Di libri sulla Cina non ne abbiamo mai abbastanza a casa nostra, anche se, con l’esperienza, diventiamo sempre più esigenti in fatto di qualità.
Il primo libro di cui vorrei parlarvi è Racconti illustrati dalla Cina, edizioni Usborne. Il testo è davvero valido e prezioso: 13 fiabe della tradizione cinese riscritte e adattate per un pubblico di bambini, ma con una preoccupazione filologica interessante, esplicitata nell’introduzione e rivelata dalle brevi note introduttive che contestualizzano la fiaba nella sua storia e nella cultura cinese. Al lavoro dei curatori (Rosie Dickins e Andrew Prentice) e della traduttrice (Adriana Tortoriello) si aggiunge il meraviglioso lavoro di Li Weiding, artista e studioso da poco scomparso, che arricchisce le pagine di illustrazioni eseguite tramite il metodo cinese classico. La selezione di fiabe è molto interessante e se da una parte mostra la relazione che le fiabe hanno tra di loro in tutto il mondo, dall’altra la peculiarità della mentalità cinese emerge in colori, animali, pensieri e atteggiamenti.
Non troverete quindi lupi e colombe, galli ma piuttosto draghi, tigri, fenici e cormorani. Rimarrete esterrefatti nello scoprire che prima del topino e del Gruffalò ci fu una volpe e una tigre, e prima della scarpetta di cristallo di Cenerentola ci furono le ciabattine di squame d’oro di Yeh Shen.
Scoprirete come il marito più potente del mondo è in realtà un topolino dal musetto nero, scoprirete perché durante la festa di Primavera i cinesi fanno scoppiare petardi e fuochi d’artificio, ammirerete la tenacia e la temperanza del popolo cinese che emergerà nei racconti epici di anziani che spostarono le montagne e in pittori che si rifiutarono di dipingere gli occhi ai loro draghi, ma anche nelle punizioni eterne che il Re Scimmia fece cadere sulla sua testa a causa della sua sregolatezza e nella previdenza dell’umile fenice.
Le storie sono ben scritte e la raccolta permette una lettura scaglionata dei diversi episodi che duri più giorni. Le immagini infondono vividezza e un sapore davvero cinese alle parole che risplendono nei tratti fini gentilmente pennellati. Una bella edizione per ragazzi dagli 8 anni, o anche per bambini più piccoli, ma in lettura condivisa.
Di Mulan vi avevo già parlato, in merito a un’edizione cinese regalatami da una cara amica, accanto a quella versione più tradizionale oggi vi presento un’edizione affascinante a firma di una scrittrice taiwanese e di un’illustratrice canadese: Faye-Lynn Wu e Joy Ang. La scrittrice ha tradotto una versione cinese della storia, traendone un testo semplice e lineare, l’illustratrice ha dato un volto molto affascinante ai suoi protagonisti. Il risultato è un albo bello, vigoroso che racconta la storia di una ragazza coraggiosa e intrepida e di una famiglia unita e fiera. La storia è abbastanza nota grazie alla trasposizione disneyana, ma qui approfondita in alcuni dettagli e distante in altri, come ad esempio la condivisione della scelta di Mulan da parte della sua famiglia.
Il volto della bellissima Mulan inganna i suoi commilitoni ed ella, al pari dei suoi compagni, anzi guidando i suoi compagni, combattè centinaia di battaglie senza mai tradire il suo cuore e i suoi affetti. Così quando di fronte all’imperatore le venne chiesto cosa desiderasse, Mulan potè rispondere senza esitazione: «desidero solo tornare a casa dalla mia famiglia».
La storia di questa donna coraggiosa e di questa famiglia unita ha attraversato i secoli e l’insegnamento di uguaglianza, pur dentro le peculiarità di ciascuno, sono un messaggio ancora oggi attualissimo: «Non dovreste giudicare dall’apparenza. Quando due conigli corrono a fianco potete forse distinguere la femmina dal maschio?»
Conclude il testo una ballata tradizionale, trascritta in caratteri cinesi, dedicata proprio a questa eroina. Dai 4 anni.
Infine vi segnalo un’altra prova dell’artista svizzera Catherine Louis che parte da una storia di Marie Sellier e, seguendo quella che era la traccia di altri suoi lavori sul tema, ci offre uno spaccato di Cina attraverso i caratteri tradizionali e i suoi scorci naturali. Sembrerebbe una fiaba quella raccontata: una bambina e la sua nonna vivono, da sole, in un villaggio tra le montagne. Ogni giorno le due figure partono verso il Ponte Canterino per andare a prendere l’acqua: uno dei due vecchi orci, però, è incrinato e sgocciola per tutto il percorso. Non bisognerà cambiarlo? Oh, no. Perché ogni goccia caduta segna una scia di vita rigogliosa che la nonna semina, giorno dopo giorno lungo la strada. Ogni pagina è accompagnata dagli ideogrammi di Wang Fei che sottolineano il nocciolo del testo, a lato le suggestive immagini frutto di disegni e collage, come piccole vetrate fermano gli istanti di questa fiaba, tra rane, fiori e bufali d’acqua.
Anche in questo caso il messaggio è attuale e provocante: «Vedi, Yun, non è che se sei vecchio e po’ malconcio non servi più a niente».
I nonni diventano, sotto questa luce, seminatori di vita e di bellezza, goccia dopo goccia.
Tre nuovi libri sulla Cina profondi e ricchi di significati che arricchiscono occhi e spirito.