Siamo abituati a pensare e ad apprezzare la ricchezza della flora e della fauna, ma quanti riflettono sulla ricchezza antropologica, o più propriamente etnologica, del nostro mondo?
La Terra è abitata da popoli che le tradizioni, la storia e la geografia hanno trasformato e reso unici. Il fascino sta proprio nel fatto che, a differenza degli animali e delle piante, per i quali registriamo sostanzialmente un adattamento naturale all’habitat, l’uomo ha trasformato se stesso anche in virtù dei suoi pensieri, delle sue credenze, del suo gusto… È affascinante cogliere le immagini, le metafore, il modo unico che ciascuna persona ha di manipolare la realtà con cui ha a che fare ogni giorno e lascia ugualmente ad bocca aperta accorgersi come l’uomo sia capace di relazionarsi allo spazio integrandosi e ricercando la bellezza: pensate ai decori usati sulla pelle, ai monili, ai colori dei vestiti, all’abbigliamento che non è mai solo funzionale…
Una celebrazione della diversità e della fratellanza che lega e differenzia tutti gli uomini ha trovato una forma particolare nel lavoro più celebre di Liuna Virardi, giovane illustratrice selezionata quest’anno alla mostra degli illustratori della Bologna Children’s Book Fair.
ABC dei popoli è propriamente un abbecedario illustrato in cui, ad ogni lettera, corrisponde un popolo diverso, spesso costituito da minoranze che hanno salvaguardato la loro identità in piccole e remote zone del pianeta. Aymara, Banjara, Cofan, Dani, Evenchi, Fang... cordigliera delle Ande, India e Pakistan, Amazzonia, Nuova Guinea occidentale…
Per ogni popolo troviamo nella pagina di sinistra il nome, la distribuzione geografica e un piccolo sommario di notizie, mentre a destra una essenziale riproduzione di un volto, caratterizzato negli elementi folcloristici principali.
L’idea, già di per sé molto interessante, aggiunge alle illustrazioni un vincolo esecutivo molto significativo: «le illustrazioni di questo libro sono state realizzate combinando di volta in volta in modo diverso le stesse forme e gli stessi colori: perché i popoli della Terra sono tanti, ma tutti abbiamo le medesime radici». I segni geometrici, le linee e le forme non segnalano dunque il colore della pelle, spesso, l’unico elemento su cui si tende a differenziare l’origine delle diverse etnie, ma valorizzano le differenze e la ricchezza in termini di forme (del volto, degli occhi, della bocca…) e di abbigliamento (i volti sono spesso ritratti con i loro copricapi tipici e con i loro ornamenti tradizionali) delle differenti popolazioni.
I ritratti minimalisti eppure ricchi di dettagli diventano dunque la rappresentazione delle radici che uniscono tutti gli uomini: l’umanità. Gli uomini sono abitanti del mondo ed è interessante notare come spesso i confini politici non corrispondano a quelli reali in cui troviamo le diverse popolazioni! Contemporaneamente la varietà delle forme dei volti racconta di orizzonti e di vite affascinanti, ma anche di storie che comunque sentiamo echeggiare in noi.
È quasi inevitabile incuriosirsi e andare a cercare nel web le immagini di questi popoli, quasi increduli della loro esistenza.
Un libro quanto mai prezioso in un mondo che teme le differenze: perché i popoli della Terra sono tanti, ma tutti abbiamo le medesime radici.
Dai 6 anni.