Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso.

Questa citazione anonima spesso circola sui social e in rete, destando empatiche reazioni: essere gentili infatti cambia il volto dei gesti che si compiono, anche i più semplici, e quando praticata non a casaccio ma resa un modus operandi sistematico con cui trattare il mondo trasfigura la quotidianità.

Ed è proprio questa esperienza al centro de Il leone felice della coppia di svizzeri americani Louise Fatio e Roger Duvoisin, edita nella prima volta nel 1954 e riportata ad una nuova giovinezza da Interlinea che ne propone un’edizione a colori nuova di zecca, grazie all’intervento di Antonio Ferrara.

L’illustratore americano, vincitore della Caldecott Medal nel 1948 e del prestigioso premio Hans Christian Andersen Award nel 1968, mostra di avere uno stile molto moderno e affascinante che oggi riecheggia in giovani illustratori, confermando la sua grandezza senza tempo.

«C’era una volta il leone Felice» che viveva nello zoo di una «graziosa cittadina francese, con case dai tetti d’ardesia e finestre con le imposte grigie». Felice, manco a dirlo, era felice: molti erano gli avventori abitudinari che gli facevano compagnia e con cui trascorreva sereno il tempo della giornata. Il primo a salutarlo ogni mattina era François, «il figlio del custode, [che] passava a salutarlo prima di andare a scuola», poi era la volta del signor Dupont e della signora Pinson: ognuno aveva un saluto, una parola, un boccone prelibato, l’orchestra sembrava quasi suonare per lui. «Era proprio un leone felice».

Poi come accade in ogni zoo letterario, il custode una bella mattina si dimentica di chiudere la porta: «“Mmm” pensò [il leone] «questo non va bene. Chiunque potrebbe entrare…” Ma poi rifletté meglio: “Oh bella. Questa è l’occasione per uscire e andare a trovare gli amici in città. Sarebbe bello ricambiare la visita”». Con passò sonnacchioso ma deciso, il leone Felice attraversa il parco tra uccellini e scoiattoli che, conoscendo l’indole dell’amico felino, continuano le loro occupazioni con serenità. La reazione in città, invece, è molto differente: il signor Dupont sviene, i passanti urlano e scappano per non parlare della signora Pinson che gli getta direttamente in faccia la borsa della spesa.  Il leone Felice è esterrefatto: «“La gente di questa città dev’essere impazzita”». Tra il fuggi fuggi generale Felice prosegue la sua passeggiata e non riesce a giustificarsi che ormai le uniche persone in vista lo additino dalle finestre, in realtà non proprio le uniche perché a bene vedere in breve ecco giungere pompieri, camion e poliziotti: «il leone si sedette tranquillo, perché non voleva perdersi lo spettacolo». Felice non riesce a capire il fare minaccioso e cauto con cui viene avvicinato, ma in quel momento ecco François che, uscito da scuola, lo vede, gli appoggia una mano sulla criniera e con gentilezza gli sussurra: «“Buongiorno, leone Felice! … Vieni, su… torniamo al parco insieme! “Ma sì, torniamoci”».

La storia ben raccontata attraverso frequenti dialoghi e con un andamento descrittivo d’altri tempi è piacevole alla lettura e impegnerà i bambini più grandicelli (5 anni) che vogliono impegnarsi in letture più lunghe. I disegni di Roger Duvoisin, perfettamente accordati agli acquerelli inseriti in questa edizione, sono bellissimi, gentili e ricchi di quei dettagli che rendono unico il suo stile: poche linee appena tratteggiate ed ecco un vicolo di una cittadina francese che vi invita a prendere la vostra sporta ed andare ad esplorarlo. Ecco la porta della gabbia del leone che sembra più una porticina fiabesca con il pomello dorato e poi il porfido delle strade, le insegne…

Questo antesignano del Leone a Parigi, forse un suo parente, mostrerà che forse il primo pensiero da avere quando si pensa a qualcosa è una confidente fiducia e un’amorosa gentilezza che rendono la vita più facile e ricca di amicizie, vere.

Il leone felice
Louise Fatio - Roger Duvoisin

32 pagine
Anno: 2017

Prezzo: 12,00 €
ISBN: 9788866991113

Interlinea editore

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Commenti
8 Settembre 2017
Maria

Questi re-incontri casuali sono i più emozionanti! Anche io quando ho scoperto la riedizione di un libro che leggevo da bambina mi sono commossa!

7 Settembre 2017
Anabekka

Wow! Uno dei miei preferiti quando ero piccola, insieme al secondo libro “Due leoni felici”. Ora li leggo a mia figlia, anche con copertina rotta e disegni dipinti da me… Mai avrei immaginato che fosse ancora in circolazione! bellissima scoperta!

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