Non c’è probabilmente nella storia della letteratura un amore più archetipico di quello romantico tra Romeo e Giulietta eppure la drammaticità di questa storia, che attraversa i secoli con una freschezza e un fascino immutati, ha sempre lasciato sgomenti per il finale drammatico, necessario ma drammatico.
Giunge riparazione di quelle lacrime - che anch’io ho versato la prima volta che lessi i versi di Shakespeare - Lorenzo Mattotti che con il suo silentbook, Romeo e Giulietta, decide di regalarci uno spaccato intimo dell’apice della passione e dell’intesa che questa storia d’amore raggiunse in vita.
Una sequenza di immagini che sembrano segnate da un tratto di matita febbrile e ispirato, impaziente e vorticoso che disegna e segna i fogli in preda - sembra - alla stessa passione urgente dei protagonisti: segni di cancellature, ombreggiature… tutto è dinamico, mosso, impetuoso.
Le immagini, che ritroviamo solo nella pagina di destra, lasciano a sinistra il bianco perché anche il lettore possa riprendere fiato. Quella che questa pagine ci raccontano è una storia di passione viscerale, profonda, le immagini appartengono a più momenti, ma è come se si consumassero in un unico, singolo istante di passione.
Questa galleria imprime nella carta, con una dinamicità spettacolare, gesti, attimi, sguardi, tocchi, carezze che raccontano una storia d’amore bruciante: la gloria e l’esaltazione del primo vero amore.
Ogni tavola è carica di emozioni, gli amanti non si accorgono di noi lettori (forse solo Romeo in un tavola ci guarda per attimo) e come in una tragedia teatrale, cortine di velluto e tendaggi (ma anche i costumi cinquecenteschi finemente riprodotti) sembrano ricordarci che stiano rubando scorci di una storia d’amore che non è la nostra.
Eppure il fatto di non avere parole, unito alla verosimiglianza del linguaggio degli amanti che Mattotti tratteggia con una bellezza folgorante, rende questo racconto per immagini personale, per chiunque se ne voglia appropriare.
La passione ardete vortica nelle pagine, i movimenti così ben sottolineati dal sanguigno e deciso movimento della mano dell’artista ci travolgono tra letti, camere, finestre, alberi e ancora letti, lenzuola… non se na ha mai abbastanza.
Le immagini intime dei due amanti che si abbracciano, si baciano, ma soprattutto si cercano attraverso delicati movimenti delle labbra e delle mani o prepotenti strette e poi ridono, sorridono, si accarezzano, si salutano… non possono non smuovere l’animo dei lettori.
Forse la consapevolezza del poco tempo disponibile (che la tragedia shakesperiana ci ricorda) rende i due protagonisti così urgenti. Solo una cortina finale che cala tra le pagine ci ricorda che questa passione non è nostra, ma forse lo è stata e lo è ancora.
Un regalo stupendo per gli amanti e gli innamorati di oggi.