Non è assolutamente un libro per bambini, ci tengo a dichiararlo immediatamente e bisogna ammettere che gli autori sull'argomento sono stati abbastanza chiari: «probabilmente è meglio NON leggere questo libro ai vostri bambini». Tuttavia visto che nelle scorse settimane questo libro è stato al centro di accese polemiche, fomentate soprattutto da persone che non avevano mai sfogliato il libello incriminato, e visto che io - lo ammetto - l'ho regalato più volte, ho pensato di spenderci qualche parola e presentarvelo.
Non sono un'ottima madre, ma trovò insopportabile definirmi “pessima madre” sdoganando con orgoglio le bruttezze che la maternità che può mostrare di noi, ma sono la madre perfetta per i miei figli, questo mi ha insegnato mia madre. Questo significa che mi sforzo di essere me stessa, nel bene e nel male, nella stanchezza e nel riposo, che accetto di non farcela e sono contenta quando ce la faccio. Accettare che le cose abbiano un volto differente da quello che ci si aspettava è un atto di realismo che permette di stare davanti alla realtà che c’è e non a quella che si vorrebbe. In quest'ottica ho trovato catartico, liberante e molto divertente il libro Fai ‘sta cazzo di nanna, perché racconta di una realtà che spesso si immagina “naturale” ma che nei fatti non è poi così scontata: il sonno dell'adorato pargolo. Ci si immagina che dopo una storia edificante, un carillon dai motivi mozartiani e qualche dolce abbraccio il piccolo adorabile “raggio di sole” della nostra vita si abbandoni alle tranquillizzanti braccia di Morfeo, lasciandoci libere di guardare serie TV, di leggere libri o semplicemente goderci qualche ora di sonno ristoratore. Nella maggior parte dei casi questo miracolosamente accade, alcune volte no e le sveglie che prima trillavano allegre solo alle 7 del mattino ora hanno il suono perforante del pianto ostinato a scadenze regolari ogni 1, 2 ore per tutta la notte. Sapete tutti che la privazione del sonno è una delle torture più atroci a cui si può sottoporre un uomo, ecco a queste torture migliaia di madri e padri sono sottoposti ogni giorno. Cosa fare? Il più delle volte ogni consiglio del vicino-amico-parente è superfluo, l'accusa e il senso di inadeguatezza sono dietro l'angolo, il libro di oggi invece offre un'eccezionale valvola di sfogo che se pur non sarà ortodossa ha - di solito - il grande vantaggio di regalare una risata liberante anche alla più disperata delle madri. Il testo è pensato come una ninna nanna scandita in quattro versi, ognuno dei quali incomincia con i classici motivi della nanna idilliaca:
«Si acciambellano i gatti con i loro micini
gli agnelli pisolano con gli agnellini.
Anche tu sei al calduccio, amore di mamma
ma adesso, tesoro, fai ‘sta cazzo di nanna»
Ecco. Lo so. La bellezza di una lingua sta nella possibilità di dire ogni cosa definendola con una parola precisa e la disfemia (l'uso di parolacce) non rientra in questa ricerca, ma volete mettere il catartico senso di liberazione che si impossessa del tuo corpo a corto di riposo nel pronunciare un c***o piuttosto che il compassato "poffarbacco tesoro di mamma" che lascia spazio nel pensiero ai più oscuri piani di eliminazione del pargolo non dormiente o peggio alla propria disperazione? Meglio una parolaccia? Sì meglio.
L'autore deve conoscere bene la situazione, perché le scuse offerte dal bambino in lotta con il sonno sono universali, e per ognuna un verso sopra le righe che strapperà il sorriso almeno per il suo tono lontano da ogni preoccupazione del politically correct.
«Sotto un cielo di stelle il bosco riposa
E calda la coltre del buio si posa.
Che tu abbia sete è un’enorme stronzata
Fa’ ‘sta cazzo di nanna, mia creatura adorata»
Ciò che persuade di questo libro è la coerenza del testo e delle immagini che perseguono una serietà irriverente senza però cadere del grottesco o nello sboccato.
Le immagini di Ricardo Cortés ripropongono le associazioni del testo con allegri bimbetti svegli nell’universo dormiente.
Come si conclude il libro? Dormirà il pargolo? Il vostro si è addormentato?
Da regalare a mamme disperate, magari offrendo loro un pomeriggio di “libertà”.
Fai ‘sta cazzo di nanna
Adam Mansbach - Ricardo Cortés - Edoardo Brugnatelli (traduttore)
32 pagine
Anno: 2011
Prezzo: 12,90 €
ISBN: 9788804614043