Il manuale delle streghe di Malcolm Bird è un libro che esce nel 1984 nel Regno Unito, che viene poi tradotto in 30 lingue negli anni successivi e che è tornato sugli scaffali, grazie a Cliquot, solo l’anno scorso.
L’autore è assai noto ai lettori inglesi soprattutto per la sua presenza fissa, in quegli anni, all’interno di quotidiani e riviste dove accompagnava i lettori con strisce umoristiche (la più celebre aveva al centro Lynda Lee Potter sul Daily Mail).
Cavalcando gli stereotipi che hanno trasformato la strega in un personaggio più folkloristico che perturbante, l’autore compila un vero e proprio manuale di divulgazione che svela gli aspetti più quotidiani della vita delle streghe.
Il manuale è organizzato in capitoli che affrontano diversi argomenti: dalla scelta della casa, all’arredamento, dai consigli di ricette ai passatempi per le festa di Halloween, dagli schemi per confezionare tappeti si più moderni diktat di moda.
È evidente che l’autore derivi dal mondo del fumetto, infatti, le tavole illustrate sono spesso organizzate in sequenze di vignette alternate a grandi pagine illustrate, con un ritmo variegato e frizzante. Tutto si gioca su doppio registro spaventoso-umoristico, creando un scarto tra la paura e il riso. Capita così che nella ricognizione degli ingredienti presenti in dispensa, con l’idea di proporre alcune ricette, il narratore si premuri di specificare:
«alcuni degli ingredienti usati dalle streghe per cucinare oggi sono difficili da trovare e solo le streghe molto vecchie sono abbastanza forti da digerirli. Tutti gli altri, specie se esseri umani, devono usare i surrogati indicati sotto. Invece di vermi usate spaghetti spezzati a misura. Invece di mosche morte usate uva sultanina. Invece di polvere casalinga usate zenzero macinato. Invece di bacherozzi secchi usate lenticchie…»
Seguono alcune ricette di dolci paurosissimi che effettivamente possono essere fatti, seguendo le indicazioni delle streghe che stanno cucinando.
Antesignano dei libri di “ricette ad effetto” per Halloween - che spopolano negli ultimi anni - questo manuale già negli anni ’80 offriva numerosi numerosi trucchi per portare in tavola dolci a forma di osso, false amanite mortali, creme di ragni…di liquirizia.
Gli inviti a interagire con libro sono diversi e divertenti: ci sono filastrocche che descrivono le diverse streghe a seconda del mese di nascita, c’è uno schema di lettere che permette a tutti di creare i propri incantesimi, ci sono istruzioni e schemi per creare berretti, pon pon, sciarpe e mezzi guanti, ci sono suggestioni per leggere i fondi di tè nella tazza…
Non mancano, poi, parti più descrittive, che risultano esilaranti per il mix di realismo e surrealismo: accanto ad alcune indicazioni o istruzioni realizzabili, si possono poi trovare descritti, con la stessa precisione, tutta una serie di rimedi e giochi assolutamente improponibili.
«Al posto del rossetto puoi usare i mirtilli, anche se non è facile tracciare con precisione i contorni e dopo l’applicazione impossibile togliere gli sbaffi. In caso di emergenza si possono usare i ragni come ciglia finte, ma si consiglia di tenerne alcuni di riserva nell’eventualità di fughe»
Perfetti per Halloween i consigli sulle decorazioni e sul banchetto, un po’ meno realizzabili i giochi proposti dalle streghe che prevedono di rompere gli specchi con gli occhi o di arrampicarsi su scope in volo. Io ho amato molto anche le sequenze senza parole che lasciano al lettore tutto lo spazio per trovare il proprio spunto di risate!
Il libro segue un’alternanza di illustrazioni a colori e in bianco e nero, come era tipico delle stampe di un po’ di tempo fa, ma mantiene tutta la indubbia capacità artistica e la freschezza dello humour dell’autore inglese. Bella, pulita e dinamica sia l’impaginazione che la scelta delle font.
Un manuale spassoso, divertente e multiforme, perfetto per Halloween, ma non solo!
