Avevo già parlato dell’approccio montessoriano e di come trovasse nella cucina molte attività che lo potessero vedere prendere vita. In quella prima occasione mi sembrava che la sottolineatura dello sguardo e della riflessione sui gesti e le osservazioni quasi naturalistiche ricalcassero in modo esemplare le indicazioni dell’educatrice.
Mancavano tuttavia – e non a caso! – le ricette, proprio perché la cucina è innanzitutto un luogo della quotidianità da vivere attraverso mille gesti che non sono solo cucinare, sono osservare, preparare, tagliare… ogni piccolo gesto ha la sua dignità nel quadro della vita di un bambino.
In questo senso i due libri di ricette che vi presento oggi, non sono – a mio avviso – libri propriamente montessoriani, certo colgono lo spirito dell’“aiutami a fare da solo”, ma la loro forza sta a mio avviso in un punto diverso.
Le ricette, così come le istruzioni per montare un set Lego, sono testi che definiamo “regolativi”, cioè sono testi che “regolano” un comportamento e quindi ottengono un riflesso sul corpo. Sono testi interessanti, perché di solito regalano ai propri lettori la soddisfazione di aver in mano il risultato della propria lettura: se leggi correttamente le istruzioni di un set Lego alla fine lo avrai costruito! Lo stesso accade per le ricette: se hai la pazienza di seguire tutte le indicazioni alla fine otterrai un gustoso risultato. Sono testi, dunque, che, sebbene spesso sottovalutati, sanno regalare il piacere della lettura in modo primitivo, ma molto diretto: leggere è un vantaggio, un piacere! La parola tuttavia rimane lo scoglio principale di questi testi, che per essere letti richiedono spesso competenze precise come fare, allora? La soluzione è scegliere il linguaggio delle immagini! Colgono questa opportunità Mamma cucino da solo! di Katia Casprini e Roberta Guidotti e Ricette agile quaderno della collana #intantofaccioqualcosa a cura di Enza Crivelli.
Quest’ultimo nasce da un’idea di Uovonero editore che, nel mezzo dell’emergenza sanitaria, ha cercato modi e strade per far compagnia ai ragazzi più deboli, lasciati a casa da un giorno all’altro e lontani dai propri terapisti e specialisti. Con negli occhi i ragazzi autistici, quelli con la sindrome di Asperger l’editore ha divulgato, attraverso i suoi canali, più di 350 attività che toccavano la cucina, la lettura i giochi, gli esperimenti. Questo lavorìo è poi stato raccolto tematicamente dai quaderni di #intantofaccioqualcosa.
Il quaderno dedicato alla cucina, raccoglie 17 ricette guidate nello svolgimento da foto e didascalie semplici in stampatello maiuscolo. Dalla spremuta di arance alla torta di mele, le proposte toccano tutti i pasti dal merluzzo in padella alla pasta al sugo.
Le indicazioni degli ingredienti sono chiare, fotografate e comprensibili al solo sguardo, le fotografie, sebbene non curate e omogenee come se fatte in studio, sono tuttavia esemplificative ed esplicite. La focalizzazione del gesto è evidente, anche se le parole completano quello che forse le fotografie non riescono ad esplicitare.
Il testo richiede la capacità di pesare e contare (anche se in quantità ridotte), c’è un’attenzione particolare alla descrizione dell’uso degli strumenti come il fornello o il forno, il che testimonia una volontà di rendere indipendenti persone che possono anche non essere più bambini: «se è un fornello a induzione, schiaccio e ruoto la manopola in senso antiorario fino a che non si trova a metà tra massimo e minimo».
La selezione dei piatti permette un’autonomia basilare nella preparazione di tutti i pasti, con un’attenzione particolare all’equilibrio: ci sono ricette con verdure, pesce (congelato), uova, frutta, carne, pane. I ragazzi da una certa età (6 anni) potranno trovare soddisfazione nella lettura dei testi e delle immagini, godendo di un risultato facile mentre cucinano con mamma o papà!
Molto più accattivante è invece il volume Mamma cucino da solo! a firma, non a caso, di una coppia di graphic designer con la passione per la fotografia. 9 ricette di dolci semplici da poter fare in quasi totale autonomia, un apparato grafico e infografico molto efficace e parlante, un metodo di lavoro che non implica la numerazione e il peso (si usa il barattolo come unità di misura, come nelle torte Quattroquarti!) e fotografie sequenziali perfette, accoglienti e luminose, con un innegabile gusto per i tessili e per gli oggetti che popolano la cucina!
L’impronta di questo libro è il divertimento, più che la preoccupazione dell’autonomia: i bambini possono fare tutto con un cucchiaio, una frusta e un colino (non viene ad esempio contemplato il coltello!). I bambini potranno fare dei dolci da soli, godendo magari dei paciughi in cucina e della soddisfazione di mamma e papà. Le fotografie educano l’occhio alla lettura delle immagini, insegnando a focalizzare gli elementi parlanti delle diverse istantanee, le foto infatti sono leggermente più distanti dal gesto rispetto al quaderno di Uovonero.
Il libro si rivolge anche a bambini piccoli (dai 3 anni) che sostenuti dagli adulti potranno godere del brivido del fare i “grandi”.
Due libri per divertirsi in cucina, imparare a leggere le immagini, ma non solo, perché fare da mangiare a qualcuno (anche a se stessi!) è un atto d’amore!