Uno dei più amati e famosi fumettisti argentini, Liniers, torna in Italia con un’opera molto bella dedicata alle figlie dell’artista.
Il giardino dei fiori selvatici è un fumetto per primissimi lettori che nasce all’interno di una serie che Liniers dedica all’osservazione e alle avventure delle sue figlie.
Lo sguardo partecipe eppure rispettoso e celato del papà, che ci aveva già conquistato con Il sabato è come un palloncino rosso, torna identico in questa avventura che conta tre sorelle e un’età diversa.
L’incipit è in medias res e ci catapulta in un’isola deserta a seguito di un disastro aereo: è una voce fuori campo a raccontarcelo.
«“Dove siamo?” “C’è stato un terribile incidente aereo!” “E adesso siamo sperdute nella giungla di un’isola misteriosa”»
Ma nessun dramma, non abbiate paura! Le tre bambine si addentrano nella giungla alla ricerca della loro avventura.
Il fumetto è completamente affidato al discorso diretto: nessuna didascalia, nessuna spiegazione, eppure capiamo immediatamente che queste parole vogliono condurci in un mondo immaginato: forse un gioco?
Il contesto narrativo da decodificare è semplice e tutto si concentra sulla ricerca di contestualizzazione del dialogato e questo favorisce la lettura dei primi lettori; anche lo stile molto asciutto e chiaro del fumettista, rende la narrazione limpida.
L’isola mostra immediatamente aspetti magici inaspettati che colpiscono i lettori per la loro imprevedibilità: fiori parlanti, draghi, casette minuscole di giganti di gorilla lillipuziani e poi fiumi, nevicate di pop-corn e templi aztechi dal sapore esotico.
Le ragazze si muovono alla scoperta (e alla creazione) di questo mondo con il fare sorpreso e incantato di chi non sa cosa aspettarsi e non sa cosa succederà e il lettore può solo fidarsi delle protagoniste e condividere il loro sguardo.
«“Ciao! Sei il fiore selvatico più strano che abbia mai visto!»” “Qual fiore mi ha parlato!!”»
Il tempo si ferma e si dilata:
«“Ormai è da un sacco di giorni che siamo nella giungla” “Dovremmo costruire una capanna o cercare una grotta”»
Draghi da sconfiggere, nuovi amici, tristezza… il travaso con la realtà è appena accennato e si svela solo alla fine con la rottura dell’incantesimo con la “solita” voce fuori campo della mamma che interrompe il gioco, riportando la realtà dentro l’avventura.
Una piccola imprevedibile avventura per primi lettori ambientata nella giungla… o forse in giardino?