buco.
Hutai ha molto apprezzato!
Erba voglio!
Giovanna Mantegazza - Cristina Mesturini
24 pagine
Anno: 2002
Prezzo: 7,50 €
ISBN: 9788877038586